A Napoli tiene banco la questione legata al futuro dello stadio Diego Armando Maradona, l’impianto di Fuorigrotta che quest’anno ha fatto da sfondo alla straordinaria cavalcata degli azzurri di Luciano Spalletti, capaci di riportare lo scudetto all’ombra del Vesuvio a distanza di 33 anni dall’ultima volta.
Dello stadio di Napoli si parla ormai da tempo: durante gli anni passati, in tempi non sospetti, era stata anche avanzata l’ipotesi di un “trasloco” della squadra azzurra verso un impianto nuovo di zecca. Adesso, però, si fa largo la strada che porta alla ristrutturazione dell’ex San Paolo e tra le ipotesi c’è anche quella di una possibile vendita, con Aurelio De Laurentiis tra i potenziali acquirenti.
Il Comune di Napoli sta per varare il bilancio di previsione 2023-2025 che prevede la nascita di una nuova società partecipata: questa avrà il compito di valorizzare il patrimonio della città e si occuperà dell’attuazione di piani di dismissione degli immobili del Capoluogo campano.
Nell’elenco degli immobili che potrebbero essere messi in vendita c’è anche lo stadio Diego Armando Maradona: in questo caso, tra gli acquirenti interessati ci sarebbe il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Il patron degli azzurri potrebbe presentare un’offerta per l’acquisto del mitico impianto di Fuorigrotta, oppure lo stesso Comune di Napoli potrebbe offrirgli l’affidamento dello stadio per molti anni.
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi per il momento frena sulla possibilità di mettere in vendita lo stadio: “Il Maradona in vendita? Assolutamente no – le parole di Manfredi rilasciate ai microfoni di Canale 21 a margine di un evento pubblico a Pianura – abbiamo progetti importanti di ristrutturazione che effettueremo o con i fondi europei se verranno assegnati all’Italia oppure insieme alla società utilizzando altri strumenti finanziari”.
“Sicuramente lo stadio rimarrà nelle mani della città – ha proseguito il sindaco Gaetano Manfredi – dovremo fare in modo che possa avere un intervento strutturale molto importante per renderlo funzionale e moderno”.
Allo stato attuale delle cose, dunque, Manfredi rispedisce al mittente le indiscrezioni legate alla possibilità di mettere in vendita lo stadio Diego Armando Maradona, tra gli impianti scelti per gli Europei del 2032 qualora la manifestazione venisse assegnata all’Italia.
I rapporti tra il sindaco e il presidente Aurelio De Laurentiis sono comunque buoni e i due potrebbero trovare un’intesa per arrivare alla ristrutturazione di uno stadio, il Maradona, che ha bisogno di diversi interventi di ammodernamento.
Intitolato alla memoria di Diego Armando Maradona alla morte del Pibe de Oro, avvenuta nel 20202, lo stadio di Napoli è stato inaugurato nel 1959 con la denominazione di stadio del Sole, per poi diventare stadio San Paolo quattro anni più tardi, nel 1963.
Costruito in stile brutalista seguendo il progetto dell’architetto Cocchia, il Maradona nel corso degli anni è stato oggetto di diversi lavori di ristrutturazione: nel 1980 ci fu un primo riammodernamento dell’impianto di Fuorigrotta in occasione degli Europei ospitati dall’Italia, con un potenziamento dell’illuminazione e l’installazione di un tabellone luminoso dotato di orologio.
Molto più profonda fu la ristrutturazione avvenuta in previsione dei Mondiali di Italia ’90: i lavori portarono, tra le altre cose, alla costruzione della copertura e della nuova tribuna stampa, all’ammodernamento della pista di atletica e dell’impianto di illuminazione, alla costruzione di un parcheggio multipiano sotterraneo e all’adeguamento alle norme di sicurezza richieste dalla FIFA.