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Canestri solidali, l’esempio di Aquila Basket

Le società sportive sempre più lavorano al di là di quello che succede in campo: aprirsi e dialogare con il territorio, portare valore nella comunità sono asset che, tra l’altro, migliorano le proprie performance sul mercato e la capacità di attrarre nuove leve. Aquila Basket è un esempio emblematico di cosa significhi oltrepassare “la logica della semplice vittoria”. Ne hanno portato testimonianza,  a Palazzo del Bene, Andrés “Toto” Forray, cestista argentino con cittadinanza italiana, playmaker dell’Aquila Trento, della quale è capitano e il direttore generale di Aquila Basket Trento Andrea Nardelli, nell’incontro moderato da Riccardo Saporiti di Wired Italia.

Del resto, il claim della squadra parla chiaro: 51% di pallacanestro e 41% di attività sul territorio. “Siamo partiti – spiega Nardelli – ‘copiando’ altre organizzazioni internazionali; ci siamo poi legati all’Ail e quattro realtà del terzo settore, che poi sono diventate 15: oggi lavoriamo non dico con la totalità delle associazioni trentine, ma quasi. Abbiamo – aggiunge – una Academy con 56 squadre sportive, su 9 regioni ed operiamo anche in Portogallo, Svizzera, Inghilterra, Romania”.

Ma come si riesce a coinvolgere i giocatori? È Toto a rispondere: “Allo stesso modo come faccio in campo: con l’esempio; facendo vedere loro che siamo parte di una comunità più ampia, che non è solo pallacanestro. Per chi arriva da Paesi fuori dall’Europa, alla fine è anche un aiuto in più per ambientarsi”. Il capitano ha fra l’altro costruito un rapporto molto stretto con la realtà di Fondazione trentina per l’Autismo, che promuove progetti inclusivi e realizza strutture ad hoc, come Casa Sebastiano, per migliorare la qualità di vita delle persone autistiche di ogni età.

La vocazione solidale e sociale va a braccetto con i successi sportivi per la squadra, da 11 anni in Serie A, due finali di Scudetto, una crescita progressiva e costante. Pensare che alle prime partite c’erano poche centinaia di persone e, lo scorso anno, Aquila Basket è stata protagonista dell’evento più seguito a livello provinciale e regionale. La ramificazione delle iniziative sociali ha alimentato un interscambio con la città, che si è trasformato in un legame importante. Lo certifica anche il Bilancio di sostenibilità, di cui la società trentina si è dotata per prima: “Ci è servito – riferisce il general manager – per mettere nero su bianco quello che già facciamo, per una restituzione di valore ai giovani, in una prospettiva di futuro. La nostra storia ci caratterizza in modo distintivo: quando andiamo a reclutare i ragazzi, parliamo anche con le famiglie, cerchiamo di trasmettere i nostri valori”.

Se il doppio binario “51 e 49” è la stella polare di Aquila Basket, lo sguardo è naturalmente rivolto agli obiettivi per la nuova stagione: “Cercheremo – assicura Andrés “Toto” Forray – di fare del nostro meglio e di andare oltre le aspettative, puntando magari a passare il turno di EuroCup, fermo restando che anche le altre squadre potranno dire la loro. Ci stiamo allenando con grande intensità e passione”.

Il Wired Next Fest Trentino è organizzato da Wired Italia in partnership con Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento – Assessorato Sviluppo Economico, Lavoro, Università e Ricerca, Trentino Sviluppo, Comune di Rovereto, APT Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo. Insieme alla redazione di Wired Italia, hanno contribuito alla costruzione del palinsesto la Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, Fondazione Caritro, l’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa – IPRASE, il MUSE – Museo delle Scienze e la Fondazione Hub Innovazione Trentino.

(al)

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