Contro la mancanza di posti letto più studentati, mezzi pubblici e investimenti privati

Più di 300 posti tra Sànbapolis e Piedicastello nel medio lungo periodo, nel breve una mappatura di tutti gli edifici pubblici inutilizzati e recuperabili e un ragionamento per aggiungere corse serali degli autobus a quelle già esistenti. Con la volontà di ritrovarsi appena possibile si è chiuso il tavolo di confronto tra Provincia, Comune, Università, rappresentanti degli studenti e dei privati, svolto nel palazzo della Provincia. Un dialogo dove sono state escogitate alcune soluzioni per contrastare la carenza di posti letto e il conseguente caro affitti che sta affliggendo il mondo degli studenti universitari. Tra le proposte sul tavolo anche la volontà di “allargare il perimetro cittadino” per trovare nuovi alloggi nei quartieri periferici e nei centri abitati vicino a Trento.


“La strategia provinciale nel medio-lungo periodo – ha affermato l’assessore – è quella di aumentare l’offerta di posti letto disponibili. Le nostre intenzioni sono chiare e con il progetto a Piedicastello e l’ampliamento di Sànbapolis a fine lavori potremo contare su oltre 300 posti letto in più. Ci vorrà però qualche anno, nel frattempo è necessario pensare a trovare nuovi alloggi al di fuori del perimetro del centro storico, coinvolgendo i quartieri nord e sud della città oltre a Piedicastello. In questo senso è fondamentale offrire agli studenti collegamenti adeguati con un numero adeguato di corse dei bus, anche in orari non convenzionali, per raggiungere le sedi universitarie e il centro storico. Non possiamo pensare, però, che siano le istituzioni pubbliche da sole a risolvere i problemi di un territorio che può accogliere un numero limitato di studenti. Anche il mondo del privato deve investire per aumentare l’offerta dei posti letto La giunta provinciale, inoltre, è in procinto di approvare l’aggiornamento degli indirizzi generali a Opera Universitaria per dare attuazione ai decreti ministeriali 203/2023 e 204/2023. Questi prevedono l’adeguamento delle borse di studio per l’anno accademico 2023/2024 sulla base della variazione media annua dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati pari all’8,1% per l’anno 2022 e l’innalzamento del limite della soglia Isee da 23600 a 25 mila euro mantenendo invariato il valore Ispe a 50 mila euro”.

Soluzioni condivise dal rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian. Il sindaco di Trento Franco Ianeselli si è detto disponibile a una mappatura degli edifici pubblici che possono essere riconvertiti a favore degli universitari, così come alla possibilità di inserire corse notturne degli autobus. Dal canto loro i rappresentanti degli studenti – Luca Pastore, Gabriele Di Fazio e Raffaele Amistadi – hanno posto le loro richieste agli amministratori. Partendo da alcuni dati, secondo i quali ci sono oltre 2000 tra appartamenti sfitti e immobili non utilizzati ai quali si aggiungono anche i 350 giovani esclusi dagli alloggi universitari pur idonei, hanno richiesto un tavolo permanente composto da tutte le realtà coinvolte (con la regia affidata alla Provincia) per vigilare e fare chiarezza sul fenomeno degli affitti e scongiurare pagamenti in nero. Infine sono stati richiesti dei collegamenti migliori tra il centro e la periferia a partire da dopo la mezzanotte, in modo da facilitare lo spostamento degli studenti dal centro storico agli studentati e alle abitazioni situate nelle zone periferiche di Trento.

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