Jorit o Jorit Agoch, pseudonimo di Ciro Cerullo, è un artista italiano specializzato in street art, attivo principalmente a Napoli. Partecipa a diversi progetti di Street Art, sia in Italia sia all’estero; a Napoli è conosciuto soprattutto per i maxi-ritratti di personaggi celebri, come Diego Armando Maradona e Marek Hamsik, dipinti su facciate di edifici comunali o popolari con l’intento di riqualificare esteticamente aree periferiche e non solo.
Nel luglio 2023 balza agli onori delle cronache per un murales da lui dipinto su una facciata di un palazzo distrutto a Mariupol, città ucraina assediata dalla Federazione Russa circa un anno prima e ancora sotto controllo russo nel luglio 2023. Il murales raffigura una bambina, con i colori della bandiera della Repubblica Popolare di Doneck negli occhi, alle cui spalle piovono missili con la scritta “NATO”. In basso a sinistra compare anche un simbolo antifascista con la caratteristica bandiera nera e rossa di Antifa.
A marzo 2024, nel corso dell’invasione russa dell’Ucraina e a poche settimane dalla morte del critico e oppositore russo Navalny, ospite al Forum della Gioventù di Sochi, Jorit abbraccia Putin e chiede di fare una foto con lui dichiarando “Facciamo una foto insieme per mostrare all’Italia che lei è umano come tutti”. Tale presa di posizione ha fatto discutere il pubblico italiano.
A ‘Prima di domani’ su Rete 4, programma di Bianca Berlinguer, va in scena uno scontro a distanza durissimo tra Jorit e Nathalie Tocci. L’argomento è la guerra in Ucraina e i punti di vista dei due che sono diametralmente opposti.
“Come artista militante mi sento di dire che le persone che adesso vivono su questo pianeta devono scegliere e decideranno il destino dell’umanità – esordisce Ciro Cerullo, questo il suo vero nome – tra non molto verrà deciso se noi siamo riusciti a salvare l’umanità o se siamo andati dritti verso la terza guerra mondiale”. Tocci ascolta ma la disapprovazione è evidente. “La questione è la pace – spiega ancora l’artista – noi dobbiamo andare a un dialogo”. Poi Jorit chiude con un riferimento ai missili tedeschi Taurus, ultimamente vicini a finire in mani ucraine. “Siamo andati vicino alla terza guerra mondiale. Se questi missili fossero stati inviati agli ucraini probabilmente loro li avrebbero utilizzati contro la Russia e questo significava la distruzione dell’umanità. Perché ci sarebbe stata un’escalation immediata”.
A Jorit risponde Tocci: “La mia posizione è una posizione che nasce da un’analisi – esordisce la direttrice dell’Istituto Affari Internazionali di Roma – io sto semplicemente dicendo che non c’è nulla che ci fa pensare che laddove ci dovesse essere una resa, questa porterebbe alla pace”. E motiva la sua risposta: “E’ un punto analitico” dice Tocci che viene interrotta da Berlinguer. “Perché lei dice se comunque si rinunciasse a quei territori non è detto che Putin si fermerebbe?”. L’analista non ha dubbi: “Ma che gli importa a Putin di quei territori? Ma non lo dico io, lo dice lui”.
L’artista partenopeo lancia l’ultima bordata. “Bianca c’è un meraviglioso dipinto, si chiama la parabola dei ciechi – spiega – io la Tocci la metterei al centro”.
La parabola dei ciechi è un dipinto dell’artista fiammingo Peter Bruegel il vecchio, visibile nel museo di Capodimonte di Napoli.
La Berlinguer si indispettisce e scherza con l’altra ospite in studio, la collega Tiziana Ferrario: “La Tocci? Ma perché non dice Tocci e basta?”.
Cerullo: “Qua ridiamo, ridiamo. Divertiamoci, scherziamo – dice deridendo lo studio – La parabola dei ciechi sono un cieco che va uno dietro l’altro e vanno tutti quanti nel burrone. E noi stiamo facendo esattamente questo”.
La parabola dei ciechi è un dipinto dell’artista fiammingo Peter Bruegel il vecchio, visibile nel museo di Capodimonte di Napoli.