L’Altrove Teatro Studio, nel cuore del quartiere Prati, da il via ad una nuova stagione proiettata verso la qualità e l’eccellenza artistica, il talento e la sperimentazione che si trasformano in realtà attraverso la scena, lo spettacolo dal vivo, la musica, i progetti innovativi.
“Solo pezzi di bravura!” è, infatti, il claim della nuova programmazione 2024-2025, che prevede un cartellone ancora più “di livello”, che concentra insieme nuovi talenti della scena contemporanea con maestri già notevolmente affermati, impegnati in progetti moderni, al passo con i tempi e le nuove tendenze, tra prosa, musica, drammaturgia contemporanea e formazione. Artisti che si riconoscono nell’anima e nello spirito creativo di questo luogo da abitare proprio come una “casa”, da chi il teatro lo fa, lo studia, lo vede.
L’Altrove Teatro Studio, fin dalla sua fondazione nel 2017, ha voluto essere per il pubblico romano, un luogo di salvezza dalla bruttura del mondo, un’occasione di cambiamento, un’isola felice dove tenere in vita il sentimento della meraviglia.
Nel nome dell’eccellenza artistica, della qualità degli spettacoli offerti e della didattica accademica, i direttori Ottavia Bianchi e Giorgio Latini hanno fatto sì che i migliori artisti della scena contemporanea nazionale e internazionale riconoscessero “Altrove” come riferimento imprescindibile nel panorama teatrale romano. Di conseguenza gli spettatori hanno con- fermato sempre più il patto di fiducia stretto con il teatro che è stato inoltre il luogo prescelto dai giovanissimi per dare uno schiaffo in faccia alle lusinghe dei social in favore della scoperta del sé e dello studio serio e appassionato di una professione. Altrove è stato infine lo spazio privilegiato dove coltivare le passioni che rendono la vita meno dolente, dove incontrare anime affini seppur nella diversità di ognuno, tutti uniti, adulti e giovanissimi, artisti e spettatori, nel desiderio di rinascere.
“Attraverso il sentimento condiviso della gioia che, come una scarica di elettrica esaltazione, attraversa l’animo di chi varca la soglia di questo luogo magico, il teatro ci insegna che la sofferenza del vivere ci accompagna ogni giorno tranne che in alcuni brevi momenti nei quali riusciamo a mettere in pausa l’inquietudine occupandoci d’altro o di altre persone, agendo fuori dalla nostra realtà̀ che è poi, nel bene e nel male, la nostra zona di comfort. In questi momenti possiamo ritrovarci uniti in una comunità̀ che non si riconosce nella “vacuità della fuffa” o in un teatro autori- ferito e incurante dei bisogni del pubblico. Gli abitanti dell’Altrove non si lasciano abbindolare dall’inganno del nometto televisivo ma fanno una scelta in favore del talento attoriale e del saper fare che è poi il filo rosso di tutti gli spettacoli in cartellone.
Per questo motivo, quest’anno, il nostro obbiettivo è di rendere ancor più esplicita questa consapevolezza: se la mediocrità̀ del mondo mortifica le nostre aspettative, almeno “Altrove”, possiamo sempre trovare solo pezzi di bravura.”_ annotano i direttori artistici Ottavia Bianchi e Giorgio Latini.
Ventuno spettacoli, tra debutti assoluti, progetti inediti, prosa, musica, con un’attenzione particolare rivolta alla drammaturgia contemporanea, alle nuove scritture, a tematiche fortemente attuali, alle nuove voci e ai nuovi volti della scena teatrale, e non solo.
Un’offerta che punta alla qualità, più che alla quantità, con l’obiettivo di meravigliare il pubblico più variegato e soddisfare i più disparati gusti, sottolineando come lo spettacolo dal vivo sia un punto fermo per la crescita e l’arricchimento sociale, e il teatro un luogo da abitare costantemente, in cui poter crescere, divertirsi, imparare, confrontarsi.
