Auto incidentata: nuova ordinanza della Cassazione

Se  per riparare un veicolo incidentato si  supera il valore reale dell’auto stessa viene presa in considerazione l’ipotesi di intervenire. In merito la Cassazione ha deciso: “In caso di incidente l’auto può essere riparata anche se il costo supera il valore della macchina”. I Giudici pronunciano un solo limite per il risarcimento: non deve verificarsi un aumento di valore del veicolo.

La Corte di Cassazione interviene quindi nel settore delle riparazioni auto e in particolare – con l’ordinanza 10686/23 pubblicata dalla terza sezione civile, stabilisce che “va considerato che il danneggiato può avere serie ed apprezzabili ragioni per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo danneggiato e che una piena soddisfazione delle sue ragioni risarcitorie può comportare un costo anche notevolmente superiore a quello della sostituzione”.

Per fare degli esempi, l’automobilista potrebbe semplicemente preferire guidare un veicolo a cui è abituato o potrebbe anche avere difficoltà – economiche e non – a reperirne uno con caratteristiche simili sul mercato, ma potrebbe anche solo semplicemente non avere il tempo di cercare un veicolo equipollente e non aver voglia di assumersi i rischi di trovare un’auto usata poco affidabile: tutte ragioni validissime secondo la Cassazione che quindi, con questa nuova pronuncia, rivoluziona il settore delle assicurazioni e delle riparazioni auto.

Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri, ha spiegato: “È molto difficile che una vettura aumenti di valore dopo essere stata riparata, a meno che non sia sostituito il motore o il cambio. La Cassazione, ribadendo il diritto dei proprietari di auto a ottenere un risarcimento in caso di sinistro anche quando il costo degli interventi di riparazione supera il valore commerciale della vettura, rivoluziona il settore delle autoriparazioni”.

“Le compagnie assicurative, che peraltro usano listini con valori commerciali dell’usato del tutto errati e sbilanciati al ribasso, hanno spinto gli assicurati a rottamare le proprie auto sostenendo l’antieconomicità delle riparazioni. Ora, grazie alla Cassazione, sarà l’automobilista a scegliere tra la riparazione dell’autovettura e la rottamazione”.

Il caso specifico per il quale la Cassazione si è pronunciata è quello di un automobilista che, subito il danno, ha chiesto un indennizzo valutato di poco inferiore al “doppio del valore del suo mezzo”. Pur tenendo conto “della necessità di non sacrificare specifiche esigenze del danneggiato a veder ripristinato il proprio mezzo”, i Giudici hanno comunque individuato un limite per il risarcimento che – come già detto – vieta l’aumento di valore del veicolo.

Galli ribadisce: “Nel 2022 sono state rottamate in Italia 1.051.994 autovetture, per ogni 100 nuove auto immatricolate ben 79 hanno subito una rottamazione, nonostante in molti casi avrebbero potuto essere riparate e tornare a circolare in tutta sicurezza”. Si mira a bloccare questo fenomeno.

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