Questo quanto emerge dall’indagine “RE/MAX European Housing Trend Report 2023”, che ha coinvolto oltre 22.000 partecipanti di 22 Paesi europei e regioni limitrofe. “
Sebbene alcune di queste tendenze possano essere temporanee, altre potrebbero plasmare il panorama dell’immobiliare residenziale del prossimo futuro”, commenta Dario Castiglia, Ceo & Founder di
RE/MAX Italia. “
Le persone stanno reagendo a questo momento unico nella storia dell’Europa con modalità che il mondo del real estate non vedeva da molti anni”.
L’idea di un trasloco è presente anche nella mente di quasi il 40% dei partecipanti italiani al sondaggio, che dichiarano una varietà di motivazioni alla base di questa decisione. In Italia, le considerazioni finanziarie rivestono un ruolo significativo rispetto alla media europea, rappresentando la principale esigenza per il 22% di chi intende trasferirsi. Di questi, circa il 43% si auspica di vivere più vicino al luogo di lavoro. Ciò si traduce in un crescente appeal delle aree urbane. Va sottolineato, però, che quasi il 13% di chi ha in programma un trasloco intende affittare, mentre solo il 6% è indeciso se acquistare o affittare la prossima casa. Tra gli intervistati, 1 italiano su 5 ha in programma di acquistare una proprietà entro i prossimi due anni, attratto principalmente dall’idea di avere un luogo da progettare e adattare al proprio gusto e alle proprie esigenze. Gli appartamenti in città sono la prima scelta per quasi il 40% dei potenziali acquirenti, pari al doppio di chi cerca nell’hinterland e nelle periferie. Dall’indagine RE/MAX, inoltre, emerge che gli incentivi finanziari rappresentano per gli italiani un fattore estremamente motivante, che condiziona la scelta di trasferirsi. Quasi un quarto dei partecipanti al sondaggio in Italia (24,4%), infatti, è aperto all’idea di trasferirsi per vantaggi fiscali, mentre una percentuale quasi equivalente (23,6%) potrebbe essere persuasa ad esplorare luoghi meno attraenti se offerti sussidi governativi o altre forme di supporto economico.
È rilevante notare che i giovani italiani dimostrano un forte interesse per il co-living: oltre tre quarti di chi ha meno di 25 anni è disposto ad abbracciarlo se si dimostrerà essere un’opzione più conveniente. I dati italiani confermano, dunque, il trend europeo che vede l’affermarsi del co-living come possibilità di poter vivere nel luogo desiderato con diversi vantaggi: la condivisione dei costi, la presenza di servizi aggiuntivi come palestre e spazi di lavoro e l’opportunità di avere più abitazioni contemporaneamente consentendo loro di passare da un ambiente urbano a uno rurale o addirittura tra città o Paesi diversi. Un entusiasmo che, come prevedibile, diminuisce gradualmente con l’età.
Altra tendenza è quella della comproprietà, che attira l’attenzione del 28% degli italiani intervistati, guidato principalmente dalla prospettiva di assicurarsi una seconda casa o una casa per le vacanze. Poco più di un quarto (26,1%) considererebbe la co-ownership come un modo per condividere l’onere dei costi di manutenzione. La comproprietà emerge come un mezzo per rendere la proprietà di una casa accessibile a molti, con un europeo su cinque che la considera un modo per acquistare un’abitazione che altrimenti sarebbe fuori dalla propria portata finanziaria. Poco più di un quarto (27,8%) dei giovani tra i 18 e i 24 anni vede la comproprietà come un modo per condividere le responsabilità di manutenzione, che scendono a circa il 20% tra le persone di età compresa tra i 56 e i 65 anni. Circa un europeo su otto considera la comproprietà come una possibilità per costruire un portafoglio di investimenti immobiliari diversificato.
Altre tendenze a livello europeo che emergono dal “RE/MAX Europe Housing Trend Report 2023” sono la crescente attenzione alla sostenibilità e il desiderio di vivere in una “città dei 15 minuti”, che offre spazi verdi e tutti i servizi necessari a portata di mano. Ciò ridurrebbe la necessità di spostamenti, comportando benefici anche ambientali. Sempre più europei si stanno organizzando per vivere in case alimentate da energia pulita, installando pannelli solari o impianti geotermici. Inoltre, il 40% degli intervistati ha intrapreso azioni per migliorare l’isolamento della propria abitazione al fine di aumentarne l’efficienza energetica e di ridurre i costi.
Dario Castiglia dichiara: “I risultati del nostro Housing Trend Report sottolineano l’impegno degli europei a creare case e comunità che rispecchino valori eco-consapevoli. I proprietari di case scelgono attivamente modifiche sostenibili, dimostrando il ruolo delle considerazioni ambientali nelle moderne decisioni immobiliari. L’aumento dei prezzi dell’energia spinge le persone a cercare soluzioni che consentano di risparmiare sui costi. L’interesse emergente per le città di 15 minuti è un altro segno di questo sentimento. Questi progetti urbani, che offrono i servizi essenziali a breve distanza a piedi o in bicicletta, mirano a rendere le città migliori, sia per l’ambiente, sia per le persone che vi abitano“.