Alex Zanardi, le condizioni attuali del campione paralimpico a tre anni dall’incidente in handbike

Sono già trascorsi tre anni da quel 19 giugno 2020 e 22 dal 15 settembre 2001, primo incidente in pista che gli costò l’amputazione delle gambe. Oggi, dopo la disperazione, è tempo di terapie, forse fatica e sicuramente tenacia. Dopo l’incendio che ha interessato la sua villa il 3 agosto 2022,  a Noventa Padovana, Alex Zanardi a distanza di 76 giorni è tornato a casa dopo aver trascorso nel vicino centro di riabilitazione di Vicenza quel lungo periodo.

L’ennesima prova, per quest’uomo straordinario e messo ancora una volta alla prova, quando sembrava superata la fase più drammatica.

Zanardi, come sta e che sappiamo delle sue condizioni

Che cosa sappiamo delle condizioni attuali di Zanardi? Davvero quello che la famiglia ha deciso fosse reso pubblico, nel rispetto della loro riservatezza. Il suo percorso riabilitativo è costante, continuo e in prossimità del primo, impressionante incidente sulla pista di Lausitzring – avvenuto il 15 settembre 2001, rammentiamo – è normale, ovvio che questo uomo dalle qualità rare sia presente nel ricordo dei tifosi, dei suoi estimatori.

Zanardi  è stato costretto a rimanere nel centro, in cui è stato trasferito, per più di due mesi così da poter essere controllato costantemente, ma è innegabile quanta atrocità si legga in questo ennesimo incidente che lo ha visto coinvolto, a meno di un anno dal ritorno a casa.

“Il paziente è stato stabilizzato”, aveva spiegato allora il primario Giannettore Bertagnoni a Il Giornale di Vicenza che ha riportato per primo la notizia sul rientro del campione nella sua villa di Noventa Padovana, verificate le condizioni post incendio.

Il rientro a casa di Alex Zanardi

Era rientrato nella sua abitazione da poco, Zanardi, quando è divampato l’incendio. Precisamente alla vigilia di Natale del 2021, dopo aver superato quel drammatico incidente a Pienza. A ufficializzare il trasferimento del campione paralimpico dall’ospedale – dove era assistito – alla sua villa è stata sua moglie Daniela, attraverso il sito della BMW Italia, in un 20 dicembre 2021 di gioia e speranza che ha colmato di ottimismo quanti lo amano e lo seguono con affetto immutato.

Alex Zanardi è tornato, anche se con notevole impegno, passi da compiere e un primo ciclo di terapie, presso il centro iperbarico di Ravenna, che è divenuto un riferimento importante. Adesso si trova a casa, circondato dall’affetto dei suoi cari, di sua moglie e di suo figlio Niccolò, a due anni di distanza quasi dall’incidente in handbike e alla terza edizione di Obiettivo Tricolore.

Alex Zanardi: le terapie del centro iperbarico

Il campione paralimpico aveva terminato il primo ciclo del percorso di cura al Centro Iperbarico, struttura di eccellenza di Ravenna, dove è stato impegnato per tutto il mese di gennaio in terapie volte al suo recupero. Le cure, stando a quanto trapelato, avrebbero avuto buoni risultati: un secondo ciclo, più breve, è stato programmato per la primavera. Il direttore del centro, Pasquale Longobardi, contattato dal Corriere di Romagna, aveva lasciato trapelare fiducia a ridosso della conclusione del primo ciclo:

“Posso dire che di certo Alessandro è una persona con una carica immensa: l’ha trasmessa lui a me. Si è presentato qui con una grande voglia di lavorare. Si è trattato di un mese impegnativo per noi ma soprattutto per lui, alla fine aveva comprensibilmente voglia di tornare a casa”.

“Si tratta di una procedura medica più efficiente della normale fisioterapia – spiega Longobardi – il paziente viene stimolato con una miscela di ossigeno ed elio mentre svolge gli esercizi”. Dei risultati ci sarebbero stati, afferma il direttore del centro senza entrare nel merito.

