Frame video Trump su twitter - ++ Trump, voglio Regeneron gratis per tutti ++ 'Farmaco incredibile, mi sono sentito subito meglio' (ANSA) - WASHINGTON, 07 OTT - Donald Trump ha annunciato in un video postato su Twitter che intende promuovere gratis per tutti gli americani il Regeneron, il trattamento sperimentale a base di anticorpi sintetici con cui e' stato curato dal Covid. "E' stato incredibile, mi sono sentito bene subito, e' incredibile come funzioni", spiega. "Voglio per voi quello che ho avuto io e lo rendero' gratis, non voglio che paghiate per una colpa non vostra, la colpa e' della Cina e paghera' un grande prezzo", ha promesso, confidando nell'autorizzazione all'uso di emergenza. (ANSA).

Trump riconquista la Casa Bianca: è il 47esimo presidente Usa: ‘Abbiamo fatto la storia per una ragione oggi. E’ una vittoria politica’

Lo speaker della Camera dei Rappresentanti Mike Johnson ha detto che Donald Trump è il presidente eletto e che i Repubblicani alla Camera sono pronti a lavorare alla sua prima agenda politica.

Il candidato repubblicano alla presidenza ed ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump sorride mentre è accompagnato dalla moglie Melania, da Lara Trump e dal figlio Barron, durante il suo comizio al Palm Beach County Convention Center di West Palm Beach, Florida, Stati Uniti, il 6 novembre 2024.

Sul palco di Palm Beach Donald Trump si proclama vincitore. “Abbiamo fatto la storia per una ragione oggi. E’ una vittoria politica”, ha dichiarato.

Donald Trump è il 47esimo presidente degli Stati Uniti, il secondo della storia a ottenere un secondo mandato non consecutivo. Con la vittoria in Pennsylvania con i suoi 19 grandi elettori, il leader tycoon supera l’agognata soglia dei 270 voti. Poco dopo la chiusura dei seggi in Alaska, che concludono ufficialmente le elezioni negli Stati Uniti, arriva lo storico annuncio di Fox. Alle 7,51 (ora italiana) la proiezione di Fox news è accolta con un boato al Convention Center di Palm Beach.

Quella di Trump è una vera e propria impresa senza precedenti perché è riuscito a tornare alla Casa Bianca sfidando ogni regola del politicamente corretto, sopravvivendo a due impeachment, vari processi, due condanne penali e vari scandali. Dopo l’assalto al Capitol sembrava un leader politico finito, abbandonato anche dal suo partito, che invece è riuscito a riconquistare passo dopo passo il consenso degli americani. Intorno alle 7 (ora italiana) Trump ha lasciato Mar-a-Lago, dove ha atteso lo spoglio insieme ai suoi familiari, alcuni amici ed Elon Musk, è si è diretto al Palm Beach County Convention Center dove terrà un discorso davanti ai suoi sostenitori. Lo riferisce la Cnn, secondo cui al centro congressi dove sono già arrivati i famigliari e si sta allestendo il palco per il ‘watch party’ elettorale.

Il patron di X e Tesla si lascia andare all’entusiasmo con un secondo tweet dopo il primo (gioco, partita, incontro). “Stasera il popolo americano ha dato a Donald Trump un mandato chiarissimo per il cambiamento”, scrive postando un mazzo di fiori.

