Comunali di primavera: il centrosinistra con alleanze in tilt nelle maggiori città

Tante sono le diverse formule attorno alle quali  stanno ragionando sinistre, Pd, M5s in vista delle amministrative della primavera del 2024.  Il ‘pacchetto’ delle alleanze sui territori resta  un enigma, visto che il  Pd e M5s sono alle prese con  una intesa che fatica a decollare nelle città, visto che tutto si basa sulle convenienze, o, peggio ancora, sulla incapacità di decidere sul candidato unitario, candidato di partito, primarie, campo largo e altro.

Al voto, nel giugno prossimo, andranno 3840 comuni, 27 dei quali capoluogo: come Ascoli, Bari, Bergamo, Cagliari, Ferrara, Firenze, Lecce, Livorno, Modena, Pesaro, Prato, Reggio Emilia, Sassari. Ad attirare sempre i riflettori c’è il caso di Firenze, alle prese con il post-Nardella. L’ultima polemica è scoppiata intorno al nome di Eugenio Giani: “Non sono candidato”, ha chiarito il governatore toscano.  Nel toto candidati c’è, tra gli altri, l’assessora all’Educazione Sara Funaro. Mentre l’ipotesi di una discesa in campo della vice presidente della Regione, vicinissima a Matteo Renzi, Stefania Saccardi tiene sempre in vita  il fronte del rapporto con Italia viva.

A Bari nel Pd sono tre gli aspiranti sindaci: il deputato Marco Lacarra e gli assessori comunali Pietro Petruzzelli e Paola Romano. Mentre Nichi Vendola ha candidato l’avvocato Michele Laforgia. Nell’imbarazzo della scelta resta l’ipotesi primarie, gradite a Michele Emiliano, ma  sgradite ai 5 stelle.

A Bergamo i  nomi in pista, in casa Pd, sono due: il vicesindaco Sergio Gandi e l’ex deputata Elena Carnevali.  A Reggio Emilia il centrosinistra è al buio e la soluzione potrebbe essere quella di un candidato civico. Nel dettaglio, il primario di malattie infettive Marco Massari. Ma  resta in campo anche l’ipotesi primarie, per le quali si fanno i nomi di due esponenti della Giunta: Lanfranco de Franco e Annalisa Rabitti. A Livorno il centrosinistra punta al bis di Luca Salvetti, che può contare su una alleanza larga con Pd, Sinistra italiana, +Europa, Italia viva, Psi e civici. Ma non il M5s, che si è sfilato.

A Lecce ci saranno le primarie a dire la parola definitiva finale sul bis del primo cittadino Carlo Salvemini. Si terranno il 26 novembre e nella coalizione ‘Insieme per Lecce’ ci sono Pd, Italia viva, SI, Psi, Verdi, + Europa, Centro democratico e altre liste civiche. Tra gli altri candidati, Pierpaolo Patti (SI). Ad Ascoli il centrosinistra sembra miracolosamente avere tutti insieme concordi, compreso il M5s, nel ‘Cantiere riformista’: varato per sostenere il cardiologo Emidio Nardini, che ritenta la corsa al comune.

A Modena ancora da chiudere il puzzle, difficilmente con il M5s. Tra le ipotesi, quelle degli assessori Andrea Bortolamasi e Andrea Bosi. Oppure la ‘civica’ Francesca Federzoni, vicepresidente della Lega delle Cooperative. Anche a Prato impazza il totonomi. Tra gli altri, l’ex Sg e poi Ds Benedetta Squittieri. Infine, ore decisive  per una regione: la Sardegna. Tiene duro Renato Soru, che avrebbe spiegato le sue ragioni direttamente a Elly Schlein. Le primarie sono però state escluse da tempo dai dem sardi.

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