Musumeci all’Emilia-Romagna: ‘Ci dica come ha speso i fondi’

Il maltempo flagella l’Emilia-Romagna e la nuova alluvione, nel territorio già colpito un anno fa, diventa una polemica politica quando le elezioni regionali sono ormai imminenti. Due persone sono disperse a Bagnocavallo, in provincia di Ravenna, dove si sono rotti gli argini del fiume Lamone. Nella frazione Traversara sono in atto delle evacuazioni con elicotteri dei vigili del fuoco di persone bloccate sui tetti.  Il questo disastro, la sinistra attacca il governo reo – attaccano diversi esponenti dell’opposizione – di non aver messo in sicurezza il territorio dopo la disastrosa alluvione del maggio 2023. Ma stanno davvero così le cose? Fratelli d’Italia respinge le accuse e annuncia esposti nelle Procure e alla Corte dei Conti.

“È vergognoso quanto sta avvenendo nella mia Romagna. Ancora frane, allagamenti, rotture, inondazioni, famiglie sfollate. Il Governo ha messo a disposizione della agenzia per la sicurezza territoriale ben 94 mln di euro ma ne sono stati spesi solo 49, mentre per la sicurezza idraulica ne ha stanziati 120 mln di cui al momento non è stato speso un euro”, dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Marta Farolfi, componente della commissione Ambiente di Palazzo Madama. “Alla Provincia di Ravenna sono stati assegnati 34,6 mln di cui spesi solo 1,5. Evidentemente sia il PD regionale che De Pascale (il sindaco di Ravenna, candidato a governatore, ndr) sono stati troppo impegnati nella campagna elettorale delle amministrative prima e delle regionali adesso tanto da non aver avuto tempo di mettere a terra e realizzare i progetti che avrebbero messo in sicurezza il nostro territorio ed evitato nuovi e ingenti danni. Nel mio Comune, Brisighella, alcune frazioni sono nuovamente isolate come nel maggio 2023. E questo perché chi aveva promesso di iniziare i lavori nelle strade provinciali all’inizio dell’estate non lo ha fatto pur essendoci le risorse. Ma questa volta Fratelli d’Italia presenterà esposti in ogni Procura e alla Corte dei Conti perché vengano accertate le responsabilità della Regione per quanto sta avvenendo. Non è possibile che per la loro incapacità siano sempre i cittadini e le imprese a pagarne le conseguenze”.

Parla invece di “sciacallaggio” la presidente facente funzioni dell’ Emilia- Romagna, Irene Priolo, a margine di un punto stampa convocato nella sede della Regione a Bologna. Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ribadisce un dato inequivocabile: “La prevenzione strutturale e infrastrutturale è compito delle Regioni”, ha detto nel corso del punto stampa dopo l’ondata di maltempo. “Negli ultimi dieci anni” l’ Emilia Romagna “ha avuto assegnati dai governi di Roma 594.567.679 euro, siamo a oltre mezzo miliardo”, ha ricordato il ministro, per la lotta contro il dissesto idrogeologico. ‘Se la regione potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa (spero tutta o quasi) e quali sono i territori più vulnerabili, sui quali bisogna intervenire, noi da Roma potremmo programmare ulteriori interventi in regime ordinario”, ha detto il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, in conferenza stampa a palazzo Chigi.

Il ministro ha spiegato di non voler essere “polemico” nei confronti dell’amministrazione regionale perché “non sappiamo quanta di questa risorsa sia stata già utilizzata e tradotta in opere. Quando avremo il dato preciso – ha concluso – saremo nelle condizioni di esprimere una valutazione obiettiva”.

“Piena vicinanza a comunità e territori nuovamente colpiti dagli eventi alluvionali delle scorse ore. Mentre gli amministratori dell’Emilia-Romagna hanno passato la notte a gestire l’emergenza, organizzare soccorsi e sostenere la popolazione, la destra di governo si è messa subito a fare sciacallaggio politico per fini elettorali”, dichiara la segretaria Pd Elly Schlein. “Giorgia Meloni aveva fatto, più di un anno fa, una inutile passerella con gli stivali nel fango a promettere 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Non hanno messo risorse adeguate”. Il governo “prima ancora che ridicolo è indecente”.

Per Schlein, nel governo “hanno perso due mesi per nominare un Commissario su cui hanno concentrato tutte le prerogative e i poteri; hanno individuato nell’esercito, a Roma, la struttura commissariale a dispetto del territorio, hanno voluto a tutti i costi centralizzare e adesso scaricano responsabilità e problemi sugli amministratori locali”.

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