Elezioni 2024 in Sardegna: è giallo sul risultato

Come è noto, la vittoria del centrosinistra con Alessandra Todde è stata sancita da uno scarto di quasi 3mila voti su Paolo Truzzu, il candidato di centrodestra. Quel vantaggio alle prime verifiche si sta riducendo? L’indiscrezione filtra, al momento non ci sono certezza ufficiali.

Fin dalla notte elettorale si erano presentati i primi problemi. Poco dopo le 23 via agenzia erano arrivate le prime notizie di riconteggi dei voti in Corte d’appello. Lo aveva annunciato il deputato di Fratelli d’Italia, Gianni Lampis. Si era scritto in particolare di 2 comuni, Luras (in provincia di Sassari) e Narcao (provincia Sud Sardegna).

Tommaso Foti, presidente di FdI alla Camera, è prudente: ‘Prima di tutto bisogna aspettare il lavoro di verifica del tribunale. Dovrà essere verificata soprattutto la correttezza di compilazione dei verbali, i voti di lista dovranno combaciare con il numero di elettori, di schede bianche e  nulle. Poi, sulla base di quanto avrà appurato il tribunale, si verificherà se ci sarà necessario ricorrere al Tar. Da capire anche se ci siano stati errori tecnici. Mi pare ci sia una certa confusione’.

Quando mancavano da scrutinare ancora 19 sezioni, i cui verbali sono finiti all’esame degli uffici circoscrizionali elettorali nei tribunali di competenza, l’esponente del M5S era davanti di 2.615 voti. Ma ora lo scarto si è ridotto a 1.626, secondo dati ufficiosi di fonti del centrosinistra basate sui risultati di 17 delle 19 sezioni mancanti.

Secondo Salvatore Deidda, deputato sardo di FdI, il distacco sarebbe sceso invece a “circa 600-800 preferenze” e anticipa che “dai mille voti di scarto in giù”, il centrodestra valuterà il ricorso al Tar, “tenendo anche presente il numero delle schede nulle”.

Al momento restano in sospeso solo le due di Silius (Sud Sardegna), dove però i votanti sono stati solo 450 e anche nell’ipotesi che tutti si siano espressi per Truzzu i loro voti non basterebbero a determinare il ribaltone auspicato da alcuni esponenti sul centrodestra.

I dubbi degli sconfitti poggiano su presunte anomalie nell’assegnazione dei voti e anche su un presunto elevato numero di schede nulle. Il dato definitivo non è riportato sul sito della Regione ‘Sardegna elezioni’, ma sui siti di alcuni grandi Comuni che hanno pubblicato i risultati elettorali nelle loro sezioni: per esempio, a Cagliari, dove Todde ha vinto nettamente, sono un migliaio le schede nulle (su 73.113 votanti), più 125 voti nulli; a Sassari meno di 200 sulle 54.498 nelle 136 sezioni scrutinate su 400. Secondo fonti del centrodestra, per continuare a sperare in un ribaltone, le schede nulle dovrebbero essere almeno 14 mila (ma statisticamente potrebbero essere meno di 12 mila) e la distanza fra i due candidati inferiore a 900 voti.

Truzzu, nella sua prima conferenza stampa dopo il voto, è stato chiaro: “Una volta che avremo i dati dal tribunale li confronteremo con quelli presi dai nostri rappresentanti di lista nelle sezioni e valuteremo la situazione”, aveva dichiarato il 27 febbraio scorso. “Se riterremo che ci sarà un elemento per poter fare un ricorso, lo faremo. Ma non è una cosa all’ordine del giorno, perché adesso non ci sono le condizioni e non abbiamo il verbale della Corte d’Appello. I ricorsi si fanno quando c’è il risultato conclamato”.

“Mi aspetto un risultato sul filo”, afferma Pregliasco, quindi, con uno scarto minimo fra Todde e Truzzu, sulla scia di quanto accaduto in altre elezioni regionali del passato, come il Lazio nel 1995 (Piero Badaloni per il centrosinistra vinse col 48,14% su Alberto Michelini del centrodestra, col 47,97%); l’Abruzzo nel 2000 (Giovanni Pace per il centrodestra batté col 49,26% Antonio Falconio dell’Ulivo, che raggiunse il 48,8%); e il Friuli Venezia Giulia nel 2013, con Debora Serracchiani (centrosinistra) che divenne presidente col 39,39%, davanti a Renzo Tondo (centrodestra), che ottenne il 39%.

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