Agricoltori e Ciriani: ‘Abbiamo fatto il possibile e il mondo agricolo ce ne ha dato atto’

Quello che potevamo fare in Italia lo abbiamo fatto. Siamo sempre stati a fianco del mondo agricolo”. In una lunga intervista a La Stampa, Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, ribadisce la posizione di Palazzo Chigi prima e durante la protesta dei trattori. “A palazzo Chigi c’erano le cinque organizzazioni più grandi e tutte hanno riconosciuto il lavoro del governo. In Europa la battaglia contro questo ecologismo astratto alla Timmermans l’abbiamo condotta in maniera determinata. Sicuramente saremo al fianco degli agricoltori in sede europea contro un ambientalismo ideologico. Che scarica sulle piccole imprese il prezzo della transizione, loro non possono pagare per tutti”.

Parole chiare che dimostrano la strumentalizzazione della sinistra, che in questi giorni sta cavalcando la crociata contro Roma di una parte residuale dei manifestanti, gli irriducibili pronti a marciare giovedì al circo Massimo. Il problema –  ribadisce Ciriani – non è tanto l’esenzione Irpef ma il ‘green new deal’. A chi, come Riccardo Molinari della Lega, propone di innalzare la soglia dell’esenzione a 30mila euro replica: “Bisogna trovare le coperture, bisogna chiedere al ministro Giorgetti. Ci ho parlato venerdì e con la franchigia a 10mila euro, secondo quanto ha detto, viene esonerato il 94% degli imprenditori agricoli. Mi pare già un risultato molto, molto buono”. Quindi un messaggio agli alleati, Lega in testa, perché si evitino divisioni inutili e dannose.

“Facciamo parte dello stesso governo, siamo sulla stessa barca ed è importante che si remi nella stessa direzione. Va bene fare annunci, chiedere sempre qualcosa in più… Però alla fine bisogna avere concretezza. Le risorse sono poche e vanno concentrate sulla fascia più debole dell’impresa agricola”. Anche l’ultimo passaggio è esplicito. “La legge di bilancio l’ho seguita bene- puntualizza il ministro di FdI –  e non ricordo un dibattito sull’esenzione Irpef per i redditi agrari, né in commissione, né in aula, né in consiglio dei ministri. Evidentemente in quel momento, visto che le risorse erano scarse, tutti ritenevano giusto concentrare i soldi sul taglio del cuneo fiscale e la revisione degli scaglioni Irpef per i ceti medi e medio-bassi. Dopodiché, se ora troviamo risorse per coprire il 94% degli imprenditori agricoli abbiamo fatto un buon lavoro”.

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