Giacomo Puccini, di cui ricorre il centenario dalla morte (Bruxelles, 29 novembre 1924), viene celebrato anche dal Dizionario Biografico degli Italiani Treccani: “il massimo compositore italiano del primo Novecento”, dopo la scomparsa di Giuseppe Verdi. E uno dei più eseguiti al mondo.
Nato a Lucca il 22 dicembre 1858, figlio d’arte, aveva abbandonato la carriera di provincia per completare la formazione di musicista in un conservatorio importante come quello di Milano. Una scelta felice che gli permise di imparare, da spettatore, cos’è un melodramma, per raggiungere il suo vero scopo: “scrivere opere moderne, di preferenza nella scia di Richard Wagner, non del belcanto italiano o di Giuseppe Verdi”, come ricorda Dieter Schickling nella voce scritta per la Treccani.
Concittadina di Puccini, cresciuta nel suo mito, leggendone le lettere e le interviste, arrivata a suonare e dirigere le sue opere, il direttore d’orchestra Beatrice Venezi ha colto l’occasione del centenario pucciniano per scrivere una biografia sui generis del maestro di Torre del Lago, Puccini contro tutti: undici racconti, undici momenti di vita con la colonna sonora delle sue opere, a formare una sinfonia di emozioni, sorprese, aneddoti che compongono il ritratto luminoso di un genio controcorrente.