‘L’ANIMA, LE IMPRONTE E I SOGNI DELLE DONNE’, di Anna Maria Scocozza

“Siamo fatte di carta” è un libro prezioso, unico, di rara intensità che esplora l’infinito universo femminile attraverso le parole e le opere di Floriana Porta e Anna Maria Scocozza in questa straordinaria fusione di poesia e arte.

Come osserva Sara Duranti nella prefazione dello scritto: ‘L’immediatezza, la rapidità, la fulminea apparente frammentarietà della parola poetica di Porta condivide il baluginio emotivo, il palpito luminoso, la cesellatura che innesca una trama narrativa con le opere di Scocozza realizzate con la carta e con materiali riciclati. Questo tipo di lavoro risente del legame con la tradizione,  iniziata da Daniel Leuwers, del ‘libro povero’ quale opera d’arte che trascende i confini convenzionali dove è intensa la collaborazione tra poesia e immagine, tra parola scritta e arte visiva. La sinergia tra poeta e artista, che si esprime su un semplice foglio di carta, porta alla creazione di un’opera da esplorare.

Le due coautrici, Floriana Porta, nelle vesti di poeta, e Anna Maria Scocozza, in  quelle di artista, intrecciano  le loro voci creando un connubio creativo in cui parole e immagini si influenzano e si arricchiscono a vicenda.

Floriana Porta è nata a Torino nel 1975, vive a Vinovo e fin da piccola ha avuto la necessità di scrivere, comporre, disegnare e fotografare. Si presenta con forme espressive di rara intensità e la sua opera – poetica e figurativa – si dispiega fra natura e bellezza, introspezione e sogno, elementi imprescindibili della sua riflessione esistenziale. Uno stile ermetico, il suo, lontano dalla retorica e dal sentimentalismo, caratterizzato da raffinatezza, contemplazione e armonia.

È esperta di poesia giapponese, in particolare di haiku, baish e tanka. Si tratta di componimenti poetici che si caratterizzano per avere un forte collegamento di temi con l’ambiente naturale e che seguono regole metriche sillabiche molto ferree. Una poesia Zen molto riflessiva, di grande emotività, suggestione e incredibile brevità. Ha fatto parte per tanti anni della giuria del prestigioso Concorso Internazionale di Haiku di Cascina Macondo.

Ha pubblicato numerosi libri, ebook e plaquette di poesia ed è presente in molte importanti antologie poetiche. Hanno scritto della sua poesia numerosi critici ed esperti di poesia e letteratura: Antonio Spagnuolo, Lucio Zinna, Marco Furia, Gabriella Cinti, Pier Luigi Coda, Fortuna della Porta, Ilaria Guidantoni, Andrea Galgano, Alessandro Moscè, Luciano Somma, Rosa Elisa Giangoia, Giuseppe Conte, Camilla Ziglia e molti altri.

Anna Maria Scocozza nasce a Roma nel 1965 dove vive e lavora. Diplomata in Costume e Moda, ha frequentato, presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, la Scuola libera del nudo e moltissimi corsi di specializzazione di pittura e decorazione. Come attività lavorativa ha condotto numerosi Laboratori/Workshop artistici-creativi e corsi di tecniche pittoriche presso musei, scuole e centri di aggregazione giovanile per adolescenti, adulti e bambini.

Negli ultimi anni la sua ricerca artistica si è focalizzata sulla realizzazione del suo “Guardaroba poetico” e precedentemente sull’acquarello e sui libri d’artista. La sua è un’arte non solo estetica, ma anche etica, tenta di spingere lo spettatore a interrogarsi non soltanto verso tematiche sociali che riguardano soprattutto le donne vittime di violenza, ingiustizie, emarginazioni, razzismi, ma lo conduce via via, ad un’introspezione sia psicologica che spirituale, con uno sguardo fisso sulla realtà alla ricerca di risposte. Anche se forse, non c’è mai una giusta risposta, forse solo una giusta domanda.

Costruisce le sue cartose opere ‘Indumenti poetici’ con ciò che viene rifiutato, inutilizzato: vecchi libri riciclati, destrutturati e ricreati, talvolta filati, a formare una stoffa di carta che utilizza come metafora poetica, visioni da indossare per descrivere la realtà, anche quella più dolorosa; simboli visivi e archetipi umani che ci accompagnano nel nostro difficile viaggio terreno e spirituale. Strappi come cicatrici, che diventano feritoie da dove la luce ci illumina e custodisce, preparandoci per nuove fioriture. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero e le sue opere si trovano presso Musei, Fondazioni e Collezioni italiane e straniere.

L’ANIMA, LE IMPRONTE E I SOGNI DELLE DONNE

di Anna Maria Scocozza

L’arte richiede silenzio, bisogna chiudere gli occhi per poter vedere bene dentro, per illuminare il buio; così  ci si prepara ad un’iniziazione e affiora l’incanto. Solo allora si può tentare di interpretare “la voce luminosa della poesia”, ed è così che io e Floriana Porta ci siamo incontrate, riconosciute, annusate e scelte, ascoltando  proprio questi silenzi che la poesia ci suggeriva e invocava su di sé, facendoci conoscere e riunendo le nostre anime, artisticamente e non solo, in questo libro dal titolo “Siamo fatte di carta”.

La carta, come soggetto vivente, è stata scelta da entrambe, su cui trasferire le nostre impronte liriche, una  casa, insomma, per far abitare le parole, gli inchiostri, le forme scultoree, le pieghe. Stimolare a far manifesta[1]re “lo Spirito della carta” è stato il nostro compito, per fargli raccontare le nostre storie impregnate di vissuti, ricordi, emozioni e sogni.

Anche se le nostre ricerche si manifestano su piani diversi, con pratiche e strumenti differenti, dialogano  però intimamente insieme e hanno lo stesso sguardo, la stessa direzione, per scorgere, alla fine, lo stesso orizzonte.

La mia narrazione artistica è una conseguenza di un fare ispirato sempre in bilico, tra sogno e realtà, tra  declino e rinascita, tra spirito e materia, realtà e sublimazione poetica.

Le mie opere sono visioni da indossare con l’anima, che prendono in prestito – e utilizzano come pretesto,  come metafora – un “guardaroba poetico” tutto al femminile (abiti, lingerie, monili e altri indumenti) realizzati in carta riciclata. Floriana Porta, invece, usa le parole, i fonemi, i vocaboli, che traduce consigliata com’è dalle  sue abili muse ispiratrici.

Il tema del libro verte su importanti tematiche a noi molto care: la natura, l’eco-filosofia, l’energia femmi[1]nile, la ricerca interiore, la spiritualità, le ferite come metafore di un cammino doloroso, ma necessario, per la nostra evoluzione umana e interiore.

In conclusione abbiamo cercato, in questo libro, di ricucire a mano, sulla carta, sia con l’arte sia con la poesia, l’anima e i sogni delle donne, e speriamo di esserci riuscite.

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