Il suo ritorno a casa, in occasione delle feste natalizie, si è rivelato un segnale di forte significato. Il 7 gennaio 2022, una nuova, importante notizia aveva spezzato il silenzio seguito: il pilota, handbiker e campione paralimpico iniziava a curarsi presso il Centro Iperbarico di Ravenna.

Non sono trapelati altri dettagli, com’è nella volontà della famiglia Zanardi, che ha preferito dopo l’incidente del 19 giugno 2020 adottare una linea di estrema riservatezza. Solo poco prima di Natale, in effetti, la moglie, Daniela Manni, ha annunciato il ritorno di Alex a casa per consentirgli di trascorrere le feste in famiglia.

“Alex ha potuto lasciare l’ospedale qualche settimana fa e ora è tornato a casa con noi. Abbiamo aspettato a lungo che ciò accadesse e siamo molto felici che sia stato possibile ora, anche se in futuro ci saranno ancora dei soggiorni temporanei in cliniche speciali per effettuare misure di riabilitazione specifiche sul posto”.

“Dopo il lungo periodo in ospedale è importante per lui tornare dalla sua famiglia. Per un anno e mezzo – ha continuato Daniela -, Alex ha avuto intorno a sé solo persone con mascherine e dispositivi di protezione e le visite erano molto limitate. Ora stiamo con Alex tutto il giorno, lui è nel suo ambiente familiare e quindi può tornare un minimo alla normalità. Questo gli dà ulteriore forza. Siamo molto grati al personale medico delle cliniche in cui è stato curato”, le sue affermazioni su quei momenti.

A Tokyo è mancato, eppure Zanardi continua a essere una presenza imprescindibile per lo sport e nella vita di quanti lo hanno incontrato:

“In ospedale, un amico mi fece avere un video che Alex Zanardi aveva fatto per me. Fu importante. Quando ho saputo del suo incidente ho pianto. Ma lui non molla, lo so. Lo ha insegnato a me, a noi tutti”, ha confidato Ambra al Corriere della Sera.

Il tragico impatto di Zanardi in handbike

Zanardi è stato ed è una fonte di ispirazione continua, soprattutto dopo il secondo, tragico impatto che ha rischiato di ucciderlo. Era il 19 giugno 2020, quando le agenzie iniziarono a ribattere la notizia: Alex Zanardi aveva avuto un nuovo, assurdo, incidente in handbike a poche ore di distanza dalla pubblicazione del suo ultimo video su Instagram, dove salutava quel giorno e quella nuova promessa con la sua Obiettivo 3 con il suo consueto e rassicurante sorriso.

“Questo è il giorno più bello della mia vita”, aveva detto prima dell’impatto contro la pedalina del camion.

Era la vigilia di una nuova, insospettabile prova che gli ha procurato interventi, ricoveri continui , timori sulle sue possibilità di recupero per via del quadro clinico scandito da bollettini via via sempre più rari e che ha messo, seriamente e di nuovo, a rischio la sua vita.

La famiglia ha scelto la via della riservatezza e della discrezione fin da principio e anche oggi, che sembra meno drammatica la situazione che riguarda il campione paralimpico, le dichiarazioni risultano esigue, minime. A La Stampa, nel gennaio scorso, Daniela aveva detto molto poco, rispetto a quanto già noto.

L’iter giudiziario per arrivare alla verità sull’incidente

Altrettanto lungo è l’iter giudiziario, scattato inevitabilmente dopo il grave incidente e che ha avuto quale indagato l’autista del camion contro cui si è scontrato Zanardi e che sta portando a una progressiva ricostruzione dei fatti. Il gip di Siena ha disposto l’archiviazione delle indagini per l’incidente nel quale, il 19 giugno 2020, è rimasto gravemente ferito Alex Zanardi nel Senese. Unico indagato nell’inchiesta era il conducente del camion contro cui andò a urtare l’ex campione di F1.

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