Fra Carlo Bottero OFMConv, Direttore della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi, curatore della Mostra, ne riassume l’ispirazione di fondo: “La mostra Laudato sie nasce dalla conoscenza diretta del patrimonio custodito nella Biblioteca del Sacro Convento. Una delle “scoperte” più interessanti è stata senza dubbio quella della presenza di un ampio settore di manoscritti e libri a stampa di argomento scientifico. Si tratta di qualcosa di controintuitivo, dato che in genere all’Ordine francescano vengono accostate in modo spontaneo attività di segno diverso, come la predicazione, le missioni, la cura dei malati e la prossimità ai poveri. In modo analogo a quanto cercano oggi di fare i progetti di analisi dei big data, la mostra si propone una sorta di “profilazione degli utenti” attraverso le tracce che una comunità di lettori ha disseminato all’interno della biblioteca del Sacro Convento in un processo di stratificazione secolare. Sono tracce significative per l’interprete sia la presenza di una determinata opera, sia la sua assenza (e qui sarebbe interessante aprire una parentesi sulla vistosa e “massiccia” presenza delle opere di Aristotele e sull’ancor più vistosa “rarefazione” di quelle di Platone); sono evidenti tracce di interessi e precomprensioni le note censorie che si trovano su più di un manoscritto e libro (basti citare l’opera di due francescani: il Liber compostelle di Bonaventura da Iseo, del secolo XIII, indicato come “libro superstizioso”, o il De harmonia mundi di Francesco Giorgio Veneto, poderosa cinquecentina che sul frontespizio reca la nota in caratteri eleganti “Questi libro è proibito”); sono tracce soprattutto le annotazioni lasciate dai maestri nei margini dei manoscritti scolastici, o nei più recenti trattati di astronomia, di matematica, di fisica, di medicina.”
Il curatore della Mostra Paolo Capitanucci, professore ordinario di Filosofia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi e curatore della Mostra “Una serie di incontri, esperienze, interessi e coincidenze hanno portato i curatori della mostra, Laudato sie, a maturare la convinzione che la cultura, della quale i francescani si sono fatti portatori nel corso dei secoli, abbia ancora, nonostante le molte ricerche condotte nel tempo, ampi spazi poco esplorati che possono stimolare l’interesse non solo degli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto di una più ampia categoria di “curiosi”. Oltre ciò che concretamente il visitatore troverà nelle varie sezioni che la compongono, la mostra si propone nel suo complesso come un incontro con una specifica biblioteca, in un percorso ideale tra i suoi scaffali, consentendo da un lato di conoscere ed apprezzare la variegata ricchezza del suo patrimonio e dall’altro di mettersi alla ricerca delle onnipresenti tracce lasciate dalla comunità di lettori, che per secoli l’hanno resa viva con la loro assidua attività di consultazione e studio. L’intera esposizione, quindi, permette in primo luogo di apprezzare l’effervescenza e lo straordinario patrimonio culturale dei francescani, custodito nella Biblioteca del Sacro Convento di Assisi. Allo stesso tempo, oltre agli scritti dei quale i frati, nel corso dei secoli, sono stati i veri e propri autori, anche di quelli che non era diretta opera loro, ci permette di conoscere ciò che da questi è stato comunque letto, annotato e custodito nei loro archivi e nelle loro biblioteche. Infine, sebbene il Cantico di Frate Sole sia collocato nell’ultima sala della mostra, una scelta dettata per favorire una sorta di “climax ascendente” del percorso, questo rappresenta il nucleo, quasi il cuore pulsante di tutta l’intera esposizione che è chiaramente centrata sul Cantico e sull’esperienza diretta di Francesco nel suo originale e spontaneo rivolgersi verso tutta la realtà del Creato. Immaginando il percorso espositivo ispirato al modello dell’albero è nel Cantico che trova la profonda e sottostante radice dalla quale tutto nasce e tutto si alimenta.”
Il Presidente della St. Francis Day Foundation, Steve Menzies, business leader internazionale “Traiamo la nostra motivazione direttamente da Sua Santità, Papa Francesco, che ha incaricato la nostra Fondazione di dar vita a questa grande mostra, che affonda le sue radici anche nella stessa Enciclica Laudato Sì. Le parole del Pontefice rappresentano profondamente ciò che noi esseri umani oggi affrontiamo e ci interroghiamo. Molte delle risposte che cerchiamo le possiamo trovare nelle parole del Cantico di Frate Sole di san Francesco e nelle tante opere dei francescani giunte a noi negli ultimi 8 secoli. Prevediamo che le due Mostre, quella di Palazzo Braschi oggi e del prossimo 7 aprile ad Assisi, siano visitate da due milioni di persone, a questi chiediamo che onorino e studino le parole del Santo e dei suoi fratelli francescani.”
Stefano Acunto, Presidente della Italian Academy Foundation “Una mostra di notevole importanza come “Laudato sie: Natura e Scienza e un opportunita unica a presentare l’eredità culturale di frate Francesco” rappresenta il risultato del lavoro e della visione congiunta di molte persone altamente qualificate e competenti. Esprimiamo il nostro più sentito apprezzamento e la nostra più profonda gratitudine alle istituzioni e ai professionisti che, in Italia e negli Stati Uniti, hanno reso possibile questa iniziativa. La St. Francis Day Foundation, nella persona di Steve Menzies, incoraggiata direttamente da Sua Santità Papa Francesco, ha patrocinato il restauro di 38 manoscritti e libri antichi della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi, nonché la realizzazione della mostra stessa. Possano l’opera e l’esempio di san Francesco e dei francescani continuare a ispirare le generazioni future nei secoli a venire.”
Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali, dichiara: “siamo lieti di ospitare nel Museo di Roma a Palazzo Braschi “Laudato Sie: natura e scienza”, un progetto espositivo prestigioso, frutto della collaborazione tra Roma Capitale, il Comune di Assisi e la Fondazione St. Francis Day, il Sacro Convento di Assisi e l’Italian Academy Foundation. Una mostra che ci consente di esporre una parte dell’inestimabile patrimonio di libri e manoscritti custodito nella Biblioteca del Sacro Convento: opere rare, visibili a Roma per la prima volta, che affrontano ogni ramo dello scibile, come ben rappresentato nelle sezioni della mostra. Tra queste abbiamo il piacere di ospitare, a 800 anni dalla sua stesura, il più antico esemplare del Cantico delle Creature di San Francesco, composto nel XIII secolo, e fonte di ispirazione anche per la società contemporanea. Un testo dal profondo valore storico e letterario, tra i primi scritti poetici in lingua volgare, che offre lo spunto per un’immersione nel mondo culturale francescano e il loro sapere enciclopedico, giunto fino a noi attraverso le opere che è possibile ammirare in mostra.”