Pd, scoppia lo scandalo in Aula: “Passavano info riservate a Casarini e alle ong?”

Volano stracci alla Camera quando si parla di migranti. Accade durante la discussione sul Decreto fiscale. Qui il capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, si rivolge direttamente ai dem annunciando la presentazione di una interrogazione al governo. Il motivo? La presunta fornitura da parte di esponenti del Pd di informazioni riservate della Guardia costiera a Luca Casarini, attivista della ong italiana Mediterranea. Una notizia, se confermata, “di una gravità estrema” e il fatto dovrebbe comunque “interessare il governo quantomeno per le verifiche opportune”.

A spiegare quanto sarebbe accaduto è lo stesso Foti per cui “ci sarebbe chi ha fornito” a Casarini e all’armatore di Mediterranea Giuseppe Caccia un rapporto del Comando delle capitanerie di porto “che risulterebbe essere non divulgabile a terzi, ma dovrebbe rimanere nell’ambito dello stretto perimetro della attività istituzionale di ministri e sottosegretari”. Da qui la stoccata: “Io a differenza di altri non faccio qui né processi alle intenzioni né classifico secondo la mia fantasia la riservatezza del documento, ma non posso non constatare che questo fatto, per come rappresentato, sarebbe grave se non gravissimo”.

E allora, a nome del Pd, Matteo Orfini difende i dem. Il deputato spiega di avere “spesso” ricevuto “segnalazioni pubbliche” di imbarcazioni in pericolo con a bordo migranti da parte di Ong non in grado di intervenire in quel momento. “Al netto delle posizioni diverse su come gestire i flussi migratori nel momento in cui c’è una barca che rischia di affondare credo che siamo tutti d’accordo – prosegue – sul fatto che vada salvata” e allora “è successo tantissime volte che questa segnalazione sia arrivata anche a me da parte di alcune Ong” e abbia di conseguenza “chiamato la Guardia costiera, il Mrcc, i ministri competenti, di tutti i governi, compreso questo”.

Finita qui? Niente affatto: “Grazie a Dio – continua – qualche volta ho anche ricevuto delle risposte”, citate “da queste intercettazioni illegalmente pubblicate” e “grazie a questo semplice lavoro, che penso rientri nelle prerogative dei parlamentari, abbiamo tutti insieme contribuito a salvare delle vite umane. Se è una colpa sono colpevole, se non lo è penso di avere fatto bene il lavoro di parlamentare”. Stessa tesi quella del leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, per cui “in moltissime occasioni” ha fatto quello che ha fatto Orfini, rivolgendosi cioè al Mrcc di Roma e a “ministri” dopo avere ricevuto segnalazioni analoghe.

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