Tanti i nomi in cartellone, tra interpreti e registi, volti noti del panorama teatrale italiano e giovani promesse: Ottavia Bianchi, Giorgio Latini, Livia Castiglioni, Patrizia Ciabatta, Giulia Santilli, Gianfranco Corona, Antonello Foddis, Giuseppe Ligios, Pierpaolo Palladino , Giulia Gallone, Ottavia Orticello, Chiara Arrigoni, Francesca Caprioli , Miana Merisi, Alessandra Corona, Guido Tuveri, Maria Assunta Calvisi, Loredana Piedimonte, Gabriele D’Angelo, Luca Mascolo, Valentina Martino Ghiglia, Veronica Rivolta, Federico Malvaldi, Michele Eburnea, Sara Mafodda, Mersila Sokoli, Andrea Giovalè, Nora Godano, Giorgio Cantarini, Agustina Risotto Interlandi, Jesus Emiliano Coltorti , Ennio Coltorti , Roberto Fedele, Viola Pornaro, Francesco Sala, Daniele D’Alberti, Chiara Meschini, Pietro Meschini, Sara Sileo, Ludovica Bove, Giacomo Ronconi, Donato Cedrone, Ferdinando Ceriani, Valentina Di Silvestro, Pino Cangialosi, Fabio Battistelli, Alessandro Cedrone, Gizem Aiture Cedrone, Marco Palmiggiani, Giacomo Ronconi.
Non mancherà, inoltre, la quarta edizione del concorso “Prosit! Nuove drammaturgie per un nuovo teatro”, uno spazio riservato esclusivamente alla prosa, ai nuovi autori e alle nuove idee, alla capacità di scrivere e raccontare storie contemporanee.
“Solo pezzi di bravura!” è una dichiarazione di intenti, una missione per diffondere qualità e talento in scena offrendo al pubblico una stagione piena di bellezza.
LA STAGIONE
Inaugura la stagione, l’8 novembre, un graditissimo ritorno, LE SORELLASTRE di Ottavia Bianchi con la regia di Giorgio Latini. Le Sorellastre è una commedia dai risvolti drammatici che racconta la storia di quattro sorelle Emma, Emilia, Elvira e Ughetta che, lontane e in cattivi rapporti da molti anni, sono improvvisamente obbligate a passare insieme ventiquattro ore in occasione della veglia alla morte della vecchia madre. Infatti è in ballo un’inaspettata eredità che permetterà alle Sorellastre di rimettere a posto alcuni aspetti della loro esistenza. L’eredità in palio diventa l’innesco di un vero e proprio gioco al massacro fatto di rappresaglie, antichi rancori e desideri di vendetta mai sopiti.
A seguire, il 17 novembre, ROSENCRANTZ & GUILDENSTERN SONO MORTI liberamente ispirato all’omonimo testo di Tom Stoppard con Gianfranco Corona, Antonello Foddis, Giuseppe Ligios e la regia di Giuseppe Ligios. Un viaggio attraverso l’esistenza umana quello che i due protagonisti Rosencrantz e Guildenstern si trovano a compiere loro malgrado. Pochi i punti fermi in loro possesso, alquanto confusi se non assenti i ricordi sul passato recente, che riaffiorano con difficoltà, a partire dai loro stessi nomi. Unica certezza, e al contempo unica ragione di vita, sembra risiedere nel motivo del loro viaggio, la convocazione a Corte per “spigolare” sulle cause che hanno mutato drasticamente l’animo di Amleto, tanto da farlo sembrare pazzo.
Musica e teatro si abbracciano dal 29 novembre al 1 dicembre con LA BATTAGLIA DI ROMA, lettura scenica a cura di Alessia Sambrini di e con Pierpaolo Palladino e musiche dal vivo di Pino Cangialosi – pianoforte e percussioni Fabio Battistelli – clarinetto. In scena un attore solo, che racconta una storia da lui scritta in versi per rievocare una giornata emblematica, il 10 settembre 1943, due giorni dopo l’armistizio. Quel giorno fu combattuta a Roma la più grossa battaglia sul suolo nazionale tra l’esercito regolare italiano e le armate tedesche. I fatti storici e i sogni privati dei compagni d’arme sono rievocati in questo testo/racconto, partendo dalla descrizione delle strade bombardate dagli americani fino al luogo della battaglia, che ebbe il suo epicentro davanti alla porta di San Paolo.
