La cessione della maggioranza de Il Giornale al suo perfezionamento: giovedì 7 settembre

La cessione della maggioranza de Il Giornale è giunta al suo perfezionamento: giovedì 7 settembre alle 11, come già anticipato in esclusiva da Il Giornale d’Italia, avverrà il passaggio di quote con cui Paolo Berlusconi cederà il 70% della Società Europea di Edizioni S.p.A., società editrice del quotidiano fondato da Indro Montanelli, al gruppo degli Angelucci.

Tutto pronto per l’operazione, l’autorizzazione dell’AGCOM è giunta nel mese di luglio: i dettagli

L’appuntamento è fissato alle ore 11.00 presso lo studio del notaio Cerasi in viale Tiziano a Roma e il Cda sarà costituito da sette persone, due di competenza del venditore e cinque del compratore. Paolo Berlusconi manterrà il titolo di Presidente onorario.

L’ordine del giorno prevede la cessione delle quote della See, Società Editoriale de Il Giornale agli Angelucci, assemblea straordinaria e ordinaria e la nomina del Cda.

Sarà quindi deliberata la cessione del 70% delle quote della See; il valore della testata fondata da Montanelli è stato definito in €20 milioni e dunque il 70% è fissato a 14 milioni, come anticipato in esclusiva da Il Giornale d’Italia. A questi 14 milioni dovranno essere tolte le perdite di circa 4-5 milioni maturate dal primo gennaio al 31 agosto; di conseguenza, il prezzo netto dovrebbe aggirarsi tra i 10 e i 9 milioni.

L’assemblea ordinaria delibererà sul cambio di governance definendo un Cda di 7 persone di cui due nominate dal venditore, tra le quali il presidente onorario nella persona di Paolo Berlusconi. Sempre in tale sede Alessandro Sallusti verrà nominato direttore responsabile del Giornale e Vittorio Feltri il Direttore Editoriale; i due lasceranno sempre lunedì le loro cariche presso Libero Quotidiano.

Sempre in tale sede tra i membri scelti dal compratore ci sarà Nicola Speroni, che diventerà Amministratore Delegato (in sostituzione di Andrea Favari), e che è già all’opera per la predisposizione del piano di riorganizzazione della testata. Il progetto degli Angelucci prevede il rafforzamento e il riposizionamento de Il Giornale, così da poter diventare punto di riferimento per i lettori allargati del centro-destra, in un’ottica di concorrenza al Corriere della Sera. Il progetto, che prevede anche un incremento del contributo degli editorialisti e un aumento della foliazione a 48 pagine, ha l’obiettivo di un volume di 50.000 copie vendute in edicola.

Libero e il cambio di direzione: Sechi Direttore Responsabile in sostituzione di Sallusti e Capezzone Direttore Editoriale al posto di Feltri

Nella stessa giornata di lunedì avverrà anche il cambio al vertice che riguarda Vittorio Feltri, che torna al Giornale con Alessandro Sallusti alla direzione e l’attuale direttore Augusto Minzolini che li affiancherà come editorialista mantenendo la stessa retribuzione.

Libero Quotidiano invece, il cui Direttore Editoriale Daniele Capezzone ha preso il posto di Vittorio Feltri, a differenza del Giornale che abbraccerà tutto l’elettorato del centro destra, rimarrà più focalizzato su Fratelli d’Italia. Insieme a Capezzone ai vertici anche Mario Sechi, che assume il ruolo di Direttore Responsabile tornando a Libero dopo che lo aveva lasciato nel 2006 per dissapori con l’ex direttore Maurizio Belpietro per approdare a Il Tempo quando era ancora di proprietà del costruttore Domenico Bonifaci.

Alla condirezione della testata rimarrà Pietro Senaldi mentre in arrivo a Libero Quotidiano nuovi editorialisti tra i quali Osvaldo De Paolini, che aveva lo scorso giugno consegnato le dimissioni da vice direttore de Il Messaggero, Annalisa Chirico, giornalista, saggista e opinionista televisiva e Gianluigi Paragone, ex vice direttore di Libero e fondatore di Italexit.

La nuova sede del Giornale e di Libero in via dell’Aprica

Confermato anche il trasferimento di Libero e Il Giornale negli uffici milanesi di La Presse in Via dell’Aprica. Nella palazzina indipendente di 4 piani, le redazioni delle due testate rimarranno comunque separate, ma saranno centralizzate negli stessi locali le funzioni centrali, dal marketing e commerciale alla diffusione e dall’amministrazione agli acquisti e al reparto tecnico, funzioni che accorperanno anche gran parte di quelle de Il Tempo, basato a Roma. Anche ilgiornale.it, che rimarrà guidato da Andrea Pontini, troverà ovviamente spazio nella nuova sede, dove saranno centralizzate anche le attività online. Nei locali al seminterrato verrà realizzato lo studio video / televisivo. Insieme alle due testate in via dell’Aprica anche la TMS Srl, società che segue le attività centralizzate per l’editoria per il gruppo Tosinvest, società del gruppo di Angelucci.

La Verità, la riapertura delle trattative

La trattativa con la Verità, precedentemente arenatasi per via dei due nodi del prezzo d’acquisto e dei tempi della direzione di Maurizio Belpietro, riaprirà molto probabilmente all’inizio del 2024. Una volta portato a casa Il Giornale e “digerita” la relativa integrazione infatti, i numeri dell’anno appena chiuso e le difficoltà dei periodici del gruppo di Belpietro saranno più chiari, e Angelucci e Belpietro potranno sciogliere i nodi.

Il progetto di una nuova radio

Sono inoltre in corso le trattative per acquisire una radio a copertura nazionale, il cui nome è però ancora sotto riserbo. La radio dovrebbe integrare un’offerta sia informativa che commerciale del gruppo.

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