Il governo ha approvato la Manovra per il 2024, in un riunione del Cdm che ha portato sul tavolo anche il Documento programmatico di bilancio che sintetizza le voci di entrata e uscita dello Stato, da inviare a Bruxelles. E i decreti fiscali.
La premier si dice “molto fiera” del lavoro fatto e del risultato della Manovra. “Ancora una volta dimostriamo che c’è un governo che non spreca risorse in cose inutili, che non spreca risorse in mille rivoli, che concentra le sue risorse su obiettivi chiari che si è dato, che continua a perseguire anno per anno, cercando di fare ogni anno un pezzetto, un altro passo in avanti. Mi pare questo il segnale di maggiore serietà che diamo agli italiani che ci guardano e che hanno bisogno di questa serietà”.
Si tratta di una Manovra da quasi 24 miliardi, che sono il frutto di quasi 16 miliardi di extra gettito e, per il resto, di tagli di spese. “Una Manovra che concentra le risorse su alcune grandi priorità, continuando a seguire una visione che questo governo ha messo in campo dall’inizio del suo mandato, nonostante un quadro che chiaramente è abbastanza complesso”.
Sul piano fiscale è previsto l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Di fatto, viene eliminato il secondo scaglione e si paga il 23% fino a 28.000 euro, il 35% tra 28.000 e 50.000 e il 43% oltre i 50.000.
Inoltre, si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area prevista per i redditi di lavoro dipendente che viene parificata a quella già vigente a favore dei pensionati. La riforma dell’Irpef per il 2024 costerà circa 4,1 miliardi. Il beneficio, valido per tutte le fasce, “è però sterilizzato per i redditi più alti, quelli al di sopra dei 50 mila euro, con una franchigia sulle detrazioni fiscali”, ha spiegato il primo ministro.
Confermati i fringe benefit. La quota detassata dei bonus concessi ai lavoratori passerà nel 2024 a 2.000 euro per i lavoratori con figli e a 1.000 per gli altri. Sarà poi ridotto a 70 euro l’ammontare del canone Rai.
Per quanto riguarda le pensioni, è stata prevista in manovra la rivalutazione degli assegni in rapporto all’inflazione. Ape sociale e pensione donna sono accorpate in un unico fondo agevolato che permetterà di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi per alcune categorie svantaggiate e con 35 anni di contributi per le donne.
Nel capitolo famiglie e natalità, non viene confermato il taglio dell’iva sui prodotti per l’infanzia, ma viene introdotto un ulteriore mese di congedo parentale retribuito al 60% utilizzabile dalla madre o dal padre fino ai 6 anni di età del figlio.
Sono previsti incentivi poi per le donne con due figli a carico che non pagheranno i contributi previdenziali fino a quando il figlio minore non avrà compiuto 10 anni di età, per le donne che hanno più di due figli il limite si estende al compimento dei 18 anni.
Per il rinnovo dei contratti di chi lavora nella Pa sono previsti invece 7 miliardi. 5 maggiormente concentrati sulle forze dell’ordine e il comparto sicurezza e 2,3 per la sanità. In quest’ultimo settore l’esecutivo ha previsto di spendere 3 miliardi con l’obbiettivo di abbattere le liste d’attesa.
Infine, per incentivare assunzioni e produzione nel nostro Paese, il governo ha annunciato l’introduzione di una “superdeduzione” al 120% per chi assume a tempo indeterminato, che può arrivare fino al 130% per i posti di lavoro assegnati a donne, percettori di reddito di cittadinanza, persone con invalidità e under 30 e l’abbattimento del 50% delle imposte per le imprese che riportano la produzione in Italia.
2,3 miliardi vanno poi alla sanità: “Ci sono 3 miliardi in più rispetto a quanto previsto: questi 3 miliardi sono destinati tutti a un’unica priorità, che per noi è l’abbattimento delle liste d’attesa. Una priorità che intendiamo perseguire con due misure” spiega Meloni.
La prima è il rinnovo del contratto del comparto sanitario e la seconda la detassazione sia degli straordinari che dei premi di risultato legati a obiettivi di abbattimento delle liste d’attesa: tutti i 3 miliardi vanno a concentrarsi su un unico grande obiettivo che è l’abbattimento dei tempi infiniti che oggi tutti noi dobbiamo sopportare per poter fare una visita o un esame nel Sistema Sanitario Nazionale.
