Premio Abbiati del disco 2024: rese note le motivazioni

Nella Media Lounge del Cremona Musica International Exhibition, si è svolta ieri pomeriggio la cerimonia di premiazione della sesta edizione del Premio Abbiati del Disco, promosso dall’Associazione Nazionale Critici Musicali, presieduta da Andrea Estero, che ogni anno individua le migliori edizioni discografiche distribuite. Anche quest’anno sono stati scelti per ogni categoria del Premio due vincitori fra le incisioni pubblicate fra il 2023 e il 2024. La registrazione video della premiazione è disponibile sui canali social di Cremona Musica e dell’Associazione al link https://www.facebook.com/premioabbiati.

Gli iscritti all’Associazione – critici musicali in attività su tutto il territorio nazionale –  hanno inviato nelle scorse settimane le proprie segnalazioni che sono state discusse dalla giuria che quest’anno era formata dai membri del direttivo e dai giurati eletti dai soci: Marco Bizzarini, Alessandro Cammarano, Attilio Cantore, Andrea Estero, Angelo Foletto (presidente della giuria), Giancarlo Landini, Gianluigi Mattietti, Carla Moreni, Roberta Pedrotti, Paolo Petazzi, Alessandro Rigolli e Mirko Schipilliti, rappresentando così quasi tutte le testate specializzate e generaliste che si occupano di musica.

I vincitori del Premio Abbiati del Disco 2024, già annunciati lo scorso 9 settembre, sono per la categoria “Repertorio operistico” Dido and Aeneas (edizioni Pentatone) di Henry Purcell eseguita da La nuova musica diretta da David Bates – con i solisti Fleur Barron (Dido), Matthew Brook (Aeneas), Giulia Semenzato (Belinda), Nicky Spence (Sailor) – e Kát’a Kabanová di Leos Janáček nell’interpretazione della London Symphony Orchestra guidata da Sir Simon Rattle (solisti Amanda Majeski (Katya), Katarina Dalayman (Kabanicha), Simon O’Neill (Boris), Andrew Staples (Tichon), Magdalena Kozená (Varvara); edizioni LSO 2024).

Per il “Repertorio sinfonico” vincono la Boston Symphony Orchestra diretta da Andris Nelsons per l’incisione delle Sinfonie nn. 2-3-12-13 di Šostakóvič (Deutsche Grammophon) e la registrazione dei concerti per violino di Johannes Brahms e di Ferruccio Busoni eseguiti dalla violinista Francesca Dego con la BBC Symphony Orchestra diretta da Dalia Stasevska (Chandos). Nella categoria “Musica d’insieme” il Premio è stato assegnato all’Alma Quartet, per l’incisione del Quartetto n.1 op.16 e del Quintetto op.15 di Korngold che vede come pianista Severin von Eckardstein (Challange Records), e all’Ensemble Ricercar diretto da Philippe Pierlot per il cd dal titolo Salvator Mundi che raccoglie una selezione di cantate di Dietrich Buxtehude (Mirare).

Il soprano Anna Bonitatibus, accompagna al pianoforte da Adele D’Aronzo, e il pianista Nikolai Luganksky, vincono il Premio per la categoria “Repertorio solistico” rispettivamente per il cd Monologue, raccolta di brani di Donizetti, Rossini, Respighi e Wagner (Prospero Classical) e per Famous Opera Scenes con trascrizioni di pagine di opere di Richard Wagner (Harmonia Mundi).

Di seguito l’elenco dei premiati e le motivazioni:

Repertorio operistico
Henry Purcell, Dido and Æneas (Pentatone)
Fleur Barron, Matthew Brook, Giulia Semenzato, Nicky Spence
La Nuova Musica
David Bates

Valutando la blasonata durée discografica del capolavoro di Purcell, la memorabilità di una nuova incisione, ragguardevole già nella resa tecnica, è motivo di interesse e vanto. David Bates, alla testa de La Nuova Musica, schiera un cast vocale eccellente. Vengono distillate attenzioni e intenzioni raffinate alla partitura, supportate da una florida – e sempre rispettosa – ricolorazione del basso continuo, capace d’illuminare l’ampia gamma di affetti, ogni volta con squisito senso del teatro.

Leos Janáček, Kát’a Kabanová(LSO)
Katarina Dalayman, Ladislav Elgr, Magdalena Kožená, Amanda Majeski, Simon O’Neill, Sarah Pring, Andrew Staples, John Tomlinson, Lukáš Zeman
London Symphony Chorus
London Symphony Orchestra
Simon Rattle

Il progetto di registrazione delle opere di Janáček condotto da Simon Rattle con la London Symphony Orchestra vede in Káťa Kabanová un raro esempio di come si possa restituire la narrazione e la drammaturgia insita nel teatro d’opera anche senza la messa in scena, restituendone contorni, spazi, relazioni e simboli sotto forma di un dettagliato chiaroscuro di tessiture, timbri e gestualità sonore.

