Mangiare all’Elegance Cafè Jazz Club significa fare un viaggio intercontinentale e immergersi in un’atmosfera dove cucina e live music si contaminano a vicenda. Quest’esperienza, unica nel suo genere, trova spazio a Roma, a pochi passi dalla famosa Piramide Cestia, simbolo del quartiere Ostiense.
Attraversando l’entrata dell’insegna, si scendono delle scale che portano in un locale moderno, dove troviamo un bancone bar con una mixology ispirata al proibizionismo degli anni’20.Subito dopo ecco la sala, raffinata, ben curata e rivolta tutta verso il palcoscenico.
Qui ogni giorno va in scena una proposta di musica live differente, accuratamente selezionata dalla direttrice artistica Daria Venuto, moglie e proprietaria del Club insieme al marito, Remo Proietto, esperto sommelier e da anni nel mondo della ristorazione.
I due coniugi hanno riversato le loro passioni in un indirizzo trasversale, con il Jazz come fulcro che ispira la cucina, dove a dire la sua è l’executive chef Marco Roselli, di ritorno in Italia dopo diversi anni passati nelle migliori brigate di Londra.
Il ristorante
L’Elegance Cafè porta a Roma un mood internazionale, sia nella musica che nel gusto. Lo chef si lascia trasportare dalle influenze del Jazz -Francia, Stati Uniti, Caribe e la cultura creola e africana– per dei piatti che raccontano una vastità di tradizioni e si fondono con la cucina mediterranea e la creatività di Marco.
Oltre alla carta, è previsto un menu degustazione con i signature dell’Elegance, più una proposta di cicchetti pensata sempre dallo chef da abbinare con i drink, sia come aperitivo che come snack durante i concerti. Ai vini e ai cocktail ci pensa naturalmente Remo Proietti, con una selezione eclettica e avvincente.
Durante la cena è quindi possibile assistere alle performance musicali, pensate da Daria e impreziosite da un ottimo impianto acustico di ultima generazione, che consente di pasteggiare senza essere sopraffatti dal suono. Un perfetto equilibrio tra cibo e Jazz, un continuo dialogare che rende l’esperienza gradevole e stimolante.
I piatti
Si comincia con un piatto tipico del New England, il Clam Chowder. Una zuppa con fasolari, prosciutto crudo essiccato in forno e reso a crumble e chicchette di pasta fritta. Per finire un giro d’olio all’Nduja. In origine era il tipico pasto dei pescatori che lo portavano con sé in quanto nutriente e sostanzioso. In questa versione nobile spiccano la consistenza del fasolare e la sapidità del crudo. Il tocco dell’olio all’Nduja è il primo assaggio di contaminazione.
Il Pan Brioche con astice e composta di mango ci riporta a esperienze più moderne. Il pane viene fatto in casa, mentre l’astice bollito nei tempi corretti viene accompagnato da un’ottima composta di mango, per niente stucchevole. L’esotico che conquista. Il Jazz e la cultura creola sono d’ispirazione per l’’Insalata di granchio in verde. Alla base un gazpacho di mele, con granchio, mandorle, cetriolo e topping allo yogurt. Divertente e contraddistinto da una freschezza che ricorda l’estate. Convincente l’acidità dello yogurt.
Arriviamo ai primi, con il Raviolo ripieno di maialino e gamberi e un estratto di astice. Qui si sconfina verso l’oriente, per poi tornare nella cultura sudamericana con il fondo di astice e la nota piccante del peperoncino che non può mancare. Equilibrata la farcia del raviolo e il suo spessore. Esame della pasta homemade superato per Marco Roselli. Chiediamo un fuori menù della degustazione, perché la portata è intrigante sin dalla lettura. Una Fettuccina ripiena di granchio, cheddar e latte di parmigiano servito a parte per guarnire la pasta.
“L’idea nasce dal mac and cheese, che in America si può fare anche abbinato con i crostacei. E’ un piatto provocatorio, soprattutto per la nostro cultura. Ho voluto giocare proprio su questo e unire la tipica ricetta americana con dei simboli della nostra tradizione, come la fettuccina e il parmigiano.” Sono le parole dello chef per raccontarci una portata davvero sconvolgente nel gusto. Il granchio, apparentemente in sordina, esce sul finale ed è la chiosa di una provocazione vinta a mani basse. Proseguiamo con i secondi. Visto il crescente trend, Marco Roselli si diletta con una ricetta vegetariana: Cavolfiore arrostito e laccato con sciroppo d’acero e cajun, crema di cavolfiore e petali di porro bruciato. Piacevole la glassatura, che dà gusto e umami al vegetale, rendnendolo persistente e croccante in bocca.
A seguire torna protagonista la proteina animale con il manzo short ribe, maionese al cajun e chimichurri. La carne si taglia con la forchetta, data la tenerezza, e viene avvolta dalle spezie sudamericane, domate nella piccantezza dallo chef.
I dolci sono divertenti e gustosi. Arriva in tavola un tris composto dal Banana Foster e caramello salato, lo s’more, con crema di cacao, mousse di nocciola e marshmallow arrostiti, e infine un crumble con mango e quenelle di gelato allo yogurt. Consistenze, contaminazioni e ingredienti d’oltreoceano che chiudono una cena decisamente cosmopolita.
Indirizzo
Elegance Cafè Jazz Club
Via Francesco Carletti 5, Roma
Tel: 0657284458
Fonte: Leonardo Samarelli