Dal 6 all’8 dicembre appuntamento con A LITTLE GOSSIP NEVER KILLED NOBODY di Chiara Arrigoni, con Giulia Gallone, Ottavia Orticello, Chiara Arrigoni dirette da Francesca Caprioli .
Le protagoniste sono tre operaie: Klara, l’aspirante leader, Agnese, la pigra mediatrice, e Martha, quella nuova. Il lavoro in fabbrica è logorante, soprattutto per le donne, persino sciogliere i capelli durante l’orario di lavoro è un atto trasgressivo sottoposto a rigido divieto e sembra impossibile sognare qualcosa di più. Un giorno, però, succede qualcosa: Martha inizia una relazione clandestina con il loro capo e, da quel momento, le tre donne cominciano a ottenere dei piccoli miglioramenti sul lavoro, guidate dal sogno di Klara di una ribellione contro il sistema. Spettacolo vincitore del Premio scintille 2023.
Il 14 e il 15 dicembre è la volta di WHY, CLITENNESTRA, WHY? da “Clitennestra o del crimine” di Marguerite Yourcenar con Miana Merisi, Alessandra Corona, Guido Tuveri voce off Luigi Tontoranelli e la partecipazione in video Federico Giaime Nonnis. Maria Assunta Calvisi dirige il testo è inserito in “Fuochi”, dove la Yourcenar ha raccolto una serie di prose liriche collegate dal tema dell’amore guardato sotto una lente dis- sonante che fa intravedere possibilità diverse di lettura. Nel caso di Clitennestra l’amore prende il sopravvento sulla vendetta. Lo spettacolo vuole affondare le mani in questo terreno scivoloso e si racconta con le parole, con l’intensità dei corpi, con le immagini suggestive proiettate a tutto schermo ma anche su corpi o oggetti con la tecnica del video mapping e con musiche originali intense e di grande contemporaneità.
Tornano per il consueto concerto natalizio, il 21 e il 22 dicembre, LE MANI AVANTI il coro diretto da Gabriele D’Angelo con il loro repertorio e ovviamente grandi classici natalizi, da White Christmas a Happy Xmas (War Is Over), passando per rivisitazioni originali come Jingle Bells in minore e una Carol of the bells al cardiopalma. Molti i brani in italiano, con grandi nomi del nostro cantautorato come Fossati, il duo Gazzé – Fabi, fino ad arrivare ai 99 Posse e La rappresentante di lista.
Apre il nuovo anno, dal 10 al 12 gennaio, in prima assoluta, UNA CULLA SBAGLIATA di Ottavia Bianchi con Ottavia Bianchi, Loredana Piedimonte e la regiadi Ottavia Bianchi e Giorgio Latini. Liberamente tratto dal best seller “Perché essere felice quando puoi essere normale?” della scrittrice britannica Jeanette Winterson e in parte autobiografico, lo spettacolo narra la storia di una vita difficile, quella di Jeanette. In bilico tra il fanatismo religioso della madre adottiva e la scoperta della vera sé stessa, la protagonista troverà il suo riscatto grazie all’amore per la letteratura e alla poesia. La strada per la ricon- ciliazione con i fantasmi dell’infanzia sarà lunga e tortuosa, passando per il funerale di una madre pazza, una casa piena di ricordi e la visita di una donna misteriosa che la aiuterà in questo percorso fino ad un finale imprevisto.
