“I dottori commercialisti mantengano le competenze in specifiche aree di mercato. In un contesto economico nel quale è complicato ragionare sulle esclusive, è necessaria una categoria compatta, che faccia sentire forte la propria voce e che sappia battere i pugni sul tavolo quando c’è da scrivere una legge che riguarda i nostri ambiti di competenza. Come sarebbe potuto avvenire nell’ambito dei certificatori fiscali, ad esempio, un Albo al quale potranno accedere numerose professioni e che richiede specifiche che tagliano fuori i giovani. Una norma del genere fa capire come la categoria conti troppo poco”. Lo ha affermato Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, nel corso del convegno nazionale UNGDCEC, dal titolo “I giovani commercialisti futuri protagonisti della sostenibilità”, in corso a Genova. L’evento, che oggi e domani riunisce a Genova circa mille professionisti provenienti da tutta Italia, è stato aperto dall’intervento di Giampietro Grosso, presidente del Comitato Organizzatore.Maurizio Leo, viceministro Economia e Finanze: “La delega fiscale ha grande importanza per il governo, intendiamo dare una svolta al sistema tributario che riguarderà i principi generali del sistema economico e fiscale, con l’obiettivo di avere un Paese meglio allineato con il resto d’Europa. Mettere in pratica un percorso di semplificazione della pubblica amministrazione è una necessità, ma alla luce delle risorse che riusciremo a individuare intendiamo anche rivisitare le aliquote e intervenire sui soggetti di maggiori dimensioni con meccanismi più evoluti. Procedimenti tributari, calendario fiscale, aumento del gettito e nuovo rapporto col contribuente nell’ambito dell’accertamento sono altre priorità, anche nell’ottica di un maggior dialogo tra il cittadino e l’amministrazione finanziaria. Rivedremo, inoltre, il meccanismo sanzionatorio e del contenzioso con la collaborazione del mondo delle professioni e in particolare dei dottori commercialisti, che sono l’anello di congiunzione tra lo Stato e il contribuente”.
“La sostenibilità è un percorso continuo e non un traguardo da raggiungere. Per questo rappresenta un’opportunità per la nostra professione e, soprattutto, per i giovani che possono divenire protagonisti della transizione sostenibile”, ha dichiarato Stefano Distilli, presidente della Cassa Dottori Commercialisti. “Come Cassa Dottori Commercialisti, da tempo stiamo investendo in politiche di welfare, con un’attenzione particolare ai giovani professionisti mettendo a disposizione strumenti che permettano di affrontare le sfide del futuro come i bandi per lo sviluppo della professione, le aggregazioni e gli incentivi alla formazione innovativa. Da quest’anno abbiamo avviato anche collaborazioni con importanti Atenei italiani per promuovere i valori della competenza e della sostenibilità anche nel settore previdenziale.
“Ancora una volta l’Unione giovani dottori commercialisti ha avuto la capacità di guardare lontano. Sostenibilità è un settore che la categoria sta ancora studiando, il nostro compito sarà quello di comprendere le esigenze dei clienti per creare un Paese più moderno e rispettoso dell’ambiente”, ha affermato Luigi Pagliuca, presidente Cassa Nazionale Previdenza Ragionieri. “Ma oggi le criticità con le quali facciamo i conti nei nostri studi riguardano argomenti diversi: il rapporto con l’amministrazione finanziaria, ad esempio. O la possibilità di far sentire la voce della categoria davanti a una criticità di qualsiasi genere. Non è vero che tutto funziona nel migliore dei modi. Compito dei sindacati sarà dunque colmare quei vuoti che potrebbero venirsi a creare, guardando in alto ma anche guardano il quotidiano”.