“Loredana, ovvero vivere senza limiti” di Luigino Breva

Loredana, ovvero vivere senza limiti
di Luigino Breva
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«Sono stato incaricato da un mio illustre conoscente di emettere un parere relativamente ad un libro scritto dallo stesso. Preliminarmente devo dire che non sono un critico letterario e non ho alcuna esperienza precedente in merito, ma egli ha ugualmente chiesto il mio parere. Trattasi di un libro di amena lettura, finemente erotica ma non contiene volgarità; tuttavia egli consiglia la lettura soltanto ad un pubblico adulto. Il suo titolo è Loredana, ovvero vivere senza limiti.

Per prima cosa guardai la copertina davanti e dietro, e mi accorsi che è costituito da 210 pagine a doppia facciata. La prima cosa che mi attrasse fu la sinossi, riportata nella quarta pagina di copertina e voglio riportarla qui fedelmente: “Dalla scoperta che il proprio acerbo corpo cominciava a subire le prime trasformazioni, la protagonista ebbe la consapevolezza che ciò attirava l’attenzione dei ragazzi, amici e compagni di scuola e venne invasa dal desiderio e dalla morbosa curiosità di scoprire cosa cercavano i maschi in lei, spingendosi fino ad uno sfrenato esibizionismo e concedersi il più possibile alla vista del maggior numero di buongustai per divertirsi e divertire gli altri lasciando loro la facoltà di bearsi a sazietà visivamente ed anche materialmente del suo disponibile corpo; anche perché aveva deciso di vivere stretta nella morsa di una vita libera e dissoluta”.

Capii che si trattava di una lettura ben articolata, ma a parte la cronaca, il testo contiene suggerimenti per nuovi giochi ed anche notizie di natura igienico-sanitaria. Mi incuriosì e decisi di leggerlo, ma lette le prime pagine, la lettura mi impegnò così tanto che la prima volta che alzai gli occhi dal testo mi accorsi che era già arrivato a pag. 29 (doppie facciate). Allora ne sospesi la lettura e mi proposi di riprenderla nel primo pomeriggio libero. E così vi dedicai ben cinque pomeriggi non consecutivi dalla fine del pranzo e fino all’ora di cena.

Loredana, ovvero vivere senza limiti

Loredana, ovvero vivere senza limiti

  • Breva, Luigino (Autore)

21,00 EUR

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Sono stato attratto dalla facile lettura non soltanto per le ardite iniziative della protagonista, ma perché contiene anche pagine ricche di consigli di natura medica e di igiene personale, suggeritele di volta in volta da un buon medico che era anche il suo consigliere personale, per non soffermarmi su tutte le iniziative che adottava non appena si riteneva desiderata da qualcuno o da una pluralità di ragazzi o di persone a cui non si negava mai. Neppure il matrimonio modificò le sue abitudini boccaccesche.

Quando restituii il libro alla persona che me lo aveva affidato in esame gli diedi il mio parere sproporzionatamente positivo e gli chiesi se avesse solo quella copia, al che egli mi rispose di sì, ma mi informò che non era necessario cercarlo altrove se non in una libreria, per accaparrarmene una copia al modestissimo prezzo di € 21. Non nascondo che sono andato in libreria, l’ho pagato e l’ho ricevuto a casa pochi giorni.»

L’Autore

Nacqui nel lontano 4 febbraio del 1944 e mio padre morì nel dicembre dello stesso anno per servire la patria. Avevo meno di due anni quando mia madre mi affidò a tre signorine che erano titolari di una scuola privata, fino alla quinta elementare che superai brillantemente a otto anni e mezzo. Per mancanza di mezzi andai a lavorare in un’officina privata dell’Alfa Romeo dove ho imparato a fare la messa a punto ed a guidare i veicoli all’interno della proprietà dell’officina. A diciassette anni andai a lavorare all’E.R.A.S. (Ente per la Riforma Agraria in Sicilia), un Ente regionale. A diciotto anni l’E.R.A.S. cambiò nome in E.S.A (Ente Sviluppo Agricolo) e il mio lavoro andava dalle ore 08,00 alle ore 14,00 e nel pomeriggio studiavo per conseguire la licenza media. Immediatamente dopo mi iscrissi in un istituto statale per geometri (Filippo Juvara), dove, saltando, in tre anni conseguii il diploma di geometra. Per puro caso partecipai ad un concorso per Vigili Urbani e lo vinsi; così, dal 16/11/1968, divenni un Vigile Urbano. Tre anni dopo passò una circolare che invitava i vigili che fossero muniti di titoli di studio superiori a comunicarlo all’Ufficio personale. Così, diventai un geometra del Comune, ma in servizio presso la Caserma per lo studio della segnaletica verticale ed orizzontale, per l’assegnaione dei posteggi per gli invalidi, e alle fine del mese di febbraio del 1999, assieme a tanti altri mi misero in pensione. Tutto qua! Adesso aiuto mio figlio (avvocato civilista) nei lavori di ufficio, e talvolta, andando indietro nei miei ricordi, scrivo, per esempio il libro per il quale ci stiamo intrattenendo.

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