La proposta di legge di Angelo Bonelli sul Ponte sullo Stretto: ‘Meglio un parco nazionale dello Stretto’

Europa Verde, con Angelo Bonelli, è fortemente contraria alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, preferendo un parco nazionale, e presenta una  proposta di legge:  “Salvini sta giocando a fare il faraone con i soldi pubblici dello Stato ma il ponte sullo Stretto non sarà mai la sua piramide”.

Il  deputato di  Alleanza Verdi e Sinistra lancia un chiaro stop al ministro dei

L’obiettivo è tutelare l’ecosistema e il grande patrimonio paesaggistico, storico e culturale di un’area che tra le due sponde dello Stretto copre una geografia variegata di ambienti marini e terrestri. Insieme a Bonelli hanno illustrato il progetto di legge a Reggio Calabria  rappresentanti calabresi e siciliani di Europa Verde come Elisa Romano (direzione nazionale), Gerardo Pontecorvo, (co-portavoce per la città metropolitana di Reggio), Orlando Amodeo e Mauro Mangano (co-portavoce Sicilia).

“E’ una risposta non esaustiva ma importante – continua Bonelli – a chi pensa al ponte in un territorio con gravi ritardi nei collegamenti, nella sanità e nelle infrastrutture. Per la Calabria, che ha un hinterland isolato e con uno stato di trasporti e viabilità arretratissimo, quest’opera non è la priorità, ma Salvini dimentica le reali esigenze del Sud. Il ministro – ha aggiunto – sta compromettendo 12 miliardi di risorse dello stato, frutto di tagli alle pensioni e la sanità e dell’azzeramento del fondo nazionale per il trasporto pubblico. Lo Stretto costituisce una zona rilevante sotto il profilo ambientale e storico e costituendo un parco si potrà garantire una tutela. La finalità è anche una valorizzazione culturale dell’area, che avrà effetti positivi sul turismo e l’economia locale”.

Nel testo della proposta si descrive il territorio del futuro parco, che va da Capo Peloro, a Messina, fino al Monte Sant’Elia e la Costa Viola, nei cui 37.000 ettari si trovano peculiarità preziose come il sentiero del tracciolino, i terrazzamenti con muri a secco già riconosciuti patrimoni materiali Unesco, i fortini storici protetti dal ministero della cultura e i fondali di Scilla, per i quali c’è l’idea di creare una zona di riserva integrale. Lo Stretto è habitat di centinaia di specie acquatiche oltre che canale di passaggio di pescespada, tonni, aguglie imperiali e dei grandi cetacei diretti nell’ideale sito di riproduzione delle isole Eolie.

Sul versante calabrese, il parco interesserà i centri abitati di Cannitello, Scilla, Bagnara e Favazzina. Pontecorvo ha precisato che la presenza di zps (comprese nella rete Natura 2000) non sarà ostativa alla gestione da parte di un ente, il quale invece potrà sostituirsi all’attuale frammentazione delle competenze. Le aree protette rimarranno ma con una zonizzazione su livelli diversi di tutela e fruizione.

L’area calabro-sicula ha tutti i requisiti previsti dalle legge quadro 349/91 sulle aree protette e in particolare citati nell’articolo 2, che elenca gli elementi fisici, geomorfologici, biologici, naturalistici e culturali che costituiscono un parco nazionale e ne motivano l’intervento dello stato per la sua conservazione. Per la sua estensione su regioni diverse il parco dello Stretto e della Costa Viola avrà caratteristiche simili ad altri già istituiti in Italia come quello dell’Appenino tosco-emiliano e nella stessa Calabria quello del Pollino (che comprende zone della Basilicata). Per la sua tipologia marina e terrestre ha un precedente nel parco ligure delle Cinque Terre.

Come si motiva nel testo della proposta di legge, lo Stretto è un’area naturalistica unica, nella quale il ponte sarebbe un’intrusione, tanto più che la valutazione di impatto ambientale non è ancora partita e i tempi non saranno brevi. Lo afferma Bonelli riferendo dello stato dell’opera dopo un’interlocuzione con l’ad della Stretto di Messina: “Ciucci mi ha detto che non potrà consegnarmi, come avevo chiesto, la relazione di Webuild sul progetto perché parziale e in una fase endoprocedimentale. Per il parere e le successive procedure per la Via e le conferenze di servizi si arriverà oltre fine giugno, in ritardo sul timing dei cantieri stabilito da Salvini, che con le sue follie e farneticazioni sta sprecando soldi pubblici che al Sud servono per ben altro”.

Europa Verde, con Angelo Bonelli, è fortemente contraria alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, preferendo un parco nazionale, e presenta una  proposta di legge:  “Salvini sta giocando a fare il faraone con i soldi pubblici dello Stato ma il ponte sullo Stretto non sarà mai la sua piramide”.

Il  deputato di  Alleanza Verdi e Sinistra lancia un chiaro stop al ministro dei

L’obiettivo è tutelare l’ecosistema e il grande patrimonio paesaggistico, storico e culturale di un’area che tra le due sponde dello Stretto copre una geografia variegata di ambienti marini e terrestri. Insieme a Bonelli hanno illustrato il progetto di legge a Reggio Calabria  rappresentanti calabresi e siciliani di Europa Verde come Elisa Romano (direzione nazionale), Gerardo Pontecorvo, (co-portavoce per la città metropolitana di Reggio), Orlando Amodeo e Mauro Mangano (co-portavoce Sicilia).

