Sessantadue anni: questa l’età entro la quale si potrebbe avere diritto alla salvaguardia del Governo e alla possibilità di andare in pensione con le vecchie regole. Lo rivela l’informativa del ministro del Lavoro, Elsa Fornero alla Camera a proposito dei lavoratori da tutelare oltre a quelli destinatari di accordi collettivi. “ Il governo – ha detto Fornero affermando che i nuovi soggetti da tutelare oltre ai primi 65.000 dovrebbero essere 55.000 – si è espresso ripetutamente manifestando l’intenzione di salvaguardare innanzitutto i lavoratori interessati da accordi collettivi, in specie sottoscritti con l’ausilio dello stesso governo, attraverso il Ministero del Lavoro e quello dello Sviluppo, dato che l’approdo alla pensione al termine della mobilità era considerato in tali sedi elemento essenziale per la stessa conclusione dell’accordo. Per altre categorie, la salvaguardia potrebbe riguardare coloro i quali maturano il diritto entro il 2014 o hanno superato una soglia di età (per es. 62 anni)”. “Per quanto riguarda i lavoratori meno anziani – ha ribadito il ministro – il mix delle soluzioni può muovere dall’estensione del trattamento di disoccupazione a formule di sostegno all’impiego di queste persone: per esempio con incentivi contributivi e fiscali nella direzione indicata dallo stesso disegno di legge di riforma del mercato del lavoro. Non vanno escluse la partecipazione, su base volontaria, a lavori di pubblica utilità”.
Ma la Lega non ci sta e come appena la Fornero ha preso la parola nell’Aula di Montecitorio per l’informativa urgente sulla questione dei lavoratori esodati, ha esposto uno striscione con su scritto “Esodiamo la Fornero” e successivamente ha abbandonato l’Aula in segno di protesta. “Siamo usciti dall’Aula – spiega il presidente dei deputati leghisti Gianpaolo Dozzo – perché non intendiamo più ascoltare futili scuse da un Ministro che non solo ha causato il problema degli esodati, ma lo ha colpevolmente minimizzato prevedendo forme successive di tutela solo per una piccolissima parte di essi. Migliaia di lavoratori – conclude Dozzo – sono rimasti senza stipendio, senza pensione e senza ammortizzatori sociali e chi ne è responsabile è proprio la Fornero. Contro Fornero abbiamo presentato una mozione di sfiducia individuale per i problemi da lei stessa creati e per l’incapacità di porvi un serio rimedio”.
“La riforma del lavoro che mi auguro verrà presto approvata in quest’Aula ha un buon equilibrio tra le contrapposte esigenze tra domanda e offerta di lavoro”, ha detto Fornero al termine dell’informativa alla Camera sugli esodati. Fornero ha ribadito che la riforma “non è dogmatica” e che il Governo è disponibile a intervenire per i “necessari aggiustamenti”.
Ma chi saranno i nuovi salvaguardati del Governo? Secondo la mappa dell’esecutivo, tra i 55.000 lavoratori che non rientrano nella riforma del lavoro, ci saranno 40.000 lavoratori interessati a accordi di mobilità ordinaria (siglati entro il 2011), 1.600 lavoratori gia nei fondi di solidarietà, 7.400 prosecutori volontari e 6.000 lavoratori cessati (per queste ultime due categorie solo se la decorrenza della pensione è entro il 2014). Lo si legge nella tabella allegata all’informativa del ministro del Lavoro, Elsa Fornero depositata ieri in Senato.