La premier Giorgia Meloni ha annunciato l’intenzione di portare in Consiglio dei ministri un disegno di legge in merito agli obblighi di trasparenza nella beneficenza: “Forse quello è un tema sul quale bisogna lavorare perché altrimenti si rischia che magari il caso singolo possa poi impattare su invece una cosa fondamentale, che è la beneficenza”.
Il testo è già in preparazione: alla bozza interministeriale stanno lavorando la Presidenza del Consiglio, il ministero del Lavoro e il ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il caso del pandoro Ferragni/Balocco è stato la scintilla che porterà alla stretta sulla beneficenza: “Ho chiesto una informativa sul tema e ho scoperto che sulla beneficenza non esistono obblighi di trasparenza. È necessario quindi preparare una banale legge che dica che se dichiari di fare beneficenza devi anche dire quanto, a chi, quando e così via”, ha chiarito Giorgia Meloni.
Al momento l’obbligo di trasparenza per le donazioni al terzo settore esiste solo per le elargizioni degli enti pubblici: entro il 30 giugno dell’anno successivo vanno pubblicati sui siti Internet di fondazioni o Ets (Enti del terzo settore). Obbligo che viene spesso disatteso e che viene blandamente punito dalla legge: la sanzione è pari all’1% della donazione non dichiarata.
La nuova legge sulla beneficenza estenderà ai privati tutti quegli obblighi di trasparenza previsti per le donazioni a partiti e fondazioni. Sarà ancora possibile mantenere l’anonimato sulla beneficenza, ma in questo caso non la si potrà rendere nota, per esempio con un video sui social network. L’obbligo di trasparenza sulla beneficenza dei privati porterà a rendicontare chi è il beneficiario e in quale modo sono stati spesi i soldi.