“E’ una risposta non esaustiva ma importante – continua Bonelli – a chi pensa al ponte in un territorio con gravi ritardi nei collegamenti, nella sanità e nelle infrastrutture. Per la Calabria, che ha un hinterland isolato e con uno stato di trasporti e viabilità arretratissimo, quest’opera non è la priorità, ma Salvini dimentica le reali esigenze del Sud. Il ministro – ha aggiunto – sta compromettendo 12 miliardi di risorse dello stato, frutto di tagli alle pensioni e la sanità e dell’azzeramento del fondo nazionale per il trasporto pubblico. Lo Stretto costituisce una zona rilevante sotto il profilo ambientale e storico e costituendo un parco si potrà garantire una tutela. La finalità è anche una valorizzazione culturale dell’area, che avrà effetti positivi sul turismo e l’economia locale”.

Nel testo della proposta si descrive il territorio del futuro parco, che va da Capo Peloro, a Messina, fino al Monte Sant’Elia e la Costa Viola, nei cui 37.000 ettari si trovano peculiarità preziose come il sentiero del tracciolino, i terrazzamenti con muri a secco già riconosciuti patrimoni materiali Unesco, i fortini storici protetti dal ministero della cultura e i fondali di Scilla, per i quali c’è l’idea di creare una zona di riserva integrale. Lo Stretto è habitat di centinaia di specie acquatiche oltre che canale di passaggio di pescespada, tonni, aguglie imperiali e dei grandi cetacei diretti nell’ideale sito di riproduzione delle isole Eolie.

Sul versante calabrese, il parco interesserà i centri abitati di Cannitello, Scilla, Bagnara e Favazzina. Pontecorvo ha precisato che la presenza di zps (comprese nella rete Natura 2000) non sarà ostativa alla gestione da parte di un ente, il quale invece potrà sostituirsi all’attuale frammentazione delle competenze. Le aree protette rimarranno ma con una zonizzazione su livelli diversi di tutela e fruizione.

L’area calabro-sicula ha tutti i requisiti previsti dalle legge quadro 349/91 sulle aree protette e in particolare citati nell’articolo 2, che elenca gli elementi fisici, geomorfologici, biologici, naturalistici e culturali che costituiscono un parco nazionale e ne motivano l’intervento dello stato per la sua conservazione. Per la sua estensione su regioni diverse il parco dello Stretto e della Costa Viola avrà caratteristiche simili ad altri già istituiti in Italia come quello dell’Appenino tosco-emiliano e nella stessa Calabria quello del Pollino (che comprende zone della Basilicata). Per la sua tipologia marina e terrestre ha un precedente nel parco ligure delle Cinque Terre.

Come si motiva nel testo della proposta di legge, lo Stretto è un’area naturalistica unica, nella quale il ponte sarebbe un’intrusione, tanto più che la valutazione di impatto ambientale non è ancora partita e i tempi non saranno brevi. Lo afferma Bonelli riferendo dello stato dell’opera dopo un’interlocuzione con l’ad della Stretto di Messina: “Ciucci mi ha detto che non potrà consegnarmi, come avevo chiesto, la relazione di Webuild sul progetto perché parziale e in una fase endoprocedimentale. Per il parere e le successive procedure per la Via e le conferenze di servizi si arriverà oltre fine giugno, in ritardo sul timing dei cantieri stabilito da Salvini, che con le sue follie e farneticazioni sta sprecando soldi pubblici che al Sud servono per ben altro”.

‘Uno Stretto senza Ponte è puro Medioevo e chi non lo vuole è niente altro che un reazionario che si oppone al progresso e allo sviluppo,  ed è assimilabile a chi  diceva “no” al MOSE che salva Venezia dall’acqua alta, e a chi  diceva che la tour Eiffel avrebbe distrutto Parigi. Oggi migliaia di viaggiatori restano ore paralizzati per le esigenze dei lavoratori di un’azienda privata che attraversa lo stretto con i traghetti, ed è  in sciopero per uno stipendio più alto. E sui grandi giornali non se ne parla: significherebbe ammettere che il Ponte serve come il pane, ma in Italia non si deve dire. Fosse accaduto a Roma o Milano, Bologna o Firenze, sai che tragedie su tutti i grandi media! Ma lì sarebbe stato impossibile avere uno Stretto con tre chilometri di mare ancora senza un Ponte nel 2023. Se lo Stretto fosse stato tra Lombardia ed Emilia Romagna o tra Lazio e Toscana, di Ponti oggi ce ne sarebbero almeno tre e il primo sarebbe stato inaugurato 50 anni fa. Fate il Ponte, sullo Stretto è indispensabile. Subito’, è lo stringato parere di chi vuole il Ponte e si oppone alle teorie di chi è contrario’.

Circa Redazione

Riprova

Delmastro e Meloni sulla nuova auto della Polizia penitenziaria ‘che non lascia respirare chi si trova dietro quel vetro oscurato…’

«Onori al sottosegretario alla Giustizia, onorevole Andrea Delmastro Delle Vedove!», risuona l’ordine al picchetto d’onore …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com