“Si può contestare qualsiasi cosa a questa manovra, ma non che vada contro i poveri cristi”: nel corso del Question time al Senato, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha rivendicato il valore sociale della finanziaria, sottolineando che “va in direzione di chi percepisce meno di 35mila euro di reddito, aiuta chi ha bisogno“. Si tratta di “uno sforzo importante in una situazione complicata di finanza pubblica”, ha chiarito il ministro, ricordando anche il “contributo significativo” chiesto a banche e assicurazioni.
“L’anno scorso ci avevate detto che avevamo fatto la tassa sugli extraprofitti, ma non avevano versato un euro; quest’anno ci contestate che abbiano versato gli euro, ma che non abbiamo fatto la tassa”, ha aggiunto Giorgetti, smascherando la contraddittoria propaganda dell’opposizione. “Sulle banche si poteva fare di più? Va bene così, basta guardare lo spread”, ha proseguito il ministro, rispondendo a una domanda sul tema.
“I dati oggettivi, come quello sullo spread, ci confortano: abbiamo creato le condizioni di finanza pubblica per ridurre le tasse ai redditi medio bassi”, ha detto ancora il ministro, rivendicando che “avevamo detto che lo avremmo fatto e continuiamo a farlo”, anzi “lo abbiamo reso strutturale”. “Noi andiamo avanti su questa strada, i dati ci danno ragione”, ha detto ancora Giorgetti, sottolineando che “la possibilità di finanziare la sanità e tutte le misure annunciate” in manovra “è frutto del nostro lavoro e dei dati 2024 giudicati positivamente, forse non dalle opposizioni, ma da tutti gli osservatori internazionali”.
Il ministro ha poi sgombrato il campo da altre fake della sinistra, a partire da quella sull’aumento delle tasse sulla casa. “È assolutamente falso. Chiunque abbia un minimo di esperienza – ha chiarito – sa che chi fa una ristrutturazione edilizia, tanto più se è pagata dallo Stato, risponde ad un preciso obbligo: aggiornare il catasto. Noi siamo tenuti – e lo faremo – a verificare i dati catastali e di chi la casa non l’ha mai dichiarata”.
Ugualmente sulla questione del presunto aumento delle accise su diesel e benzina. Ricordando gli obblighi imposti dall’Europa in merito ai sussidi ambientalmente dannosi, Giorgetti ha chiarito che “noi abbiamo detto che è corretto l’allineamento, che potrà essere graduale e potrà significare un aumento dell’accisa sul gasolio ma anche una diminuzione di quella sulla benzina, nella forma stabilita dal Parlamento”. “Il governo – ha spiegato – rimetterà al Parlamento la scelta definitiva”.
L’economista Carlo Cottarelli, ex senatore Pd ed ex uomo della provvidenza del centrosinistra, è costretto ad ammetterlo: i mercati hanno promosso la manovra del governo. “Giorgetti – dice al Corriere della Sera – col sostegno della premier Meloni, ha dimostrato prudenza nella gestione dei conti pubblici e il piano presentato a Bruxelles è in linea con le nuove regole Ue. Questo garantisce l’intervento della Bce in caso di attacco da parte dei mercati finanziari”.
L’ex senatore dem è costretto a riconoscere che i mercati promuovono la gestione Giorgetti: “Direi di sì. Lui, per la prima volta da tanto tempo, ha risparmiato parte del “tesoretto” da aumento delle entrate. Così il deficit è più basso di mezzo punto del programmatico fissato ad aprile: 3,8% del Pil contro il 4,3%. Resta un grande fattore di incertezza sulle maggiori entrate che il governo considera tutte strutturali e che sarebbero di ben 18 miliardi nel 2025 e ancora di più nei successivi due anni. Ma Giorgetti, col sostegno della premier Meloni, ha dimostrato prudenza nella gestione dei conti pubblici e il piano presentato a Bruxelles è in linea con le nuove regole Ue. Questo garantisce l’intervento della Bce in caso di attacco da parte dei mercati finanziari”.