Su questo punto la premier si sofferma per fare qualche precisazione: “Nei giorni scorsi ho sentito un po’ di tutto, ho visto molte polemiche sul fatto che noi avremmo tagliato i fondi alla sanità. Ma mi corre l’obbligo di segnalare che con i quasi 136 miliardi di euro che raggiunge quest’anno il Fondo Sanitario Nazionale, noi raggiungiamo il più alto investimento mai previsto per la sanità. Per capirci, nel 2019, prima del Covid, il Fondo sanitario ammontava a 115 miliardi di euro, 20 miliardi di euro in meno negli anni del Covid quando il Fondo viaggiava tra i 122 e i 127 miliardi di euro, vaccini compresi. Quindi mi sembra un po’ forte sostenere che con 136 miliardi questo governo taglia la sanità. Certo si può fare il giochetto che è stato fatto di dire che scende in rapporto al Prodotto interno lordo, perché ci sono stati anni precedenti nei quali scendeva, ma adesso fortunatamente il Pil sale”.
Meloni sottolinea come nel 2024 avremo circa 13 miliardi di euro di maggiori interessi sul debito da pagare in forza delle decisioni assunte dalla Banca Centrale Europea, più circa 20 miliardi di euro di Superbonus: “L’aumento dei tassi di interesse e il Superbonus fanno complessivamente più della Manovra di bilancio” dice. “Ciononostante riusciamo a confermare i provvedimenti che avevamo varato lo scorso anno e andiamo avanti lavorando sostanzialmente sulle stesse priorità”.
“Il quadro è chiaramente abbastanza complesso: noi nel 2024 avremo circa 13 miliardi euro di maggiori interessi sul debito, da pagare in forza delle decisioni assunte dalla Bce, e circa 20 di superbonus. L’aumento dei tassi e il Superbonus fanno complessivamente più della manovra di bilancio”, ha evidenziato Meloni.
“Le poche risorse di cui disponiamo le vogliamo concentrare su chi ha più bisogno”, quindi “continuiamo il lavoro sulle pensioni più basse”, ha rimarcato la premier.
Con il cuneo 100 euro al mese per 14 milioni cittadini. Le priorità che “che avevamo annunciato vengono confermate: difendere potere acquisto ovvero più soldi in busta paga per i redditi medio bassi, con il taglio del cuneo di 6 punti per chi ha fino 35mila e 7 per fino a 25mila. E’ un aumento in busta paga che mediamente corrisponde circa 100 euro al mese per una platea circa 14 milioni di cittadini”, ha spiegato la premier Meloni.
7 miliardi per rinnovi contratti Pa, oltre 2 a sanità. “Un’altra misura che cuba una somma significativa riguarda gli aumenti contrattuali del pubblico impiego: complessivamente oltre 7 miliardi euro a disposizione del ministro Zangrillo, particolarmente per gli aumenti contrattuali, di cui oltre 2 miliardi riguardano sanità, cinque sono per i rimanenti settori”, ha dichiarato Meloni nel corso della conferenza stampa. La manovra prevede 3 miliardi in più sul piatto della sanità, ha affermato la premier
Via il vincolo sulle pensioni contributive. “Sempre sulle pensioni interveniamo su alcune situazioni di squilibrio e abbiamo cominciato a dare un segnale sulle pensioni di cui non si è occupato nessuno”, cioè quelle interamente nel sistema contributivo. Quindi il governo ha eliminato il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l’età raggiunta solo se l’importo della sua pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale. “Secondo noi non è una misura corretta e lo abbiamo rimosso”: lo ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del Cdm.
Rivalutazione pensioni al 100% fino 4 volte minimo. La rivalutazione delle pensioni per il recupero dell’inflazione cuba 14 miliardi di euro. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni spiegando che ci sarà una rivalutazione del 100% per le pensioni fino a quattro volte il minimo, del 90% tra 4 e 5 volte il minimo e poi c’è un decalage. La rivalutazione viene confermata per le pensioni minime di chi ha più di 75 anni.
Ape sociale e opzione donna sostituiti da un fondo unico. “Sulle pensioni ape sociale e pensione donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita”. ha detto Meloni.
Lo Stato pagherà i contributi a madri con più figli. “Prevediamo che le madri con due figli o più non paghino i contributi a carico del lavoratore”, e “la quota del lavoratore per le madri con due e o tre figli la paga lo Stato”, ha detto Meloni, spiegando che “noi vogliamo stabilire che una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto un importante contributo alla società e quindi lo Stato in parte compensa pagando i contributi previdenziali. Vogliamo smontare la narrativa per cui la natalità è un disincentivo al lavoro. Vogliamo incentivare chi mette al mondo dei figli e voglia lavorare”.
