Accordo ANCI Sicilia- CROAS per promuovere servizi socio-sanitari efficienti in tutta l’Isola

’ANCI Sicilia e il CROAS Sicilia (Ordine Professionale Assistenti Sociali Regione Sicilia) hanno firmato   un protocollo d’intesa in cui si impegnano a collaborare con l’obiettivo di promuovere interventi congiunti per lo sviluppo del sistema integrato dei servizi sociali e socio- sanitari, delle politiche dell’immigrazione e dell’integrazione, aumentare lo scambio circolare di contenuti, produzioni scientifiche, esperienze e prassi in un circuito di reciproco interesse favorendo un sistema integrato di interventi e servizi sociali omogenei e la promozione della professione dell’assistente sociale in tutto il territorio della Regione siciliana.

L’accordo prevede la realizzazione di eventi formativi incentrati sui contenuti normativi e regolamentari relativi all’ordinamento professionale e ai sistemi di formazione di base e formazione continua, indirizzati agli assistenti sociali operanti presso le amministrazioni comunali, a garanzia della qualità delle prestazioni e dei servizi erogati sul territorio.

L’ANCI Sicilia ed il CROAS Sicilia si impegnano, inoltre, a svolgere un’attività di sensibilizzazione, di formazione ed informazione in ordine alle tematiche di sicurezza sul luogo di lavoro del personale e degli utenti del servizio sociale professionale.

Per porre in essere tutte le azioni e le finalità contenute nell’accordo ANCI Sicilia e CROAS Sicilia istituiscono un tavolo di lavoro composto da tre rappresentanti per ciascun Ente, che avrà il compito di elaborare proposte mirate allo sviluppo di interventi di welfare, anche innovativi di progetti a valere su fondi regionali, nazionali ed europei.

“L’accordo di collaborazione,  hanno dichiarato Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia – nasce dalla necessità di rispondere alle esigenze dei territori mettendo in rete le risorse che già operano nei nostri Comuni e promuovendo, attraverso un Coordinamento formato da Comuni, sindacati, ordini professionali e terzo settore, nuovi percorsi per garantire una migliore qualità ed efficienza dei servizi offerti ai cittadini”.

“E’ assolutamente necessario – conclude il presidente Amenta – avviare una concertazione che veda insieme pubblico e privato lavorare per la realizzazione di una  riforma strutturata  che superi i gravi problemi di spesa che si registrano  all’interno dei 55 distretti socio-sanitari siciliani e garantisca,  partendo da un’attenta e capillare analisi dei fabbisogni del territorio, la presenza di un numero adeguato di assistenti sociali nelle nostre comunità.

Investire sempre di più nella formazione professionale e nella promozione della figura dell’assistente sociale come trade union tra le persone e le istituzioni – conclude il presidente Amenta – vuol dire intercettare tempestivamente le situazioni di disagio prima che si trasformino in  emarginazione in vera e propria emergenza sociale, ma soprattutto serve a migliorare la qualità di vita nelle nostre città  garantendo la giusta assistenza alle categorie più fragili della nostra popolazione”.

“Già da tempo come Ordine professionale stiamo portando avanti uno studio di analisi sull’efficienza del servizio sociale in tutto il territorio regionale – dice Giuseppe Ciulla, presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali di Sicilia – Questo accordo consentirà di incrociare dati e informazioni rispetto alla qualità e all’efficienza del servizio sociale sull’Isola, mettendo in evidenza buone pratiche e inefficienze. Con l’Anci concordiamo sul fatto che la gran parte dei Comuni siciliani sconta una carenza di personale eun sovra-caricamento di competenze e responsabilità (fino all’ultima misura dell’Assegno di inclusione). Le soluzioni attuate finora sono disfunzionali perché troppo spesso le amministrazioni preferiscono delegare funzioni proprie al privato sociale o assumere con partita iva, rinunciando alla creazione di un servizio sociale strutturato e con una propria autonomia tecnico professionale. Tutto ciò va a discapito delle persone ma anche del buon funzionamento delle amministrazioni comunali. Serve individuare soluzioni dal basso per invertire il trend. Questo accordo è l’inizio di un percorso che vogliamo fare assieme per uscire dal circolo vizioso che condanna l’Isola non solo ad una scarsa capacità di spesa ma soprattutto ad un’azione che non riesce a dare risposta alle persone più fragili e vulnerabili ed alle situazioni di sofferenza e difficoltà”.

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