PAT – Il Trentino guarda alle Comunità di energia rinnovabile: un workshop per indagare il miglior modello di sviluppo

Trovare un modello trentino per le Comunità di energia rinnovabile attraverso un grande tavolo di lavoro interno che ha visto la Provincia e gli enti pubblici e di ricerca del territorio ragionare assieme sul tema. È stato questo il tema del workshop organizzato oggi a Trento dall’Agenzia Provinciale per le Risorse idriche e l’Energia (APRIE) con la partecipazione di Paolo Arrigoni presidente di GSE (Gestore dei Servizi Energetici), braccio operativo del Governo per per la creazione di progetti di sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti è intervenuto durante la fase dei lavori di gruppo. A moderare la mattinata di lavoro i tecnici di RSE (Ricerca del Sistema Energetico) Matteo Zulianello e Debora Cilio.

Il 2024 sarà l’anno nel quale le Comunità di energia rinnovabile potranno avere piena operatività e in Trentino sono molte le iniziative nascenti. Quale ruolo può avere l’ente Provincia autonoma di Trento in questo processo di sviluppo? Al fine trovare le migliori risposte a questa domanda, APRIE ed RSE hanno organizzato oggi al Palazzo della Provincia una giornata di lavoro rivolta agli amministratori locali, ai vertici della Provincia, strutture provinciali, amministrazioni pubbliche, società partecipate, enti di ricerca maggiormente coinvolti sul tema.

“È per noi significativo – ha sottolineato in apertura dei lavori il dirigente generale del Dipartimento territorio e trasporti, ambiente, energia, cooperazione Roberto Andreatta – avere qui oggi il presidente del GSE. Negli ultimi tempi, anche in Trentino, abbiamo visto un crescente entusiasmo nei territori per la creazione delle comunità energetiche. Come ente, la Provincia ha seguito tutta l’evoluzione normativa, con particolare riguardo alle istanze provenienti dagli enti locali che, spesso, sono stati il primo soggetto che ci ha interpellato per stimolare la nascita di comunità energetiche sul territorio. È compito della Provincia orientare queste iniziative affinché portino a risultati positivi tangibili. La Giunta provinciale ha l’intenzione di elaborare linee guida che integrino i diversi interessi coinvolti in questo processo. È fondamentale stabilire un sistema solido che possa sostenere e guidare questi sforzi verso un futuro sostenibile e vantaggioso per tutti.”

“Proprio per capire come rendere più efficace l’azione di un ente territoriale come la Provincia sul tema delle Comunità di energia rinnovabile – ha spiegato la dirigente generale di Aprie Laura Boschini – si è scelta una modalità operativa, che mette attorno al tavolo i soggetti pubblici, i Comuni coinvolti nel progetto Ecoempower e gli enti di ricerca del territorio a ragionare su esigenze e possibilità che questi scenari richiedono. Un tema complesso, trasversale, che coinvolge cittadini, associazioni, enti locali, imprese e territorio, che va affrontato in maniera sinergica. La modalità di lavoro mediante workshop, con i portatori di interesse interno, è pensata per definire gli indirizzi provinciali in maniera efficace e sinergica.”

Il ruolo del GSE nella promozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili

Il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, è la società pubblica, braccio operativo del Governo ,che in Italia ricopre un ruolo centrale nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, tramite la promozione, l’incentivazione e lo sviluppo degli impianti a fonti rinnovabili, degli interventi di efficienza energetica e della mobilità sostenibile. Il GSE svolge un ruolo chiave come soggetto attuatore di diverse misure del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per garantire un’adeguata allocazione delle risorse destinate a accelerare la transizione energetica. Tra le linee di investimento vi è quella per lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), autoconsumo diffuso per comuni al di sotto dei 5.000 abitanti.