Asilo gratis dal secondo figlio. “Dal secondo figlio l’asilo nido è gratis”, ha annunciato la presidente del Consiglio.
Per gli autonomi confermati flat tax e acconto a rate. Per il “lavoro autonomo”, “anche qui è iniziato un lavoro importante lo scorso anno con un aumento dell’importo per tassa piatta al 15% per i lavoratori autonomi: viene confermata questa misura, e prorogata per altri 3 anni una norma che considero molto importante che è l’indennità straordinaria di continuità, una sorta di cassa integrazione anche per i lavoratori autonomi. Viene anche ampliato il reddito per usufruire di questo ammortizzatore sociale. Inoltre per la prima volta quest’anno gli autonomi non dovranno pagare l’anticipo irpef a novembre ma rateizzarlo in 5 rate da gennaio a giugno”. Così la premier Giorgia Meloni.
Priorità al rinnovo del contratto del comparto sicurezza. “Voglio dire con chiarezza che per noi la priorità quest’anno è soprattutto il rinnovo del contratto del comparto sicurezza. Penso non si possa più accettare una realtà in cui un poliziotto guadagna per lo straordinario poco più di 6 euro l’ora, meno quanto prenda un collaboratore domestico: bisogna intervenire. La priorità per noi è rinnovo comparto difesa e sicurezza”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa. “Ma oltre a questi 5 miliardi ce ne sono 2,3 sul tema della sanità”, ha aggiunto.
“Ci sarà un primo intervento sul canone Rai che sarà tagliato dalla bolletta dei contribuenti”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini nel corso della conferenza stampa che ha approvato la legge di Bilancio.
Il canone pagato in bolletta passerà da 90 a 70 euro all’anno. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm. “Ci sarà una riduzione da 20 euro a 15 euro del canone”, ha spiegato, e il vicepremier Matteo Salvini ha precisato come si tratti di una riduzione da 90 a 70 euro annuali.
“Siamo soddisfatti, c’è l’approvazione nei tempi più rapidi possibili e sarà una manovra senza emendamenti di maggioranza”, ha aggiunto Salvini.
“Dopo settimane di chiacchiere a vuoto e di ragionamenti di vari analisti, posso dire che c’è la copertura per il collegamento stabile dalla Sicilia, all’Italia e all’Europa”, ha rimarcato il ministro delle Infrastrutture in riferimento al ponte sullo Stretto.
“Non c’è alcuna tassa di successione su chicchessia”. Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani parlando della conferenza stampa al termine del Cdm.
Per la manovra è stato chiesto “un sacrificio a tutti i ministeri, che hanno dovuto rinunciare a diversi progetti e idee e si è attuata una spending review significativa, dell’ordine del 5% su tutte le spese discrezionali, eccetto il comparto regioni ed enti locali”. Lo ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa sulla manovra.
Sull’energia “le previsioni erano favorevoli per la discesa del prezzo del gas: finendo i sussidi” previsti fino alla fine dell’anno, “la situazione potrebbe volgere in senso negativo rispetto agli auspici”, ha dichiarato Giorgetti.
“I pensionamenti anticipati ci sono delle forme rafforzate e restrittive rispetto al passato”, ha detto ancora Giorgetti rispondendo in conferenza stampa sul . “Non ci sarà più né Ape sociale né quota 103 nella forme previste l’anno scorso – ha poi ulteriormente chiarito -. Sarà molto più restrittivo l’accesso alla pensionamento anticipato. I lavori non sono in corso. Stanno definendo la relazione tecnica”.
Sul Superbonus, “lo sconto in fattura l’abbiamo già abolito, ciononostante la dinamica del Superbonus continua imperterrita. Noi non abbiamo fatto nessun intervento in legge di bilancio su questo: i lavori devono essere completati entro la fine dell’anno, se si vuole beneficiare dello sconto in fattura. Altrimenti parte il meccanismo delle detrazioni senza la possibilità di sconto in fattura e cessioni, salvo quelli maturati in precedenza”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in conferenza stampa sul Superbonus.
Misure per l’abbattimento delle liste d’attesa ma anche aggiornamento del tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati. Sono due dei 9 articoli (il 44 e 45) che lo schema di manovra dedica alla sanità. Compaiono anche norme per la rideterminazione dei tetti della spesa farmaceutica e modifiche alle modalità di distribuzione dei medicinali. Inserita anche la proroga del finanziamento delle quote premiali in sanità e il finanziamento per l’aggiornamento dei Lea.