Università di Messina: Cuzzocrea si dimette da Magnifica rettore dopo il caso ‘rimborsi’

Salvatore Cuzzocrea ha lasciato la carica di rettore. Lo ha comunicato in una riunione con alcuni direttori di dipartimento e poi con una lettera. Le ultime settimane e la “querelle” rimborsi rischiano di travolgere l’Ateneo messinese e così il rettore avrebbe deciso di uscire di scena. Prima una lettera ai revisori dei conti del senatore Paolo Todaro, inviata per conoscenza ai ministeri dell’Università e dell’Economia; poi un esposto, trasmesso alla Procura, alla Corte dei Conti e all’Anac.

Ma negli ultimi giorni il polverone ha assunto altri contorni. Non c’è più, infatti, “solo” la questione degli oltre 2,2 milioni di euro rimborsati tra il 2019 e il 2023 ad agitare le acque in piazza Pugliatti. Nell’enorme mole di documenti relativi ai pagamenti effettuati dall’Università in questi anni, infatti, ne vengono fuori quattordici che hanno una prerogativa particolare: sono effettuati in favore di una società, la Divaga srl, la cui proprietà è divisa tra lo stesso Salvatore Cuzzocrea, all’80 per cento, e la moglie Valentina Malvagni, al 20 per cento. E di cui amministratrice unica è la mamma del rettore, Eugenia Maria Salvo, vedova di Diego Cuzzocrea, che dell’Ateneo messinese fu rettore nei particolarmente complessi anni Novanta. La Divaga srl è un’azienda agricola con appena due dipendenti, che ha sede in una stradina di campagna di Viagrande, alle falde dell’Etna.

Nell’enorme mole di documenti relativi ai pagamenti effettuati dall’Università in questi anni, infatti, ne vengono fuori quattordici che hanno una prerogativa particolare: sono effettuati in favore di una società, la Divaga srl, la cui proprietà è divisa tra lo stesso Salvatore Cuzzocrea, all’80 per cento, e la moglie Valentina Malvagni, al 20 per cento. E di cui amministratrice unica è la mamma del rettore, Eugenia Maria Salvo, vedova di Diego Cuzzocrea, che dell’Ateneo messinese fu rettore nei particolarmente complessi anni Novanta. La Divaga srl è un’azienda agricola con appena due dipendenti, che ha sede in una stradina di campagna di Viagrande, alle falde dell’Etna.

A tal proposito era intervenuto il deputato nazionale Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Affari costituzionali della Camera: «La ministra Bernini – ha scritto Zaratti – intervenga subito per ripristinare legalità, trasparenza e onorabilità dell’ateo di Messina dove il rettore Cuzzocrea, anche Presidente della CRUI, sembra aver speso diversi milioni su cui sono necessari approfondimenti contabili».

In attesa delle decisioni del ministro Bernini l’accelerata l’ha data direttamente il rettore Cuzzocrea.

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