Nel suo intervento il presidente di GSE ing. Paolo Arrigoni ha fornito un quadro aggiornato sulle Comunità di energia rinnovabile e sulla loro piena operatività, che è vicina ad essere completa. “Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) affianca ogni giorno cittadini, professionisti, imprese ed enti locali per sostenere progetti di sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica  – ha sottolineato Arrigoni – Siamo dal 2020 soggetto gestore e questo ha portato alla costituzione di 126 configurazioni tra comunità energetiche e gruppi di autoconsumo collettivo.” In Trentino Alto Adige ad oggi sono 14 i Gruppi di autoconsumatori e 3 le Comunità di Energia rinnovabile sinora costituite e operative con le regole transitorie.

“Ora – ha proseguito il presidente di GSE – stiamo lavorando per completare la nuova cassetta degli attrezzi che allarga il perimetro delle nuove comunità energetiche. Il 24 gennaio è entrato in vigore il decreto del MASE. Adesso il GSE, entro il 23 febbraio, dovrà pubblicare le regole operative e poi avrà ulteriori 45 giorni per mettere online i tre portali, per la richiesta di qualifica delle CER e per la richiesta dei contributi in conto capitale e delle tariffe incentivanti. Tutto questo permetterà di mettere a terra le tantissime progettualità, attivate anche qui in Trentino.”

Tra i contenuti del Decreto ministeriale sulle Comunità energetiche, c’è anche l’importante partita dei fondi PNRR per coprire il 40% delle spese di realizzazione di impianti da fonti di energia rinnovabile realizzati appositamente in comuni con meno di 5 mila abitanti. Per l’accesso a tale incentivo, le CER o i gruppi di autoconsumo devono essere già costituite, prevedere una potenza massima di 1MW, avviare i lavori dopo la richiesta di contributo e concluderli entro 18 mesi dall’ammissione a finanziamento (o comunque entro il 30 giugno 2026).

“Il GSE – ha concluso Arrigoni – è pronto per dare supporto, assistenza, informazione e formazione, attraverso webinar, video tutorial, sportelli virtuali, eventi e ulteriori FAQ per consentire ad utenti e operatori la realizzazione di questi straordinari strumenti che rappresentano la nuova frontiera di impiego delle rinnovabili. Sono un driver straordinario per la transizione energetica finalizzato a ridurre le emissioni di carbonio e contrastare così i cambiamenti climatici”.

A che punto siamo in Trentino

Sul tema delle Comunità di energia rinnovabile, la Provincia autonoma di Trento sta lavorando dal 2020, attraverso attività di ricerca e approfondimento, attività informative e divulgative, supporto agli enti e alle società pubbliche, organizzazione di momenti formativi partecipazione a tavoli locali, nazionali e internazionali. Le Comunità di Energia Rinnovabile fanno parte di una delle linee strategiche del Piano Energetico Ambientale Provinciale 2021-2030 che vede lo sviluppo delle Comunità energetiche come volano per il raggiungimento degli obiettivi di incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili.

L’Agenzia per le Risorse Idriche e l’Energia (APRIE) si è adoperata nel predisporre e mettere a disposizione alcuni rapporti tecnici di approfondimento, in particolare delle linee guida per gli enti locali, delle simulazioni sulle diverse configurazioni di Comunità energetiche e la stima del potenziale fotovoltaico della Provincia di Trento. A ciò si aggiunge la  legge provinciale n.4/2022, che ha semplificato le procedure per l’installazione di impianti a fonte rinnovabile con particolare riguardo al fotovoltaico.

Il workshop si inserisce nel Progetto Europeo Life+ Ecoempower, partito a settembre 2023, nel quale la Provincia autonoma di Trento, con APRIE, è partner. Il progetto è finalizzato a creare un One Stop Shop che supporti la creazione di CER accompagnando alcuni Comuni pilota e la mattinata di lavoro è servita a definire il ruolo della Provincia. L’evento è stato inoltre inserito tra le azioni di sensibilizzazione nell’ambito dell’iniziativa “Mi illumino di meno” che si tiene oggi, Giornata nazionale del risparmio energetico.

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