Domanda e risposta tra l’avv. Antonio Saitta e il dr. Pietro Ciucci sul Ponte sullo Stretto e collegati espropri

Il tema degli espropri è tra i più delicati, quando si parla di grandi opere pubbliche. E da quando è stato rimesso in moto l’iter di progettazione del Ponte sullo Stretto, era inevitabile che tornasse in primo piano la questione degli immobili e dei terreni che dovranno essere espropriati “per pubblica utilità” e dei relativi indennizzi.

Espropri, vincoli e indennizzi. Comincia a farsi “caldo” il clima per i messinesi che abitano dalle parti di Torre Faro, a giudicare da quanto scrive il prof. Antonio Saitta in una nota, in quanto legale di numerosi residenti della zona: «Su incarico di numerosi cittadini – scrive -, le cui abitazioni e attività produttive sono interessate dagli espropri per la realizzazione del ponte, ho chiesto alla Stretto di Messina Spa di voler liquidare gli indennizzi previsti dalla legge per la reiterazione dei vincoli (che, già con la loro semplice esistenza, e ancor prima che si proceda alle eventuali espropriazioni, incidono negativamente sulle loro proprietà). La Società – prosegue il prof. Saitta -, non ha accolto la richiesta affermando che dell’argomento si potrà parlare solo dopo l’aggiornamento del progetto del ponte, ma la legge prevede l’indennizzo all’atto della semplice reiterazione dei vincoli e non successivamente all’approvazione del progetto; in più ha invitato gli interessati a fornire prova dei danni subiti, ma la legge e la Corte di Cassazione, proprio pronunciandosi sul caso dei vincoli previsti per il ponte sullo Stretto, chiariscono che l’indennizzo è dovuto senza necessità di provare alcunché, se non la semplice esistenza dei vincoli stessi. Ovviamente stiamo rispondendo con fermezza, ma temo che la vicenda finirà davanti ai giudici».

«In prospettiva, però – conclude il prof. Saitta -, i timori sono diversi e maggiori: se la Società concessionaria dell’opera già non risponde positivamente alle legittime richieste dei proprietari perché sia liquidato l’indennizzo dovuto a seguito della semplice reiterazione dei vincoli, è facile temere che all’atto delle espropriazioni si incontreranno resistenze ancora maggiori per far valere i legittimi interessi e i diritti dei proprietari che verranno privati dei loro beni».

Nella sentenza cui si riferisce il prof. Saitta si legge infatti tra l’altro che «… secondo l’orientamento di questa Corte condiviso dal Collegio e qui ribadito, in tema di indennizzo per reiterazione di vincolo espropriativo non si richiede al privato di fornire la prova di aver subito un danno ingiusto, dal momento che allo stesso compete un indennizzo per il sacrificio sofferto in conseguenza di un atto levito della P.A., e non il risarcimento del danno conseguente ad un atto illecito».

In relazione alle affermazioni rilasciate dall’avv. Antonio Saitta in merito agli espropri per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, la Società Stretto di Messina, con una dichiarazione di Pietro Ciucci, «consapevole e attenta all’importanza del tema degli espropri», precisa quanto segue:

«Gli indennizzi dovuti a seguito delle procedure espropriative, che saranno avviate come più volte precisato dopo l’approvazione del progetto definitivo del ponte da parte del Cipess, saranno determinati e liquidati nel rispetto della normativa di legge, dei termini ivi previsti, delle tutele e dei diritti dei proprietari espropriati. Non risponde al vero che la Società abbia inteso differire a dopo l’avvio delle procedure espropriative la liquidazione degli indennizzi eventualmente dovuti la reiterazione dei vincoli preordinati all’esproprio. A tale riguardo la società con tempestività, a fronte di generiche richieste presentate dall’avv. Saitta per conto di alcuni proprietari, ha richiesto all’avvocato stesso di produrre ogni utile elemento documentale idoneo ad attestare l’entità del danno subito da ciascun proprietario e la titolarità dei beni incisi dal vincolo secondo quanto previsto dall’art. 39, comma 1, del T.U. espropriazioni e in linea con le pronunce della Corte di Appello di Messina. Ciò proprio al fine di poter provvedere sollecitamente all’eventuale liquidazione dell’indennizzo».

«Non risponde al vero che, mio tramite, gli interessati abbiano rivolto alla società richieste “generiche” di indennizzo e a nulla rileva, ai fini dell’indennizzo per i nuovi vincoli, che il progetto del Ponte sia in fase di aggiornamento. Infatti, secondo l’art. 39 del Dpr 327 del 2001, “l’autorità che ha disposto la reiterazione del vincolo è tenuta a liquidare l’indennità, entro il termine di due mesi dalla data in cui abbia ricevuto la documentata domanda di pagamento e a corrisponderla entro i successivi trenta giorni”. Per la Cassazione, “in tema di indennizzo per reiterazione di vincolo espropriativo non si richiede al privato di fornire la prova di aver subito un danno ingiusto, dal momento che allo stesso compete un indennizzo per il sacrificio sofferto in conseguenza di un atto lecito della Pa, e non il risarcimento del danno conseguente ad un atto illecito”. Pertanto, i miei assistiti hanno chiesto alla società il pagamento dell’indennizzo previsto dalla legge per la semplice reiterazione dei vincoli. La “Stretto di Messina”, anziché dare risposte dilatorie o chiedere prove non dovute, dimostri nei fatti la propria sensibilità verso un tema sociale e privato così dirompente per la vita degli incolpevoli proprietari», la risposta dell’avv. Saitta a Pietro Ciucci.

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