Ondata di eco ansia tra i giovani: cos’è e come si affronta

Fino a poco tempo fa il termine eco ansia era ai più sconosciuto. Al contrario, è diventato assai popolare nel luglio 2023, quando una attivista per il clima, si è rivolta in lacrime al ministro dell’ambiente Pichetto Fratin, manifestando tutta la sua preoccupazione legata al futuro del pianeta e, di conseguenza, dell’intera umanità. In quell’occasione, il ministro dimostrò grande sensibilità, commuovendosi all’accorato appello della giovane, pur mantenendo il doveroso aplomb istituzionale.

Di certo il cambiamento climatico è di fronte agli occhi di tutti e non lo si può negare. La Terra risponde agli stravolgimenti dettati dall’uomo con eventi atmosferici sempre più anomali e violenti in tutto il mondo. Fenomeni che spaventano e preoccupano a tal punto da suscitare in alcune persone un’ansia prima sconosciuta.

Cos’è l’eco ansia o ansia climatica

Piogge torrenziali, grandinate estreme, uragani: sono solo alcuni degli eventi atmosferici che negli ultimi anni stanno interessando aree del globo prima mai toccate da eventi del genere. Anche la nostra penisola non è esclusa da fenomeni climatici molto intensi, molto più frequenti che in passato.

L’eco ansia, o ansia climatica che dir si voglia, è nata proprio a seguito di questi accadimenti, come risposta al chiaro segnale che qualcosa nel clima sta cambiando, forse irrimediabilmente.

Si tratta della paura cronica legata al destino ambientale del pianeta. L’ansia climatica si manifesta sotto forma di stress nelle persone più giovani e in quelle più sensibili ai temi del riscaldamento globale e cambiamenti climatici.

I sintomi più comuni sono nervosismo, crisi di ansia (non riuscire a controllare le preoccupazioni), e solastalgia, cioè uno stato caratterizzato da emozioni di nostalgia, senso di perdita, disturbi del sonno, depressione e aggressività. Normalmente la solastalgia si prova quando la propria casa o l’ambiente vicino vengono distrutti da eventi naturali improvvisi.

Spesso chi soffre di eco ansia arriva a prendere decisioni radicali sulla propria vita, come ad esempio il non avere figli perché ritenuto poco etico o sostenibile per le risorse del pianeta.

Come affrontare l’eco ansia: alcuni consigli

Ci sono alcune strategie utili per gestire l’eco ansia e ridurre i sintomi di ansia e preoccupazione. Un consiglio può essere quello concentrarsi sulle azioni positive per il pianeta e di assumere uno stile di vita più sostenibile, ad esempio facendo maggiore attenzione alle esigenze ambientali, attraverso la raccolta differenziata. Utile anche il sostegno di organizzazioni che lavorano per la protezione dell’ambiente.

Più cose si fanno per l’ambiente, più ci si sentirà meglio: ridurre l’uso di energia e risorse (aumentando il ricorso alle rinnovabili), ridurre gli sprechi (ad esempio acquistando oggetti costituiti da materiali riciclati) e sensibilizzare amici e parenti sui temi ambientali.

Nei casi in cui l’eco ansia diventi particolarmente grave e poco gestibile, è opportuno rivolgersi a un professionista che possa aiutare a alleviarne i sintomi e dare una nuova prospettiva a chi l’ha perduta, facendosi travolgere dagli eventi (non solo atmosferici).

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