Sabato 14 settembre alle ore 18.00 si inaugura, presso la Galleria Mo.C.A. – Piazza degli Zingari, 1 – Roma, la mostra personale di Lucia Lo Russo dal titolo: Per visibilia ad invisibilia. L’evento è a cura di Antonietta Campilongo con l’organizzazione dell’Associazione Neworld E.T.S.
Per visibilia ad invisibilia
Nell’itinerario alchemico la nigredo rappresenta il primo stadio trasformativo della materia verso l’aurum philosophorum. Il simbolismo allegorico, di cui questa tradizione esoterica è intrisa, allude al processo di evoluzione psicologica innescato dal contatto con la natura più profonda di sé. Come le fasi di un’opera alchemica, le composizioni pittoriche di Lo Russo rappresentano, fra ombre e bagliori lucenti, le tappe di un cammino di individuazione creativa. In un equilibrio estetizzante di forme e colori, che evoca atmosfere sospese di stampo metafisico, la produzione dell’artista accosta alla carica pulsionale del nero la forza trascendente e contemplativa dell’oro. L’ampio utilizzo di quest’ultimo, unitamente al suo indubbio valore iconografico, dilata la dimensione onirica dei dipinti, sino a diventarne la cifra stilistica peculiare. La pittrice vive l’arte come un rifugio, un luogo iniziatico di autoconoscenza, mediante cui rischiarare porzioni poco illuminate di sé. Con un linguaggio espressivo spontaneo, che non esita a includere materiali extra-pittorici come sabbia, reti e centesimi, lo sguardo sognante dell’artista rincorre visioni giocose, impregnate da reminiscenze nostalgiche. La nuvola, protagonista e soggetto ricorrente nelle rappresentazioni dell’artista, ricorda l’inesauribile mutevolezza dell’essere.
È evidente che l’artista accorda all’arte una profonda valenza terapeutica, vivendo la creazione artistica come un’esperienza di intima riconciliazione personale. Ogni cammino introspettivo, del resto, richiede l’integrazione di istanze rimosse e il recupero di una dimensione produttiva che trasformi il dolore in opportunità.
L’utilizzo dei triangoli riversi verso l’alto e verso il basso è un riferimento alle energie opposte che albergano in ognuno, e al potere creativo che deriva dall’incontro fra questi due universi. Quando i principi maschili e femminili interiori non sono in armonia, il disequilibrio fra le due polarità apre una ferita dolorosa. Se in una donna il femminile è sacrificato, l’identificazione cosciente con il maschile può esiliare nell’inconscio le radici della propria femminilità.
Consapevole che la bellezza del femminile risiede nella coscienza del potenziale generativo custodito e nella forza di mostrare le proprie fragilità, senza per questo sentirsi mancanti, la pittrice sceglie di accogliere la vulnerabilità come una chiamata alla trasformazione. Se è vero che compito di ogni uomo è diventare vivo, partorendo di nuovo se stesso, Lo Russo, con la sua arte, impara a diventare madre di se stessa, e a sperimentare la potente energia creativa che onora la sacralità del femminile.
Scheda Tecnica:
Titolo: Per visibilia ad invisibilia
A cura di: Antonietta Campilongo
Organizzazione: Associazione Neworld E.T.S.
Artista: Lucia Lo Russo
Lucia Lo Russo si laurea in scenografia all’Accademia Di Belle Arti di Foggia iniziando sin da giovanissima il suo percorso professionale e artistico trasferendosi a Roma. Nel 2002 è nel gruppo artistico della sezione scenografia per il cortometraggio “Rosso Fango” di Paolo Ameli, vincitore del David di Donatello.
Da sempre animata da una curiosità corrosiva, Lucia Lo Russo ama sperimentare le più molteplici tecniche ed esperienze nel campo delle arti visive: dalle produzioni multimediali all’utilizzo di nuove tecniche di riproduzione di immagini e proiezioni.
L’interesse e l’amore per la pittura resta sempre la sua passione primaria che la porta a scoprire ed intercettare nuove frontiere espressive in cui la visione e l’espressività diventa racconto, story-telling, immagini gioiose ed introspettive di realtà oggettive o stati d’animo catturati nel te tempo.
L’uso e l’utilizzo di materiali di varie tipologie anche quelli di scarto, costituiscono la base su cui lavorare e integrare il lavoro pittorico con una tridimensionalità spesso interattiva. Il tratto distintivo nasce dalla spazialità scenografica, dalla percezione di un’emozione che non nasce solo dal dolore, ma anche dalla gioia di scoprire il mondo e di tratteggiarlo, per scomporlo e ricomporlo nei mille e mille modi dell’essere.
Ha esposto in diversi ambiti nazionali ed internazionali. Diverse sue opere sono presenti in collezioni private.
Testi e titolo mostra: Olimpia Franchina
Luogo: Galleria Mo.C.A. – Piazza degli Zingari, 1 – 00184 Roma
Durata: dal 14 al 21 settembre 2024
Inaugurazione: sabato 14 settembre ore 18.00 – 21.00 – ingresso libero
Orario di apertura mostra: Dal lunedì al venerdì ore 10.00/13.00 – 15.30/18.30 – sabato ore 17.00/20.00 – Ingresso: libero
La nostra pagina FB www.facebook.com
Sito veb www.neworldassociazione.com – www.antoniettacampilongo.it