Luca Mascolo torna all’Altrove Teatro Studio, questa volta con un nuovo progetto su Vittorio De Sica, dal 17 al 19 gennaio, con VITTORIO DE SICA Suspire ’e vase, Museca ’e passione con al violoncello Donato Cedrone , alla chitarra classica Valentina Di Silvestro . A 50 anni dalla scomparsa di Vittorio De Sica, questo spettacolo vuole non solo omaggiare il Maestro del Neorealismo ma anche indagare il suo percorso; il fine dicitore che divenne attor giovane, poi celebrità del cinema anni ‘30 e famoso interprete di tante canzoni. Questo spettacolo fatto di recitazione e musica, nell’arco di un’ora e poco più, racconterà alcuni momenti fondamentali nella carriera di Vittorio De Sica e farà conoscere meglio al pubblico il mondo attorno a De Sica. Scopriremo l’arte del suo tempo, le opere letterarie che l’hanno influenzato, l’amore per Napoli, la canzone d’epoca, le macchiette, i versi di Salvatore Di Giacomo, la Ciociara di Moravia, L’oro di Napoli di Marotta e Totò il buono di Cesare Zavattini.
Dal 24 al 26 gennaio, Valentina Martino Gghiglia porta in scena VACANZE DI GUERRAdi Ignasi Garcìa Barba con la regia Ferdinando Ceriani. Berta è una guida turistica di un’insolita agenzia di viaggi che organizza visite turistiche nei paesi in guerra. Il testo di Ignasi Garcìa Barba, tra i più quotati autori spagnoli viventi, è spiazzante, esilarante e tragico al tempo stesso in cui i turisti/spettatori e la guida Berta interagiscono continuamente. L’offerta della giornata prevede una visita a un campo di rifugiati con pranzo al sacco e la possibilità di collocare con le proprie mani una bomba antiuomo. In un clima da tragicommedia in cui la risata si fa amara, si racconta di una madre di famiglia, moglie di un nullafacente, che ha dovuto accettare questo lavoro pur di dare un futuro ai suoi due figli.
Spazio poi, dal 31 gennaio al 2 febbraio, HINTERLAND, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Federico Malvaldi con Veronica Rivolta e Giulia Santilli. Un vecchio McDonald’s di periferia. Grassi saturi, minimo salariale e tagli di carne scadenti. La vita che passa tra le mura laccate del locale è quella di giovani squattrinati dal futuro incerto e di chi a malapena arriva alla fine del mese ma vuole comunque concedersi l’illusione di un pasto fuori casa. Lea lavora lì, in mezzo alla puzza di patatine fritte e detersivi, da quando aveva sedici anni e adesso ne ha quaranta. Un’esistenza nel girone infernale della miseria umana, dove bene e male sembrano solo un retaggio della lontana vita borghese: quella in cui Cassie, grazie alle sue abilità imprenditoriali era riuscita ad ottenere.
Dal 7 al 9 febbraio è la volta di SECONDO PIANO di Andrea Giovalè, Sara Mafodda, Michele Eburnea con Michele Eburnea, Sara Mafodda, Mersila Sokoli e la regia di Michele Eburnea. Quante volte si torna con la memoria ai primi momenti di una relazione? Agli appuntamenti romantici, agli sguardi carichi di desiderio, ai gesti densi di imbarazzo? Secondo piano è lo specchio grottesco e deformante di quei ritorni, e racconta la storia di un divorzio consensuale in quattro appuntamenti. Le stesse emozioni, invecchiate e compresse in una cornice fredda e burocratica, costellano un lungo iter di attese e rimpianti, ricordi e contrasti, per capire se dallo sciogliersi di una relazione può davvero forgiarsi qualcosa di nuovo.
Debutta in prima assoluta dal 14 al 16 febbraio, MINA spettacolo scritto e diretto da Livia Castiglioni con Nora Godano e le voci off di Livia Castiglioni e Simone Nebbia. Mina Harker nel nostro immaginario collettivo ha il volto delicato e diafano di Winona Ryder, nel celebre “Dracula di Bram Stoker” di Coppola. A volte è stata dimenticata, tagliata, resa marginale o a una indefinita entità denominata per l’occasione come una generica “moglie di Dracula”. Ma chi c’è sotto la maschera? Vogliamo indagare, tra suggestioni vampiresche e archetipi gotici.
