I primi in Campania a produrre il vino biologico, tra i primissimi a livello nazionale a fare vini senza solfiti aggiunti e la prima azienda a produrre Vino Doc in provincia di Benevento. Tutto questo è la Masseria Venditti, nata nel 1595 e portata avanti da Nicola Venditti, 65 anni sposato e con due figli che collaborano con lui in azienda.
«Abbiamo iniziato a produrre vino imbottigliato in seguito al periodo dell’austerity del 1973 quando fu vietata la circolazione dei mezzi a motore di domenica a causa di una grande crisi del petrolio a livello internazionale». Questa cosa cambiò la vita della famiglia Venditti perché tantissimi clienti che compravano vino sfuso, lavorando tutta la settimana, si recavano in masseria la domenica mattina. I clienti non andarono più in azienda a causa del divieto di circolazione ed il vino rimase invenduto, così iniziarono a pensare di trovare un contenitore per portare il prodotto direttamente al consumatore.
«L’idea fu di mio padre, aveva fatto il militare in un paesino vicino Verona. Era motociclista ed era addetto agli approvvigionamenti della caserma, andava nelle varie cascine della zona per prendere i viveri. Vedeva che lì confezionavano il vino e ne vendevano tantissimo ai turisti austriaci e tedeschi che scendevano sul Lago di Garda e si portavano a casa il vino. Parliamo del 1951, un’assoluta utopia per la nostra zona ma l’idea era rimasta sempre nella mente di papà».
In effetti Pasquale Venditti è stato un innovatore del settore, nel 1950, insieme all’onorevole Costanzo, fondo la Coldiretti Benevento. Nel 2019 è morto ad 88 anni ed ha lasciato un vuoto tra amici e colleghi produttori anche se i suoi insegnamenti sono stati tramandati, di padre in figlio.
Ora nella Masseria Venditti c’è Andrea che potrà continuare e portare quanto di buono è stato fatto negli anni.
«Abbiamo fatto una scelta giusta 40 anni fa quando ho scelto di non andare via dal territorio. Bisogna viaggiare per apprezzare la propria terra, non siamo secondi a nessuno – dice Nicola Venditti – In questi anni ciò che mi ha limitato è stata la mancata conoscenza delle lingue. Quando vai in giro all’estero devi comunicare ma senza terze persone perché non sempre la tua idea viene tradotta ed espressa con la stessa passione che metteresti tu – e continua – Andrea è bravissimo a parlare inglese ed a raccontare il prodotto, infatti tutti coloro che vengono qui non vanno mai via senza aver acquistato un po’ di bottiglie. Questa sua capacità ci apre al mondo».
Ma Andrea Venditti è così bravo solo perché conosce le lingue o perché è anche un bassista diplomato al conservatorio? In effetti il vino è qualcosa che si produce, come la musica. L’arte è il comune denominatore tra le due passioni di Andrea e chissà se non è proprio la musica ad avergli donato la capacità di far vibrare l’anima quando parla del vino, della storia, della sua terra.
Masseria Venditti
Grazie ad una crisi la Masseria Venditti iniziò ad imbottigliare il vino, rivoluzionò la produzione e l’azienda e da 200 bottiglie del 1975 ora vende 50 mila bottiglie l’anno producendo 9 vini, tra rossi e bianchi, di cui due senza solfiti. Con la struttura che negli anni è stata creata vi sarebbe la possibilità di arrivare a produrre in futuro fino a 100 mila bottiglie di vino.
Risalgono al 1997 le prime bottiglie della Masseria Venditti con certificazione di vino prodotto con uva biologica e nel 2013 vengono presentati al Vinitaly di Verona le prime bottiglie senza solfiti aggiunti. Un bianco ed un rosso: nasce “Assenza”.
Un successo enorme che porta Masseria Venditti a conquistare l’ennesima medaglia d’oro al concorso del Vinitaly, da allora tutti chiedono a Nicola Venditti: Un vino del genere quanto dura e come hai fatto?
Se sulla seconda domanda la risposta è sempre stata “mi avvalgo della facoltà di non rispondere” alla prima domanda Nicola Venditti dice con chiarezza che ad oggi sta vendendo un bianco che ha 4 anni e che è ancora perfetto, anche se prodotto senza l’utilizzo dei solfiti.
Masseria Venditti produce tre vini da mono vitigni: Falanghina, Aglianico riserva e Barbera Barbetta. Di Falanghina e Barbera Barbetta c’è anche la versione “Assenza”, senza solfiti aggiunti.
Poi ci sono due vini prodotti da una sola particella di terreno in cui ci sono più vitigni. Un bianco che si chiama “Bacalàt Bianco, dal nome dei vecchi possessori di questa vigna comprata dalla famiglia Venditti nel 1902 fatto di Falanghina, Grieco e Cerreto. Ed il rosso Bosco Caldaia fatto di Aglianico, Montepulciano e Piedirosso. Su queste due bottiglie Nicola Venditti si diverte a mettere dal 1987 i dati catastali della vigna.
A questi Masseria Venditti ha aggiunto 2 vini Igp che prima del Covid commercializzavano in grande quantità in America, ora li commercializziamo anche qui in Italia. Sono vini volutamente non Doc ma fatti uguali alla Doc, senza certificazione biologica ma potrebbero tranquillamente averla. Si chiamano “Vient e Voria”. Detto locale per indicare un posto molto ventilato con “Vient” da ovest, che è il vento del mare, e il vento freddo dalle montagne che è la “Voria”. Per indicare un posto dove arrivano venti da tutte le direzioni, un vigneto ventilato e che ha meno esigenze di essere trattato con antiparassitari.
Tra i vini della Masseria Venditti ricordiamo il Bosco Caldaia che è un Sannio Rosso riserva e prende il nome della località di ubicazione del vigneto. E’ un vino pregiato, produzione limitata, colore rosso rubino con profumi intensi ed al gusto secco caldo e armonico. Con gradazione 16/18 gradi si abbina con piatti strutturati, salumi, arrosti e formaggi stagionati.
Assenza Falanghina è un vino bianco senza solfiti, lieviti ed enzimi. Colore giallo paglierino brillante, fruttato e con gusto intenso e persistente. Barbera Barbetta, che prende il nome dal famoso “zio Peppe Barbetta”, è un barbera 100%, clone autoctono, vitigno salvato nel 1930 dalla fillossera. Produzione limitata per questo vino che si presenta con colore rosso rubino carico e riflessi violacei, fruttato al naso e secco, morbido e persistente al palato.
Vandarì e una Falanghina del Sannio e proviene dall’antico contado che ha dato le origini a Castelvenere. Si presenta con colore giallo paglierino e profumi flagranti, floreali e fruttati. Con gradazione 8/10 gradi si abbina perfettamente ad antipasti di mare, grigliate di pesce e fritture all’italiana.
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