“Il mondo attorno a noi”, è la traduzione delle prime, evocative parole del titolo dato al prestigioso convegno internazionale che si terrà a Palù del Fersina dal 10 al 12 ottobre prossimi. Durante i tre giorni di confronto sul tema “De bèlt um ins. Il mòcheno e altre lingue germaniche: strategie e prospettive”, infatti, 28 relatori provenienti principalmente da Italia, Austria e Germania rifletteranno sulle lingue di minore diffusione, con un particolare riferimento a quelle germaniche e al mòcheno, con un focus su molteplici aspetti: storici, didattici, di digitalizzazione e di musealizzazione.
Il simposio, declinato in cinque prospettive diverse, ad ognuna delle quali sarà dedicata una sessione, si svolgerà nella sala del Municipio di Palù del Fersina e prevede la traduzione simultanea italiano-tedesco e tedesco-italiano. L’iniziativa, valida ai fini dell’aggiornamento dei docenti di ogni ordine e grado, rientra nel progetto PNRR “La forza della minoranza: rinascita di un borgo di matrice germanica a Sud delle Alpi”. Parteciperanno, tra gli altri, studiosi e ricercatori dell’Università di Trento, della Libera Università di Bolzano e della Fondazione Bruno Kessler.
L’inizio del convegno è previsto giovedì 10 ottobre alle 14.00 e sarà dedicato alle prospettive delle lingue minori nell’era digitale per esplorare come la tecnologia, la globalizzazione e il processo di digitalizzazione tendano a uniformare e livellare, ma creino anche spazi e prospettive per le lingue meno diffuse.
Venerdì mattina 11 ottobre si presenteranno le esperienze di alcune comunità germaniche in minoranza. Per una serie di ragioni storiche, la diffusione delle varietà del tedesco superiore (Oberdeutsch) non si limita alla sola area in cui il tedesco è lingua nazionale. Gli esempi che possono essere citati sono molteplici: dalle comunità insediatesi in aree poco popolate nell’Europa dell’est e nel versante meridionale delle Alpi nel periodo tardo medievale fino agli Hutterer, indotti a lasciare il Tirolo nel periodo delle persecuzioni religiose. Scopo della sessione è l’esplorazione di analogie e differenze tra comunità caratterizzate da una comune situazione di isolamento linguistico.
Nel pomeriggio si tratterà di temi quali la circolazione e le migrazioni, che possono venire raccontate e illustrate anche dai musei. Lo studio di una comunità locale implica infatti anche l’approfondimento di elementi di “extraterritorialità”, che rimandano cioè a relazioni sociali, commerciali, eventi politici e migrazioni avvenuti in territori altri rispetto al proprio e permettono una lettura più articolata dell’evoluzione della comunità locale e della lingua.
Sabato 12 al mattino toccherà al tema delle lingue e delle parlate nel tumulto della storia. Fin dalla sua nascita nel XIII secolo, la comunità mòchena ha visto il susseguirsi di avvenimenti e novità spesso esterne che hanno inciso sull’economia e sulla vita dei suoi membri. Ne verranno qui approfonditi alcuni particolarmente significativi per le conseguenze non solo economiche, ma anche culturali e linguistiche.
Infine, sabato pomeriggio sarà affrontato il tema della proiezione delle lingue nel futuro. La valorizzazione di una lingua porta con sé anche la necessità di un suo uso a livello scolastico e nel corso della sessione saranno approfondite pratiche, modalità e prospettive.
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