Dal 21 al 23 febbraio, appuntamento con ALTROVE scritto e diretto da Agustina Risotto Interlandi con Giorgio Cantarini,e Agustina Risotto Interlandi. Marzo 2020. Alan ed Eva si ritrovano chiusi in casa. Una coppia come tante si trova improvvisamente ad affrontare la convivenza forzata. Alan è il marito ideale, è attento, disponibile, mostra quella sicurezza che è spesso richiesta ad ogni uomo anche se non riesce del tutto a comprendere il mondo femminile di Eva e le sue fragilità. Tuttavia è disposto a qualsiasi cosa pur di renderla felice. Eva non è proprio la moglie ideale, ma sicuramente onesta nella sua antipatia e nel suo cinismo. Mentre in apparenza tutto scorre nella normalità, lentamente, ognuno inizia a rendersi conto della propria condizione di estrema solitudine e di come i confini della propria libertà siano, in questo momento, drasticamente dipendenti dalla volontà dell’altro.
Successivamente, dal 28 febbraio al 2 marzo va in scena GLENN GOULD, L’ULTIMA NOTA di Marilina Ciricillo con Jesus Emiliano Coltorti, la regia Ennio Coltorti e al pianoforte Andrea Bianchi . La figura del famoso pianista canadese amato in tutto il mondo per le sue travolgenti esecuzioni/interpretazioni pianistiche; spesso anche criticate perché considerate da molti poco riverenti. Lo spettacolo è incentrato sull’aspetto umano di uno straordinario artista che, ancora giovane, decide di interrompere i suoi richiestissimi e affollati concerti per chiudersi nella sua residenza in Canada, nell’Ontario, e dedicare gli ultimi anni della propria vita solo ed esclusivamente alla ricerca del suono perfetto. Una rappresentazione che unisce l’anima di Gould all’anima dello spettatore.
Torna a grande richiesta, dal 7 al 9 marzo, COSA POTREBBE ANDARE STORTO commedia scritta e diretta da Giorgio Latini , con Ottavia Bianchi, Patrizia Ciabatta, Roberto Fedele, Giorgio Latini . Due improbabili ladri tentano di rapinare una banca, ma qualcosa non va secondo i programmi e si vedono costretti a barricarsi all’interno dell’edificio con due ostaggi. Comincia una trattativa con la polizia ma il direttore della banca riesce a liberarsi e li assale a tradimento. Di qui ha inizio un paradossale susseguirsi di avvenimenti in cui nulla è come sembra (nemmeno la rapina stessa) e l’inatteso confronto tra malviventi e presunte vittime porta ad una serie di situazioni sempre più comiche e al limite del surreale.
Spazio poi, dal 14 al 16 marzo, a LA SIGNORA SANDOKAN di Osvaldo Guerrieri con Viola Pornaro e la regia di Francesco Sala. La mattina del 26 Aprile 1911 “LA STAMPA” di Torino titolava in cronaca: Emilio Salgari si è ucciso a colpi di rasoio. Quanti sono a conoscenza dei particolari biografici e dell’immensa produzione di Emilio Salgari? Scrisse più di ottanta romanzi, circa cento racconti. Lascia con il suo gesto quattro figli e una moglie; Ida Salgari che sarà ricoverata nel Regio Manicomio, reparto indigenti. Ida parla con un’infermiera invisibile. Grida e implora, minaccia e prega. Apre squarci sulla vita intima dello scrittore, sull’alcol, il rapporto tormentato con gli editori, le sue mitomanie, le infedeltà. Una vita d’artista, straordinaria, immaginosa e vulnerabile, faticosa e disperata di cui Ida è cronista e testimone.
L’icona senza tempo Edith Piaf, è la protagonista di PIAF, spettacolo scritto e diretto da Federico Malvaldi con Veronica Rivolta, in scena domenica 23 marzo. Una donna troppo piccola, per una voce così grande. Questo dicevano di lei. E da questo aneddoto si sviluppa un racconto fatto di musica, amore, autodistruzione, disperazione e momenti di intensissima felicità. Al centro di tutto, oltre alla vita, ci sono le sue canzoni più celebri – Je Ne Regrette Rien, Padam Padam, Hymne A L’Amour – e soprattutto la sua voce vibrante e potente, capace di raggiungere picchi di intensità così alti da dimenticare che il corpo che la contiene sta lentamente morendo a causa di un’esistenza sregolata.
