“I dati pubblicati dall’Inail nei giorni scorsi sugli incidenti sul lavoro e sulle malattie professionali, relativi ai primi otto mesi dell’anno, evidenziano che davvero non possiamo abbassare la guardia.” Lo dichiara Cesare Damiano, ex Ministro del Lavoro ed ex componente del CDA dell’Inail. “Si registra infatti, prosegue Damiano, un aumento degli infortuni (+ 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2023), con un aumento ancora più rilevante di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro. Ancora più grave il dato delle denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate nei primi otto mesi del 2024: sono state 680, 23 in più rispetto alle 657 registrate nel corrispondente periodo del 2023. Anche rapportando il numero dei casi mortali agli occupati rilevati dall’Istat (che sono aumentati), si nota come l’incidenza dei decessi aumenti dell’1,1% rispetto al 2023. Tra i settori con più decessi troviamo le costruzioni e il comparto manifatturiero. Un incremento enorme si registra poi nelle denunce di malattie professionali che nei primi otto mesi del 2024 arrivano a 58.857, 10.343 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.”
“Un dato estremamente preoccupante, sempre diffuso dall’Inail in occasione della Relazione annuale presentata alla Camera il 14 ottobre, è il numero delle aziende che non rispettano le norme, in primis sulla sicurezza, pari a 8.190, il 93,73% di quelle ispezionate, che sono risultate irregolari. Questo dato ci dice che per abbattere il numero inaccettabile di infortuni e morti sul lavoro è indispensabile, prima ancora che fare nuove leggi, costruire una coscienza collettiva che consideri la sicurezza sul lavoro davvero un presidio di civiltà e, oltre a ciò, utilizzare le nuove tecnologie della digitalizzazione e dell’Intelligenza Artificiale al fine della salvaguardia dell’integrità psicofisica dei lavoratori. Come ha ricordato il presidente Mattarella, il 13 ottobre, in occasione della Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, ‘la sicurezza sul lavoro, oltre che una prescrizione costituzionale, è anzitutto una questione di dignità umana’” conclude Damiano.