Scoppia la bufera per le dichiarazioni del generale Roberto Vannacci, scelto da Matteo Salvini come candidato della Lega alle prossime elezioni europee.
Vannacci passa dalle classi separate per i disabili, alla frase su Mussolini, passando per il diritto all’aborto.
L’intervista rilasciata a ‘La Stampa’ dal generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega di Salvini alle elezioni europee di giugno, scatena le polemiche e le reazioni indignate dei partiti dell’opposizione, che chiedono conto anche al governo Meloni delle ultimissime dichiarazioni del militare.
Uno dei passaggi più contestati riguarda la scuola e la proposta di classi separate per i disabili: “Credo che delle classi con ‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio – afferma Vannacci – per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti”.
Poi su fascismo e Mussolini, Vannacci dichiara di non capire “perché sia necessario dotarsi della patente di antifascista per esprimere le proprie opinioni. Rivendico anche la considerazione su Mussolini, che è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima definizione di ‘statista’ sul dizionario”.
Il generale candidato con la Lega parla anche del tema dell’aborto, sostenendo che non sia un diritto.
L’intervista del generale Roberto Vannacci ha scatenato un coro di reazioni e polemiche da parte dei partiti dell’opposizione.
“Classi speciali per ragazze e ragazzi con disabilità. Il piano delirante e razzista di Vannacci. Vergogna. I ministri Valditara e Locatelli non hanno nulla da dire sul candidato del loro partito?”, scrive su X Anna Ascani, deputata Pd e vicepresidente della Camera.
“Il partito che esprime la ministra per la Disabilità è lo stesso che alle Europee candida il generale Vannacci che oggi propone le classi speciali per le ragazze e i ragazzi con disabilità. La ministra Locatelli prenda le distanze da una simile assurdità”, commenta Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera.
Stessa posizione degli esponenti M5s in commissione Cultura: “Delirante le parole di Vannacci, pericolose e offensive. Propaganda una ghettizzazione disumana dei bambini, in contrasto con i valori più profondi della nostra Costituzione e con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Cosa ne pensano i ministri Locatelli e Valditara?”.
“Dunque Vannacci è candidato. Ho fatto un confronto con lui poche settimane fa. Vannacci va benissimo per Salvini. Sono tutto e sono niente, sono marketing e distintivo“, ha scritto su X il leader di Azione Carlo Calenda.
“Le classi separate per bambini diversamente abili sono un abominio e mi trovo in profondo disaccordo con le parole del generale Roberto Vannacci. Credo nel valore della scuola come primo luogo di integrazione sociale e culturale che deve promuovere l’inclusione e il rispetto di ogni bambino, valorizzando le rispettive peculiarità. Quanto affermato da Vannacci, che parla evidentemente a titolo personale, é un passo indietro nel nostro impegno per un’istruzione equa e inclusiva per tutti. Il nostro compito primario é quello di favorire un dialogo costruttivo che miri a migliorare l’accesso all’istruzione e a creare ambienti educativi che rispettino e valorizzino la diversità”. Lo dichiara, a margine dei lavori parlamentari sull’autonomia differenziata, il Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano, di Forza Italia.
‘È grazie alla caduta del fascismo e alla conquista della democrazia che oggi sono possibili vari tipologie di candidature politiche’, osserva Matteo Salvini: da un lato, un “difensore dell’Italia” come il generale Roberto Vannacci, dall’altro qualcuno che è “in carcere con accuse pesantissime”, con chiaro riferimento a Ilaria Salis. È una stoccata che di velato ha ben poco, quella del leader della Lega, che torna quindi a elogiare il “suo” candidato mettendo le eventuali polemiche derivanti sullo stesso piano di quelle che forse, a suo avviso, sarebbero giustificate anche nell’altro caso.
Libertà e democrazia, per Salvini, vogliono dire la possibilità di scegliere anche dei rappresentanti in grado di dividere e far discutere, come il generale Vannacci ma non solo.
“Se qualcuno decide legittimamente di candidare una persona che è in carcere all’estero con accuse pesantissime, perché non dovrebbe chiedere il voto agli italiani anche un uomo che ha servito e difeso l’Italia nel mondo, dall’Iraq all’Afghanistan?” ha detto Salvini, riferendosi a Ilaria Salis candidata con Avs, pur non nominando l’attivista detenuta in Ungheria direttamente.
Non è la prima volta che Matteo Salvini si mostra critico nei confronti di Ilaria Salis e Avs, e che il leader della Lega pone, sullo stesso piano ideale, il suo caso con quello del coinvolgimento di Roberto Vannacci nelle liste del Carroccio.