Repertorio operistico
Dmitrij Šostakóvič, Sinfonie nn. 2-3-12-13 (Deutsche Grammophon)
Boston Symphony Orchestra
Andris Nelsons

La conclusione della registrazione dell’integrale delle sinfonie di Šostakóvič dirette da Andris Nelsons, avviata nel 2015, rilegge un complesso percorso storico, proiettandolo in una dimensione moderna grazie a un approccio analitico non solo formale ma anche timbrico e strumentale di estrema varietà e profondità. Si accendono così nuove e inattese luci fuori da ogni retorica su pagine di repertorio che riacquistano un’identità innovativa nella storia del linguaggio sinfonico.

Johannes Brahms / Ferruccio Busoni, Concerti per violino (Chandos)
Francesca Dego
BBC Symphony Orchestra
Dalia Stasevska

Francesca Dego omaggia Ferruccio Busoni nel centenario della scomparsa con un disco nel quale affianca il suo Concerto, raro d’ascolto anche discografico, all’omologo celebre di Johannes Brahms. Due pagine legate da ideali rimandi e che Dego restituisce con brillante espressività attraverso il suono solido e limpido del suo strumento, ben assecondata dall’impasto orchestrale espresso dalla BBC Symphony Orchestra diretta con efficace fluidità da Dalia Stasevska.

Musica d’insieme
Erich Wolfgang Korngold, Quartetto n. 1 op. 16, Quintetto op. 15 (Challenge Records)
Alma Quartet
Severin von Eckardstein

Procede l’esplorazione del rigoglioso universo cameristico del compositore austriaco da parte dell’Alma Quartet (che festeggia dieci anni di brillante attività), affiancato qui dal pianista tedesco Severin von Eckardstein. Incisione capace con estrema raffinatezza di esaltare del Primo Quartetto e del Quintetto per pianoforte e archi melodiosità avvolgente, impulso ritmico affilato, chiaroscuri vibranti, ammaliante lirismo e virtuosismo luminoso: un’interpretazione appassionata per un ascolto fortemente empatico della musica.

Dietrich Buxtehude, Salvator Mundi (Mirare)
Ensemble Ricercar
Philippe Pierlot

Attraverso interpretazioni curate e levigate da decenni di approfondimento – come questa antologia di cantate sacre – il Ricercar Consort guidato da Philippe Pierlot dona agli ascoltatori occasioni di stupore e commozione, contribuendo a spostare la figura di Buxtehude dal rango di anticipatore di altri classici alla posizione sommitale che gli spetta nel panorama Barocco.

Repertorio solistico
Donizetti / Rossini / Respighi / Wagner, Monologues(Prospero Classical)
Anna Bonitatibus
Adele D’Aronzo

A Monologues, in cui il mezzosoprano Anna Bonitatibus e la pianista Adele D’Aronzo costruiscono un prezioso percorso. Figure femminili storiche o mitiche vengono evocate e prendono voce nelle diverse sfaccettature poetiche della musica da camera da Zingarelli a Respighi, con alcune ricercate rarità.

Richard Wagner, Famous Opera Scenes (Harmonia Mundi)
Nikolaj Luganskij

Attraverso un lavoro personalissimo, con Wagner, Famous Opera Scenes Nikolaj Luganskij scrive una pagina nuova nell’ambito della trascrizione pianistica, rendendo all’ascolto un Wagner caleidoscopico nei colori, vivace nel fraseggio ed al contempo profondamente meditato nelle dinamiche e nelle scelte di metronomo; il tutto in una registrazione perfettamente spaziata, luminosa ed equilibrata.

Nuova musica
Milica Djordjević, Mali svitac,…, Quicksilver, Čvor, Mit o Ptici (BR-Klassik Musicaviva)
Symphonieorchester
Des Bayerischen Rundfunks
Johannes Kalitzke
Peter Rundel
Duncan Ward

Il cd riunisce quattro lavori sinfonici della serba Milica Djordjević (1984). Grande fantasia sonora, forte energia, varietà e raffinatezza di scrittura li caratterizzano. In Mali svitac,… il più recente, il lungo titolo serbo parla della bellezza di una lucciola e la musica, concisa, si ispira all’energia che dà luce. Čvor (nodo, groviglio) evoca una staticità carica di tensione fino all’esplosione finale. In Mit o ptici (Mito dell’uccello) il coro intona la versione ridotta di un racconto di Miroslav Antić.

