A pochi giorni dal voto regionale in Sardegna, dove la sfida è tra Paolo Truzzu per il centrodestra e Alessandra Todde per il campo largo, Pd e M5s uniti, a fare il punto su quello che potrà essere il verdetto delle urne ci pensa Alessandra Ghisleri, la regina dei sondaggi, che dice la sua a Tagadà, il programma del pomeriggio in onda su La7 e condotto da Tiziana Panella.
Sullo sfondo anche il ruolo del terzo incomodo, Renato Soru, candidato indipendente che potrebbe creare più di un grattacapo alla candidata del centrosinistra. Tant’è, Ghisleri commentando gli ultimi giorni di campagna spiega che “ci raccontano che sicuramente i sardi hanno letto i sondaggi, hanno letto quello che diceva Pier Luigi Bersani”, anche lui ospite in trasmissione, “nelle sue parole c’è tutto il sentimento sardo per il territorio”, rimarca la presidente di Euromedia Research.
“È una terra amatissima dai propri abitanti e difesa dai propri abitanti – riprende Ghisleri -. Non vogliono le liti che arrivano da Roma e su questo il centrodestra si è ferito da solo. Il sardo ama la sua terra e non vuole intrusioni, non vuole essere una bandierina. Tutto ciò che riguarda la chiusura di campagna riguarda la Sardegna e i sardi. Eleggeranno una donna o un uomo sardo, eleggeranno un presidente che appartiene a “questa terra, con tutti i problemi e le novità”, conclude Alessandra Ghisleri, puntando i riflettori sul ruolo decisivo che giocherà l’orgoglio regionale.
Il terzo incomodo è Renato Soru, ex presidente della regione fino al 2009, il quale potrebbe rompere le uova nel paniere alla Todde, nel caso in cui i giallorossi riescano ad avvicinare Truzzu.
Bene, il punto è che nelle ultime ore sta montando una furibonda polemica che vede al centro proprio Soru. A rompere gli indugi sono stati quelli del M5s, i quali hanno fatto sapere: “Da quanto si apprende da fonti di stampa questa mattina, nel corso della registrazione del confronto tra i candidati alle elezioni in Sardegna, si sarebbe verificato un furioso scontro tra Renato Soru e uno dei giornalisti presenti, tanto da doversi sospendere la registrazione e ricominciare daccapo”, comunicano in una nota.
E ancora: “Riteniamo che sia corretto che i cittadini ed elettori sardi possano vedere il video e giudicare con i propri occhi quanto accaduto. È una questione di trasparenza perché è assolutamente corretto che ciascuno possa liberamente farsi un’idea su quello che è il comportamento di chi si candida alla presidenza di regione. Chiediamo alla TgR Sardegna di rendere fruibile questo contenuto video”. Questa la richiesta avanzata dai grillini in commissione di Vigilanza Rai.
A stretto giro, ecco la prima replica di Soru. Per inciso, le registrazioni in questione sono quelle di ieri mattina, martedì 21 febbraio. L’ex governatore della Sardegna, da par suo, ha spiegato: “Durante la registrazione del confronto alla Tgr Sardegna sono stato interrotto da un giornalista mentre rispondevo a una sua domanda e citavo la sproporzione mediatica in questi ultimi giorni di campagna elettorale nei Tg e sui quotidiani a favore dei ministri e sottosegretari arrivati in Sardegna”. Il candidato per la Coalizione sarda ha commentato con queste parole lo scontro con un giornalista de La Nuova Sardegna, Umberto Aime.
Secondo quanto trapela, il giornalista, interrompendola risposta, aveva replicato a Soru parlando della libertà dei giornalisti nel raccontare la campagna elettorale. A quel punto, la scelta della Rai di fermare la registrazione per poi ripartire dal principio. “Il format non prevedeva che i giornalisti interrompessero o replicassero, per questo ho sottolineato che ci si attenesse alle regole”, ha concluso Soru. Ma la polemica, e il caso, stanno ovviamente montando.