Messina, città e provincia, è popolata da anziani, una parte in povertà, i bambini non nascono e la disoccupazione giovanile è un dato di fatto. Su invecchiamento della popolazione, pensioni, servizi, risorse, numeri alla mano, la Cgil Messina, con le categorie sindacali Spi (Sindacato pensionati italiani) e Fp (Funzione pubblica) apre una riflessione.
Si legge in una nota firmata dal segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti e dalla segretaria confederale Stefania Radici: “Il report Openpolis segnala che il tasso di natalità è in caduta libera, e su questo le amministrazioni pubbliche a partire dalla Città metropolitana e dai Comuni dovrebbero interrogarsi sulla loro capacità di fornire servizi e misure per trattenere i giovani che fuggono alla ricerca di opportunità di vita e di lavoro migliori o anche per includere fette crescenti di popolazione intrappolate in dinamiche di disoccupazione, precarietà e inattività che si traducono in esclusione sociale. Ma l’altra faccia della medaglia della denatalità è l’invecchiamento della popolazione”.
La Cgil Messina si sofferma su alcuni dati elaborati: “Nel 2022 si registrano 207,7 anziani over 65 ogni 100 giovani dai 0-14 anni. A Messina città ci sono 54.309 anziani; nei Comuni della prima cintura dell’area metropolitana 6.541 anziani; nei Comuni della seconda cintura 7.695 anziani; negli altri Comuni 80.069 anziani per un totale di 148.614 over 65, di cui oltre la metà, 82.767, sono donne. Rappresentano il 24.8% dell’intera popolazione, quasi un quarto”.
E ancora: “L’indice di dipendenza è 57,7%, che significa che ogni 100 individui in età attiva (dai 15 ai 64 anni) ce ne sono quasi 58 in età non attiva (0-14 e 65 e oltre); l’indice di dipendenza anziani è 38,8%, 6 punti in più rispetto alla media regionale, a indicare che ogni 10 persone in età attiva (15-64 anni) ce ne sono 4 over 65”.
Messina è dunque una provincia di anziani e di anziani poveri. Fondamentali dunque sono i servizi per gli anziani per fornire risposte adeguate ai bisogni specifici di questa fascia di popolazione, sia quelli che servono a prevenire l’ospedalizzazione e promuovere l’assistenza di prossimità, che quelli necessari a consentire una vita attiva nella comunità.