Rita Capriti, cittadina italo venezuelana, vicepresidente di ‘Primero Justicia’, partito di opposizione, arrestata per ‘istigazione all’odio’

La deputata regionale di Forza Italia, Bernardette Grasso, sindaca di Capri Leone, ha espresso profonda preoccupazione per la vicenda di Rita Capriti, cittadina italo-venezuelana. La donna, la cui famiglia è originaria di Mirto, è stata arrestata il 2 agosto in Venezuela. Vicepresidente  del partito di opposizione “Primero Justicia”, è stata prelevata nella notte tra l’1 e il 2 agosto e da allora è detenuta presso il Cicpc di Caña de Azucar, a Maracay.

Rita Capriti, 50 anni, è tra le centinaia di persone arrestate in Venezuela all’indomani delle proteste per le contestate elezioni del 28 luglio, che hanno attribuito una dubbia vittoria al presidente uscente, Nicolas Maduro. La donna, figlia di emigrati dalla provincia di Messina, sarebbe accusata di “istigazione all’odio”.

La situazione di Rita Capriti sta suscitando un’ampia risonanza e preoccupazione in Italia e in Venezuela. Arrestata in un contesto di proteste contro le elezioni contestate, le sue condizioni di salute destano allerta, poiché la donna è segnalata in difficoltà all’interno di un commissariato da diversi giorni.

Queste elezioni hanno visto la riconferma di Nicolas Maduro, un esito contestato dall’opposizione e oggetto di numerose manifestazioni pacifiche. La Capriti, a quanto si è appreso, è stata prelevata dalla sua abitazione con l’accusa di “istigazione all’odio”, un reato frequentemente utilizzato per giustificare arresti politici in un contesto di crescente repressione governativa.

Il paese sudamericano ha visto negli ultimi mesi un aumento dei provvedimenti restrittivi nei confronti di attivisti e membri di partiti di opposizione. Questo scenario solleva interrogativi non solo sulla stabilità politica del Venezuela, ma anche sulla sicurezza dei diritti umani all’interno del paese.

La deputata Grasso spiega che segue “personalmente il caso”: “Ho mantenuto costanti contatti con la famiglia di Rita Capriti, in particolare con il fratello Tony, e ho prontamente informato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il ministro mi ha assicurato la sua piena solidarietà a Rita e alla sua famiglia, garantendo che il governo italiano si attiverà con tutte le risorse diplomatiche a disposizione. Inoltre, la console onoraria ha chiesto e tentato più volte di incontrare la connazionale ed è in attesa dell’autorizzazione. Sia gli uffici ministeriali, sia l’ambasciata e il consolato sono in contatto con i figli e daranno aggiornamenti costanti”.

Antonio Tajani, Ministro degli Esteri italiano, ha espresso diverse opinioni sulla situazione in Venezuela. Inizialmente, ha mostrato perplessità riguardo al regolare svolgimento delle elezioni nel paese sudamericano, chiedendo risultati verificabili e accesso agli atti1. Tuttavia, in seguito, ha dichiarato che l’Italia sostiene il popolo venezuelano e l’urgenza di rispettare il voto democratico, nonostante le manipolazioni registrate dagli osservatori elettorali indipendenti. Va notato che il Venezuela conta una delle più grandi comunità italiane al mondo. Quindi, la posizione di Tajani riflette l’attenzione dell’Italia verso la situazione nel paese latinoamericano.

Lunga telefonata di Tajani con Maria Corina Machado, leader dell’opposizione al regime di Maduro in Venezuela.

Su indicazione del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, è stata costituita  alla Farnesina una “task force” permanente per seguire gli sviluppi in Venezuela.

Nel primo incontro presieduto dal Segretario Generale, Ambasciatore Riccardo Guariglia, sono state affrontate tutte le tematiche legate all’emergenza Venezuela e vagliate alcune iniziative da intraprendere già in queste settimane.

In coordinamento con l’Ambasciata d’Italia a Caracas e con i due consolati di Caracas e Maracaibo, verrà effettuato un monitoraggio continuo dell’evoluzione della situazione politica nel Paese e delle problematiche relative agli oppositori politici e ai cittadini italiani soggetti a provvedimenti da parte delle autorità locali.

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