Bára Gísladóttir, Orchestral Works (Da Capo)
Orchestra Sinfonica Islandese
Eva Ollikainen

Compositrice e contrabbassista islandese, Bára Gísladóttir (1989) tratta gli strumenti e gli ensemble come organismi viventi. In questo cd, ultimo di una già ricca discografia, è l’orchestra ad emettere soffi e suoni gassosi in VAPE; a ruggire come una bestia inferocita ed eruttare masse laviche in COR, per un organico monco di violini, viole e violoncelli; a risuonare, in Hringla, come un corpo tormentato, ondeggiante, attraversato dai fendenti di un contrabbasso solista, suonato dalla stessa compositrice. Sbalorditivo l’impatto sonoro dell’Orchestra Sinfonica Islandese diretta da Eva Ollikainen.

Premio speciale
Gustav Mahler, The Wunderhorn World (Da Vinci)
Ensemble Progetto Pierrot
Alessandro Maria Carnelli

Il titolo (e la copertina) dicono tutto. L’ideazione ed esecuzione di Carnelli disegna un itinerario per pochi strumenti, in organico da salon austriaco (pianoforte, flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello). Riuniti in una sorta di suite sospesa tra echi antichi e modernità, i compositori accostati evocano quanto il mondo fiabesco e visionario del Corno magico del fanciullo abbia segnato l’immaginazione musicale del tempo. L’interpretazione scarna e pungente rende vividi gli indizi poetici che uniscono musiche e autori.

Schönberg / Hindemith / Berg / Chausson, Infinite Voyage (Alpha)
Quartetto Emerson
Barbara Hannigan
Bertrand Chamayou

Nel cd che segna il congedo del Quartetto Emerson dopo 47 anni di carriera, l’aspetto più attraente è l’incontro col soprano canadese Barbara Hannigan nel secondo Quartetto op. 10 di Schönberg, nei cui ultimi due tempi ai quattro archi si aggiunge la voce che intona testi di Stefan George.
La visione dell’ultimo, Entrückung (Rapimento), schiude una sorta di viaggio nello spazio. Il titolo del cd, Infinite voyage, nasce da qui. A Schönberg è accostata la bella Chanson perpetuelle di Chausson, con l’ottimo Chamayou al pianoforte e Melancholie di Hindemith. Molto pertinente è la presenza del Quartetto op. 3 di Berg.

Ettore Bonelli, Musica da camera (Tactus)
Giuliano Fontanella
Tania Salinaro
Alessandro Curri
Giovanni Dal Missier

Il progetto dedicato al violinista, didatta e compositore veneziano Ettore Bonelli (1900-1986) offre un impegnativo contributo allo studio e alla diffusione della musica strumentale italiana del primo Novecento in disco e con la pubblicazione di inediti, approfondendo le origini di un difficile periodo storico. Attraverso brani nati tra il 1935 e il 1945, eseguiti con profonda finezza e autorevolezza tecnica, gli interpreti danno vita a pluralità stilistiche, ed evidenziano l’importanza della scuola violinistica italiana del secolo scorso di cui Bonelli fu illustre riferimento per generazioni di professionisti.

L’Associazione nazionale critici musicali è nata nel 1986, tra i musicologi e i professionisti dell’informazione musicale che dal 1980 si raccoglievano in libera assemblea per il Premio della critica musicale “Franco Abbiati”. L’Associazione, autofinanziata con le quote annuali dei soci, conta oggi circa cento iscritti: alla presidenza si sono avvicendati Duilio Courir (dal 1987 al 1993), Leonardo Pinzauti (dal 1993 al 1996), Angelo Foletto (dal 1996 al 2023) e Andrea Estero (in carica dal 2023). Testimone militante e critica della vita musicale italiana, attiva con Lettere aperte, convegni e prese di posizione ‘politiche’, ma senza avere scopi sindacali o corporativi, l’Associazione nazionale critici musicali esprime un suo motivato e riassuntivo giudizio attraverso l’assegnazione del Premio della critica musicale “Franco Abbiati”. Il Premio che non prevede attribuzioni in denaro, ha cadenza annuale (I edizione, stagione 1980-81). Accanto alle segnalazioni di merito assoluto – migliore spettacolo, migliori artisti della stagione, in tutti gli ambiti: dall’opera al concerto, dagli enti lirici ai festival, dalla musica eseguita a quella prodotta sotto diverse forme – il Premio Abbiati ha svolto un ruolo attivo nella segnalazione di giovani talenti e di iniziative artistiche o didattiche di particolare significato nazionale.

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