Poste italiane in Via Arenula, 21 marzo 2017 a Roma. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Poste Italiane, arriva l’ultima decisione dallo Stato: tassa obbligata di 115€ | Sei costretto a pagarla

Una nuova tassa da aggiungere al complesso mondo della burocrazia italiana che ci porta a dover pagare altri 100 euro per usufruire di un servizio. Tutto questo potrebbe riassumersi così, a primo impatto, ma la realtà è ben diversa. Da sempre i cittadini utilizzano Poste Italiane poiché sempre stata estranea, a differenza delle banche, da costi aggiuntivi.

Poste italiane nel 2024

Ripercorrendo le novità di quest’anno, la privatizzazione delle Poste Italiane, è stata una sorpresa per molti. L’operazione consiste nel vendere una parte delle azioni della società di servizi postali di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze, mantenendo però una partecipazione statale che garantisca un certo controllo pubblico, come dichiarato in un comunicato del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio. Tuttavia, secondo i sindacati del settore, questa privatizzazione potrebbe comportare alcuni rischi, tra cui la possibilità di una riduzione del personale delle Poste Italiane. Nonostante le preoccupazioni sollevate, il governo sembra negare questa eventualità.

Ma perché lo Stato ha deciso di privatizzare un’azienda così importante? La ragione principale è recuperare risorse finanziarie da utilizzare nel Bilancio dello Stato. Ad ogni modo, fra le tante sorprese di quest’anno, una tassa pare in un certo senso generare soddisfazione nei contribuenti. Questo, semplicemente perché con la sua introduzione verrà semplificato un processo ad oggi complesso.

Mentre Poste Italiane rimane dallo scorso gennaio sotto la lente d’ingrandimento, a generare una sorta di sorpresa è stata l’introduzione di un servizio alquanto utile che semplificherà iter lunghi e complessi. Ora è possibile rinnovare il passaporto direttamente presso gli uffici postali. Questa opzione è stata introdotta per ridurre i tempi di attesa per ottenere il documento. Il progetto era stato proposto già nel 2023, ma solo dall’11 marzo è stato messo in atto.

Lo scorso anno in Italia sono stati emessi 2 milioni e 700 mila passaporti, un milione in più rispetto agli anni precedenti. Questo intenso traffico ha evidenziato la necessità di semplificare il processo di ottenimento del passaporto. Al momento, il rinnovo o la richiesta del passaporto presso gli uffici postali è disponibile solo nei comuni con meno di 15 mila abitanti. Per gli altri comuni, le modalità rimangono invariate, anche se potrebbero cambiare in futuro. Il costo del passaporto ordinario è di 42,50 euro, a cui va aggiunta una marca da bollo da 73,50 euro.

Per il rinnovo o la nuova emissione del passaporto, è necessario portare con sé un documento d’identità valido (originale e copia), il codice fiscale e due fototessere. Se si richiede una nuova copia, è consigliabile portare anche il vecchio passaporto.

Fonte   Daniela Guglielmi

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