Joe Biden sconfitto sceglie un profilo bassissimo. Nelle ore dell’entusiasmo repubblicano per i risultati di Donald Trump, Joe Biden – che fino a pochi mesi fa era sicuro di vedere il suo nome stampato sulla scheda elettorale – ha scelto di defilarsi. Il presidente ha trascorso l’intera giornata alla Casa Bianca e non ha tenuto eventi pubblici. Nella serata americana ha chiamato i tre democratici del Delaware usciti vincitori dalle urne: la senatrice Lisa Blunt Rochester, il governatore Matt Meyer e il sindaco John C. Carney Jr., oltre al senatore Andy Kim del New Jersey e al governatore della North Carolina, Josh Stein. Non era previsto che Biden si unisse al ‘watch party’ di Harris alla Howard University, a pochi chilometri dalla Casa Bianca. Ma mentre arrivavano i risultati negativi che indicavano una strada sempre più in salita per la dem, l’umore alla Casa Bianca veniva definito “cupo” da una persona in contatto con i presenti. Tra coloro che hanno seguito i risultati con il presidente c’erano i suoi consiglieri di lunga data Steve Ricchetti e Mike Donilon e gli stretti collaboratori Annie Tomasini e Anthony Bernal.

Con Trump gli Stati Uniti adotteranno come probabile un approccio più isolazionista o selettivo nei loro impegni verso l’Europa e oltre, l’Ue potrebbe spingere per una maggiore autonomia strategica, puntando a politiche di sicurezza, difesa e affari esteri più indipendenti. Questo potrebbe includere una cooperazione difensiva intra-europea più forte, partnership ampliate con la Nato e possibili collaborazioni con Paesi al di fuori del tradizionale quadro dell’alleanza occidentale, come l’India e alcuni Paesi africani.

Con Donald Trump si potrebbe assistere a un possibile aumento della competizione o un ‘reset’ diplomatico. Un’amministrazione più rigida come quella di The Donald potrebbe intensificare la competizione con la Cina, rafforzando patti difensivi come Aukus, con Australia e Regno Unito, o Quad, con Giappone, Australia e India, e aumentando la presenza militare nella zone dell’Indo-Pacifico.
Con Pechino si potrebbe innescare quello che in gergo si chiama ‘decoupling’ economico e tecnologico’, e cioè la rilocalizzazione della produzione delle imprese americane fuori dalla Cina in settori ritenuti strategici. La separazione commerciale e tecnologica tra Stati Uniti e Cina potrebbe accelerare con il crescere delle tensioni, portando a un controllo più severo delle esportazioni su Intelligenza artificiale, quantum computing e semiconduttori. Questo aumenterebbe la frammentazione economica e spingerebbe la Cina a rafforzare la propria autosufficienza, creando ecosistemi tecnologici distinti guidati da Usa e Cina stessa.Donald Trump, durante la sua campagna elettorale, si è dimostrato un convinto sostenitore dell’industria automobilistica nazionale, adottando una linea fortemente protezionistica. Trump ha proposto di imporre nuovi dazi doganali sulle auto importate da vari Paesi, con l’obiettivo di proteggere la produzione americana e i posti di lavoro. Questa politica, se da un lato mira a rafforzare l’industria nazionale, dall’altro rischia di innescare una guerra commerciale con conseguenze negative per i consumatori americani, che potrebbero affrontare un aumento dei prezzi delle automobili.

Un esempio emblematico della politica protezionistica di Trump è stata la sua minaccia nei confronti di Stellantis. Il candidato repubblicano ha dichiarato che imposterà dei dazi del 100% su Stellantis se sposterà la produzione dagli Stati Uniti al Messico. Oltre al protezionismo, Trump si è distinto per il suo sostegno ai motori a combustione interna, in contrasto con la crescente attenzione verso l’elettrificazione del settore. Durante il suo primo mandato, Trump ha eliminato numerose normative ambientali, dimostrando una scarsa sensibilità verso le tematiche ecologiche.

La posizione di Trump sull’auto elettrica è complessa e contraddittoria. Da un lato, Trump sembra voler rallentare la transizione verso l’elettrico, preferendo puntare sui tradizionali motori a combustione. Dall’altro lato, il tycoon si trova ad affrontare la crescente influenza di Elon Musk, proprietario di Tesla e uno dei principali sostenitori delle EV. Musk, un imprenditore visionario e controverso, è al tempo stesso un alleato politico ma un ostacolo nell’attuazione delle promesse elettorali.

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