MoniQue Foto - WIRED 2024 - Non è un (video) gioco, è cultura

Al Wired Next Fest videogiocare vuol dire anche imparare

Al Wired Next Fest Trentino si è parlato anche di videogiochi con due professionisti del mestiere. Sul palco Cristina Scabbia, cantante e content creator, ex giudice di The Voice e conduttrice della trasmissione tv Crossover Universo Nerd. Appassionata di videogiochi e cultura popolare, è attiva come partner streamer su Twitch, dove intrattiene la sua fanbase con discussioni sulla musica e sul mondo nerd. Al suo fianco Francesco Toniolo, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore e alla NABA di Milano, oltre che autore di numerosi saggi, articoli accademici e capitoli di libri dedicati alla cultura del videogioco. Tra le ultime fatiche di Toniolo il libro “Game culture”, in cui si raccontano miti e pregiudizi che ancora oggi circondano il mondo del gaming.

Nel corso del talk Scabbia ricorda come è nata la sua passione per i videogame. La cantante era solita far visita a un amico per provare le console che aveva in casa: da allora ha deciso di rimanere al passo con le tecnologie, comprando il primo game boy e poi la prima play station. Con la pandemia, il tempo da dedicare al gaming è aumentato ed è in quel momento che ha deciso di aprire il suo canale Twitch, che ha raccolto una ricca community di appassionati.

Toniolo, invece, ha sempre creduto che i videogiochi sarebbero stati solo un passatempo e invece sono diventati il suo lavoro. In merito al rapporto tra videogame ed educazione, racconta come i videogiochi più interessanti da utilizzare in contesti formativi, paradossalmente, non siano quelli creati con quello scopo, che spesso risultano noiosi. Il videogioco può infatti insegnare molto, ma la motivazione deve essere intrinseca: dentro al gioco ci si deve divertire, ed è così che si possono acquisire nuove nozioni.

L’incontro prosegue esaminando il rapporto tra videogiochi e musica. Molte canzoni dei Lacuna Coil sono infatti entrate nei videogame. La band ha contribuito ad alcuni videogiochi con canzoni già pronte, e poi ci sono testi e musiche che Scabbia ha creato appositamente per quegli spazi. Ad esempio, con lo youtuber e musicista Mark the Hammer ha composto una canzone presente in Diablo II. «È bellissimo far parte di un videogioco, ma è ancora più bello scrivere qualcosa che si lega alla sua storia e la racconta» commenta Scabbia.

«Alle volte nei videogame vengono coinvolte delle vere e proprie orchestre, ma esistono anche tante esperienze indipendenti» sottolinea Toniolo. E aggiunge: «Tutte le persone possono trovare il loro spazio nei videogiochi». Il relatore predice anche il futuro sviluppo di «videogiochi per la terza età», perché le persone che hanno iniziato a giocare negli anni Settanta e Ottanta da anziane costituiranno un nuovo target di mercato per l’industria videoludica.

Il talk si chiude con un accenno al nuovo libro di Scabbia, “Il diavolo mi ha venduto l’anima”, disponibile in preorder e in arrivo nelle librerie dal 22 ottobre.

Il Wired Next Fest Trentino è organizzato da Wired Italia in partnership con Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento – Assessorato Sviluppo Economico, Lavoro, Università e Ricerca, Trentino Sviluppo, Comune di Rovereto, APT Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo. Insieme alla redazione di Wired Italia, hanno contribuito alla costruzione del palinsesto la Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, Fondazione Caritro, l’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa – IPRASE, il MUSE – Museo delle Scienze e la Fondazione Hub Innovazione Trentino.

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