di Andrea Viscardi
L’assenza di capi politici è tra i sintomi più forti della perdita di sovranità da parte dello Stato. Questa è sicuramente una patologia che riguarda tutta l’Europa, ma in Italia si avverte in modo preponderante. Quando una fetta sempre maggiore delle decisioni, nell’ambito di uno stato, vengono delegate ad organismi sovranazionali (Bce,G8, ecc), con la conseguenza che vengono accettate a capo chino, ecco che la politica nazionale perde il senso del comando pubblico, perché, dove c’è poco da decidere e comandare si perde la capacità e l’abitudine al comando. La crisi del sistema partitico, non è altro che l’effetto naturale della crisi politica intesa come decisione e comando. In Italia soprattutto dove i partiti hanno svolto un ruolo centrale e di indirizzo politico forte e pervasivo, si avverte in questo particolare momento storico, contrassegnato da una grande crisi economica e finanziaria, l’assenza di un grande leader, di un capo politico,forte, capace di opporsi alle politiche vessatorie degli organismi europei ed internazionali, di evitare la spoliazione della sovranità nazionale e la svendita delle nostre ricchezze a favore di gruppi stranieri senza scrupoli,che perseguono fini speculativi e devastanti per l’economie dei singoli stati, con la complicità di apparati politici interni da essi finanziati e pilotati. Nel nostro paese la mancanza di un vero leader lo si avverte ormai da più di vent’anni, perché i partiti etero diretti da lobby economiche interne ed esterne al nostro Paese, si sono inventati la storiella dell’eccessiva personalizzazione della politica, che avrebbe portato con sé la crisi dei partiti e del loro ruolo di centralità nell’ambito della politica. La verità, invece, è che tanti politici si sono inventati leader senza averne la stoffa ed il carisma necessario, essendo gli stessi delle mezze figure al soldo di questo o quel padroncino. Costituiva personalizzazione della politica il ruolo svolto nel passato da grandi leader quali, De Gasperi, Andreotti, Moro, Berlinguer, Craxi ecc.? Smettiamola di prendere in giro gl’italiani. Piuttosto i Partiti prima di essere definitivamente dalle urna alle prossime politiche del 2013, pongano mano ed in fretta ad una seria riforma elettorale, che consenta ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti politici a cui poter rivolgere le proprie istanze e riporre in loro la fiducia per il governo del Paese.