Contratti scaduti il 31 dicembre 2020 e non ancora rinnovati. Petizione per salvare le storiche botteghe artigianali al link:
https://www.change.org/noscomparsabotteghecorallarisanmartino
“ Una telefonata ricevuta da uno di pochi artigiani del corallo ancora presenti, che attualmente operano nei locali terranei posti a largo San Martino, al Vomero, mi ha allertato sulla possibilità che queste attività, quasi centenarie, dal momento che risalgono agli inizi degli anni ’30 del secolo scorso, possano scomparire del tutto – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da sempre impegnato nella salvaguardia delle storiche botteghe -. Al riguardo ho anche lanciato un’apposita petizione online, attraverso la piattaforma change org, petizione presente al seguente link: https://www.change.org/noscomparsabotteghecorallarisanmartino .
Inoltre della vicenda interesserò a breve anche il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che di recente ha, tra l’altro, annunciato la costituzione del polo autonomo “Musei Nazionali del Vomero”, che oltre alla villa Floridiana, comprenderà pure San Martino e Castel Sant’Elmo, per scongiurare la possibile sparizione di queste attività “.
“ Peraltro l’area in questione, una delle poche attrattive turistiche presenti sulla collina, versa da anni in un perenne stato di degrado e di abbandono anche per la presenza di un puntellamento del muro che si trova in prosecuzione, proprio lungo la facciata dove si aprono le botteghe degli artigiani del corallo – afferma Capodanno – Un puntellamento che, nonostante le numerose proteste e richieste non è stato mai rimosso, dopo che fossero stati eseguiti i lavori di manutenzione necessari. Eppure si tratta di uno dei siti più belli al mondo, che dovrebbe essere tutelato dall’Unesco, con beni ambientali e culturali di primaria importanza, che ha avuto ospiti, tra gli altri, la Regina d’Inghilterra, Hillary Clinton, Beatrice d’Olanda e diversi presidenti della Repubblica, come Ciampi, oltre a nomi noti del mondo della cultura e dello spettacolo. Un sito che, in qualsivoglia altra parte del mondo, sarebbe valorizzato, vivificandolo con la presenza di turisti e di attività connesse e che invece rischia di perdere l’ultimo dei simboli della sua ultracentenaria storia, le botteghe dei corallari appunto “.
” Allo stato – sottolinea Capodanno – sono rimaste solo tre botteghe artigianali di corallari, quelle delle ditte Coppola, Corcione e Mandile. Ma, da quanto riferitomi, i contratti di locazione sono scaduti, dopo l’ordinario decorso contrattuale di dodici anni, il 31 dicembre 2020. Molto prima di quest’ultima data, già nel corso dell’anno precedente, la Direzione generale risorse strumentali della Regione Campania, del cui demanio fanno parte gli immobili in questione, aveva inoltrato normale disdetta per finita locazione alla scadenza contrattuale, fissata appunto alla fine del 2020. Dalla suddetta scadenza, benché siano decorsi oltre due anni, il contratto non è stato ancora rinnovato, mentre gli occupanti continuano a versare quello che si configura non più come canone di locazione ma come indennità d’occupazione, essendo appunto cessato il contratto di locazione “.
” La questione – puntualizza Capodanno – nasce dalle nuove disposizioni, intervenute nel frattempo e contenute nel disciplinare sulla gestione e alienazione del patrimonio immobiliare di proprietà regionale, approvato con delibera di G.R. n. 133 del 13/02/2018. In base alle norme contenute nel suddetto disciplinare per la locazione degli immobili commerciali di proprietà della Regione Campania occorre pubblicare un bando con il quale s’indice una vera e propria gara i cui partecipanti devono far pervenire, con le modalità indicate nel bando, in busta chiusa, l’istanza di partecipazione con i documenti indicati oltre all’offerta economica “.
” E’ evidente – aggiunge Capodanno – che operando con questa procedura non solo non si potrebbe garantire che a vincere la gara siano gli artigiani che da quasi cento anni operano nei locali di San Martino ma non sarebbe assicurata neppure che permanga la stessa storica attività artigianale, dal momento che non risulterebbe che esista un vincolo in tale direzione, vincolo che comunque andrebbe apposto da parte del Ministero della Cultura, al quale, con l’occasione, rivolgiamo un pressante appello affinché valuti questa possibilità “.
Capodanno dunque sulla vicenda dei corallari annuncia l’ennesima battaglia, lanciando un appello, oltre che ai responsabili a livello nazionale e locale del turismo e della cultura, anche alla società civile, a partire dagli intellettuali affinché tutti insieme ci si impegni fattivamente non solo per la permanenza delle antiche botteghe del corallo ma anche per un progetto complessivo, teso al rilancio, sul piano nazionale ed internazionale, dello splendido complesso di San Martino. Dopo la petizione Capodanno , per sensibilizzare le istituzioni preposte, annuncia anche un flash mob che si svolgerà a breve proprio al largo San Martino.