Termini Imerese, vertenza risolta dopo 12 anni. Urso: salvi 540 posti di lavoro

L’accordo quadro sull’ex Blutec di Termini Imerese “firmato, tra i commissari straordinari, Inps, Pelligra, le organizzazioni sindacali e la Regione Sicilia, mette in salvo tutti i 540 lavoratori” ed è “una svolta storica per la Sicilia, la conferma che siamo sulla strada giusta per la rinascita industriale del Paese”. Lo comunica il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ringrazia le forze sindacali di aver creduto nella azione del governo.

“Con l’accordo quadro di oggi abbiano inoltre garantito tutti i lavoratori: nessuno resterà indietro. Termini Imerese sara’ un modello di quel che insieme faremo in questa legislatura per riaffermare il ruolo dell’impresa e del lavoro italiano – prosegue il ministro -. Sin dal primo giorno della legislatura ci siamo impegnati tra molti scetticismi e qualche incomprensione, per imprimere una svolta in quello che era considerato il simbolo della crisi industriale del Paese, con oltre 12 anni di cassa integrazione, ma ci siano riusciti anche grazie al supporto del presidente della Regione, Renato Schifani”.

“Un altro ottimo segnale per la nostra Sicilia che ora puo’ fare affidamento su tre grandi poli di sviluppo industriale: sul petrolchimico di Priolo-Augusta che abbiamo salvaguardato mettendo in sicurezza l’Isab di Priolo; sul grande polo dell’Etna Valley, con gli investimenti di Stmicroeletrronics e di 3Sun dell’Enel, e ora anche su Termini Imerese che ha tutte le condizioni per diventare un polo produttivo logistico e portuale”, conclude Urso.

L’intesa prevede l’assunzione da parte di Pelligra di 350 dipendenti, ai quali sara’ garantita la possibilita’ di accedere al piano di riqualificazione e formazione professionale utile per l’attuazione del piano industriale del nuovo investitore. Gli altri 190, rimanendo in capo all’amministrazione straordinaria, potranno beneficiare dell’isopensione a partire dal primo gennaio 2025. “Un momento storico che avrà importanti e positive ricadute per tutto il tessuto economico e sociale del territorio”, commenta il governatore della Sicilia Renato Schifani.

Nel 2022, la Regione Sicilia aveva stanziato 30 milioni di euro specificamente per le politiche attive e passive a favore dei lavoratori ex Termini Imerese. Recentemente, queste risorse sono state assegnate all’amministrazione straordinaria per coprire il costo dell’isopensione.

Si chiude così una delle vertenze più lunghe e complesse nella storia delle crisi aziendali, situata in una delle aree industriali più problematiche del Paese.

La vicenda parte nel 2011, dopo che Sergio Marchionne decise di chiudere lo stabilimento Fiat di Termini Imerese; al tempo vennero avanzate diverse proposte per il rilancio del polo industriale siciliano e tra queste c’era la prospettiva di una nuova società che intendeva produrre batterie per veicoli elettrici e minicar elettriche, appunto la Blutec.

Per il rilancio dello stabilimento, lo Stato aveva dato nel 2016 a Blutec 21 milioni di euro, destinati allo scopo del programma di sviluppo finalizzato alla riconversione e riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese e portando così alla riapertura dei cancelli. Ma di questi, solo 5 ne vennero usati, mentre gli altri 16 sparirono nel nulla. Per questo, nel settembre 2019 vennero messi ai domiciliari il presidente e l’amministratore delegato dello stabilimento, bloccando loro beni per 16,5 milioni.

Per l’ennesimo rilancio dello stabilimento un tempo Fiat di Termini Imerese si prova così la via italo-australiana. Pelligra Italia Holding Srl è infatti una partecipata italiana del gruppo australiano Pelligra Australia, fondato nel 1960 e specializzato nello sviluppo immobiliare commerciale, industriale e residenziale. La società australiana è rinomata per la riconversione e riqualificazione di aree industriali, anche dismesse, trasformandole in parchi industriali.

L’offerta di Pelligra Italia Holding Srl si è distinta tra le cinque proposte ricevute per il rilancio di Termini Imerese, risultando l’unica completamente conforme ai requisiti di gara. La proposta comprendeva un’offerta di 8 milioni di euro e l’assunzione di almeno 350 ex dipendenti di Blutec attualmente in cassa integrazione, con un impegno di lavoro garantito per i prossimi 24 mesi.

Il ministro Urso ha annunciato che, grazie a questa scelta, verrà avviato un progetto di vasta portata per il rilancio dell’intera area industriale di Termini Imerese. Il piano prevede la trasformazione dell’area in un importante porto commerciale e logistico della Sicilia occidentale, con la creazione di un interporto che faciliterà la combinazione di diversi modi di trasporto (strada, ferrovia e mare). A partire da novembre, il porto di Termini Imerese diventerà il principale porto commerciale della Sicilia occidentale, accogliendo le attività di Msc (Aponte) trasferite da Palermo.

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