CHIUSURA REPARTO PREVENZIONE CRIMINE DI RENDE, LE PREOCCUPAZIONI DEL GRUPPO CONSILIARE DI FRATELLI D’ITALIA

Il presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in seno al consiglio comunale di Cosenza, Francesco Spadafora, unitamente ai colleghi Giuseppe D’Ippolito e Ivana Lucanto, manifestano la loro preoccupazione per le insistenti voci inerenti il rischio di chiusura del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria Settentrionale” di Rende: “Non si può privare la Provincia di Cosenza di questo importante ufficio operativo di Polizia, soprattutto in quei territori in cui insiste l’organizzazione criminale della ‘ndrangheta, la quale opprime lo sviluppo di questa terra. Auspichiamo, invece, che sia potenziato per garantire un’adeguata sicurezza ai cittadini”.

Destano preoccupazione le voci di una chiusura del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria Settentrionale” di Rende, istituito nel 2008 dal Prefetto Antonio Manganelli, nella qualità di Capo della Polizia, che attualmente è situato presso i locali di proprietà dell’Anas all’uscita autostradale di Rende, assieme alla Sottosezione Polstrada di “Cosenza Nord”.

In qualità di  amministratori della città di Cosenza, rispetto alla paventata chiusura o trasferimento in un’altra sede di tale presidio di polizia, vogliamo evidenziare che se questa notizia venisse confermata – oltre a provocare ricadute negative per l’arretramento dello Stato in un territorio fra i più numerosi d’Italia, dove purtroppo è presente, come nel resto della Calabria, il fenomeno della ‘ndrangheta – appare in palese contrasto con la politica di investimento sulla sicurezza che il Governo, presieduto dall’Onorevole Giorgia Meloni, intende portare avanti.

A tal proposito, ci preme sottolineare che il Reparto Prevenzione Crimine di Rende è un ufficio operativo di polizia e svolge giornalmente servizi di Prevenzione e Controllo del Territorio, oltre che nella città di Cosenza e Rende, nei comuni della Provincia di Cosenza, in particolar modo nelle zone ad alta densità criminale, come la Sibaritide e il tirreno cosentino, dove, come è noto, sono presenti associazioni criminali tra le più pericolose del territorio calabrese.

Ma la presenza costante delle pattuglie del Prevenzione Crimine di Rende è garantita anche nei centri urbani più rilevanti della Provincia, vale a dire Corigliano Rossano, Paola e Castrovillari, rispetto ai quali i Commissariati, per la carenza di risorse umane, faticano a garantire la presenza degli agenti per la prevenzione e repressione dei reati.

Inoltre, le unità in forza a tale fondamentale ufficio della Polizia di Stato, da qualche mese, su disposizione del Ministero dell’Interno, effettuano nel vasto territorio della Provincia, assieme ai militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, alle squadre Cinofile e alle Polizie locali competenti, controlli straordinari nell’ambito dell’operazione denominata “Alto Impatto”, che consentono prevalentemente il contrasto delle diverse forme di illegalità.

Per queste validissime e fondate ragioni, non solo invitiamo i vertici dell’Amministrazione della Polizia di Stato, per il tramite del Prefetto, S.E. Vittoria Ciaramella, a valutare con attenzione l’esigenza di non privare l’area urbana di Cosenza e Rende, nonché tutta l’ampia provincia cosentina di questo importantissimo Reparto e dei suoi agenti, ma anzi di rafforzare l’organico esistente, al fine di garantire una maggiore vigilanza e quindi giungere al mantenimento della sicurezza, realizzando al meglio l’attività di controllo e prevenzione degli illeciti.

Dal nostro canto, seguiremo giorno dopo giorno con attenzione l’evolversi della questione e, in particolar modo, siamo pronti ad un’azione condivisa con le altre forze politiche, analogamente a quanto è accaduto in passato per la ventilata (e scongiurata) chiusura dei posti di Polizia Ferroviaria e delle Telecomunicazioni di Cosenza.

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