Ancora musica, domenica 29 marzo, con OCCHI CHIUSI IN MARE APERTO live con Daniele D’Alberti, Gabriele D’Angelo, Chiara Meschini, Pietro Meschini, Sara Sileo. Occhi Chiusi In Mare Aperto è un gruppo di cinque voci che si fondono in arrangiamenti pop originali. Nato nel 2017, il gruppo ha costruito la sua identità sperimentando stili e armonie che mettessero in risalto le caratteristiche particolari di ogni voce, alla ricerca di un suono d’insieme unico e riconoscibile. Arrangiare un pezzo, per Occhi Chiusi In Mare Aperto, è creare qualcosa di completamente nuovo a partire da ciò che esiste già. Talèa è il nome del primo album: descrive esattamente questo processo creativo che nasce dall’ispirazione ricevuta da un testo, una sensazione, un accordo, e culmina nell’abbandonarsi a occhi chiusi al flusso musicale che ne scaturisce.
Dopo il successo della scorsa stagione, torna in scena il 4 aprile, MORRICONE OLTRE LA PELLICOLA. Le musiche del Maestro Ennio Morricone nella letteratura italiana da un’idea di Luca Mascolo con il Quartetto “Refice” . La musica del Maestro Ennio Morricone ha raggiunto nel corso degli anni una fama e un consenso planetari. Ma c’è qualcosa di più: liberate dal loro ruolo di “colonne sonore” infatti, quelle composizioni evocano temi archetipici della vita di ognuno di noi: l’amore, il viaggio e il confronto con le forze della natura, la vastità del creato che ci circonda, la vendetta. E se per un attimo dimenticassimo i film a cui queste musiche sono legate e provassimo ad abbinarle con alcune pagine della letteratura italiana classica e contemporanea? Parole di secoli fa brillano, tornano a nuova vita e sembrano incastrarsi alla perfezione nelle “scenografie musicali” create dall’arte di Morricone.
Chiude la stagione, il 13 aprile, BEAT GENERATION di Giorgio Latini con Ottavia Bianchi, Ludovica Bove, Giorgio Latini e alla chitarra Giacomo Ronconi.
Nel 1940 l’incontro tra Jack Kerouack e Allen Ginsberg genera un movimento che quattro anni più tardi prenderà il nome di Beat Generation e culminerà nel 1951 con la scrittura del libro cult “On the road”. Gli ideali della Beat Generation sono il rifiuto della violenza e delle regole della vita convenzionale, la liberazione sessuale e delle droghe. Da qui nascerà il beat, ovvero il movimento musicale che si origina proprio nei primi anni ‘60. Attraverso le voci di Ottavia Bianchi, Ludovica Bove e Giorgio Latini, accompagnate alla chitarra da Giacomo Ronconi, torneremo al periodo tra la fine degli anni ‘50 e il 1969. Riascolteremo i brani noti e meno noti della “Brit Invasion”: i Beatles e i Rolling Stones ma anche il folk americano fino alla musica psichedelica che saranno lo sfondo per il successivo grande movimento sociale degli hippie.
Anche quest’anno, non mancherà PROSIT! La quarta edizione del concorso “Nuove drammaturgie per un nuovo teatro”, uno spazio riservato esclusivamente alla prosa, ai nuovi autori e alle nuove idee, alla capacità di scrivere e raccontare storie contemporanee (3 maggio).
L’Altrove Teatro Studio è, infine, attento alla formazione con l’Accademia di Arte Scenica, i corsi di teatro professionali e semi-professionali, i corsi di teatro ragazzi, corsi di canto, di dizione e linguaggio para verbale e pianoforte.
Biglietti: Intero 15 euro – Ridotto 10 euro – Tessera 2 euro
Abbonamenti:
MUSICA E DANZA 72 euro (8 spettacoli)
PROSA 152 euro (19 spettacoli)
STAGIONALE 168 euro (21 spettacoli)
CARNET 90 euro (10 ingressi)
ALTROVE TEATRO STUDIO
Via Giorgio Scalìa, 53
ipensieridellaltrove@gmail.com
MP 351 8700413
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