Vendola: ‘Schlein di estrema sinistra?’ Elly, è espressione di una sinistra moderata…

Nichi Vendola. Ora che Elly Schlein si è presa il Pd, torna a parlare l’ex leader di Sinistra Ecologia e Libertà nonché ex governatore della Puglia. E Vendola ovviamente si schiera con la neo-segretaria: “Non ho votato alle primarie del Pd, non sono né un iscritto né un elettore del Pd. Le mie tessere sono di Nessuno tocchi Caino e di Sinistra Italiana. E la tessera del mio partito è bellissima: è una citazione di una vecchia campagna del Pci, c’è un bosco verde e sopra lo slogan Questa è una proposta rossa salviamo il Pianeta. Oggi però Elly ha una grande opportunità, ma dovrà scalare vette impervie e altissime, la sua scommessa riguarda la natura di un partito segnato non solo dalle degenerazioni governiste ma anche dalla subalternità ai totem e ai tabù dell’ideologia liberista”.

‘’Se l’invocata unità del Pd significa non toccare i gruppi di potere, non contrastare il trasformismo, permanere nella palude del moderatismo e del liberismo, allora quell’unità mitica del partito diviene non la medicina ma una forma di malattia, l’antidoto al cambiamento. Ora campo largo? Abbiamo un lungo cammino da compiere, per ricostruire un blocco e un’agenda progressista e antiliberista. Vogliamo cominciare a discutere in modo approfondito e competente di ciò che insidia e minaccia la nostra vita e la nostra umanità?

Vendola,   ospite di Tiziana Panella a Tagadà, su La7,  ha affrontato tutti i principali argomenti di attualità politica con ovvi attacchi a Meloni e Salvini.  Vendola è stato critico anche con il Pd, dove alcuni esponenti sono andati via lamentando uno spostamento “troppo a sinistra” del partito: “Evidentemente era scivolato talmente a destra che essere contro il finanziamento della guardia costiera libica che porta le persone nei lager significa spostarsi troppo a sinistra”.

“Oppure la battaglia sul salario minimo – ha aggiunto – per me Elly Schlein è espressione di una sinistra moderata, che ha ragione di chiamarsi sinistra anche se è moderata perché ad esempio è tutta interna alla logica dell’atlantico e della guerra. Io, poi, vorrei un Pd più coraggioso rispetto alle élite europee che sono state incapaci di mettere in piedi un’azione diplomatica di pace per fermare il massacro tra russi e ucraini”.

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