Non accenna a placarsi la rivolta degli agricoltori contro Bruxelles. Questo inizio d’anno sta portando con sé una carica di tensione difficile da rilasciare. “Questa protesta contro l’Europa può traslare facilmente ad altri comparti produttivi come quello dei trasporti, e questi hanno già iniziato a patire oltremodo a causa delle nuove tasse comunitarie entrate in vigore dall’inizio di questo 2024. Tasse che sono assolutamente ingiustificabili, ancor più in questo periodo”. È questo il monito di Domenico De Rosa, CEO del gruppo di logistica SMET. Il numero uno dell’impresa salernitana torna sull’argomento rimarcando quanto sia essenziale un cambio di paradigma da parte dell’Unione Europea riguardo alcune politiche fortemente incisive sui comparti produttivi.
Sono stati gli agricoltori francesi a “dare il la” a una agitazione che ha assunto ben presto i connotati di una protesta continentale e che ha portato l’UE ad aggiustare il tiro.
“Se questa inversione di marcia sui pesticidi da parte dell’Unione rappresenta un primo passo verso un miglioramento e un approccio più realista, che tiene conto delle necessità del tessuto produttivo, è altresì vero e fondamentale che anche l’Italia faccia la sua parte e promuova dei cambi di rotta. Alcune politiche sono state intraprese troppo frettolosamente. Bisogna rendere più armoniose le politiche imposte sotto la spinta ideologica e senza tener conto dell’effettiva sostenibilità” chiosa Domenico De Rosa.
L’imprenditore salernitano sostiene, in ogni caso, che l’Unione sia ancora ben lontana da ciò che dovrebbe essere. “Dobbiamo fare i conti con una Europa che non perde occasioni per mostrarsi lontana e scollata da quelle che sono le effettive esigenze delle categorie produttive. l’UE non è percepita come una madre protettiva, specialmente con chi ha più difficoltà. È una matrigna cattiva, piuttosto che una madre”.
E tornando sul possibile contagio della protesta, De Rosa osserva “Gli agricoltori sono i primi, ma non saranno gli ultimi, ad agitarsi. Anche in Italia si stanno muovendo i trattori, sia al Nord che a Roma. Sono contento che gli agricoltori, con una forma pacifica, abbiano iniziato a far sentire la propria voce. È la prima categoria che ha avviato una protesta organizzata, e non escludo che a breve se ne possano aggiungere delle altre”. La stessa campagna elettorale per il voto di giugno potrebbe essere fortemente marcato e orientato dallo stato d’agitazione di alcune categorie fondamentali.
Scendendo infine sul territorio salernitano, il CEO di SMET ricorda che “abbiamo la fortuna di avere territori a grande vocazione agricola. È evidente che non tanto queste politiche, ma quelle da attuare nei prossimi anni, in ottica dell’impronta green voluta dall’UE, siano fortemente sfidanti”. La previsione è che “In un’economia come quella dell’agricoltura, che affronta già di per sé delle grandi complessità mai risolte, è percepibile – conclude De Rosa – che il new green deal sia il vero elemento di sfida, se non d’ostacolo, per lo sviluppo economico e produttivo dei prossimi anni”.