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Se a Natale il clima è stato gradevole, grazie alle temperature miti che hanno permesso, soprattutto al Sud di godere in pieno delle giornate festive, a Capodanno le cose potrebbero cambiare. Prorpio per la notte di San Silvetsro, è attesa una perturbazione che costringerà, almeno il Nord Italia, ad accogliere il nuovo anno con gli ombrelli aperti. E le temperature dovrebbero calare in occasione della Befana. Gli esperti rivelano che si ripeterà lo stesso gelo che ha fatto battere i denti agli italiani ad inizio dicembre.
“Da ovest sta giungendo l’ultima perturbazione del 2012, a cui seguiranno venti da nord un po’ piu’ freddi sulle regioni adriatiche e al sud fino a venerdi’, mentre sono in agguato le nebbie fitte che si ripresenteranno estese sulla Pianura padana, come di consueto in questo periodo dell’anno”, fa sapere Antonio Sano’ direttore del portale iLMeteo.it. Per Massimiliano Pasqui, ricercatore del Cnr Ibimet da domani le temperature inizieranno a scendere su tutta l’Italia: ”Il calo sara’ anche di 7 gradi al sud dove in questi giorni si sono avvertite medie piu’ vicine alla stagione primaverile che invernali, mentre al nord la colonnina di mercurio scendera’ in maniera piu’ graduale, massimo 2-3 gradi”.
Tuttavia, fino all’ultima notte dell’anno, non si avranno sbalzi di temperatura: “L’altalena delle temperature che si e’ avvertita in questi giorni – precisa l’esperto del Cnr – non ci sara’ piu’, la colonnina di mercurio si assestera’ su medie piu’ vicine alla stagione invernale”. Un cambiamento del tempo e’ atteso pero’ nel corso della giornata del Capodanno, con piogge e neve anche a 800m. ”La notte tra il 31 e il primo, arrivera’ una nuova perturbazione che portera’ piogge moderate su Liguria e Toscana”. Un brusco cambio delle temperature si avvertira’ pero’ sicuramente a ridosso dei festeggiamenti della Befana, dove ritornera’ il gelo polare come all’inizio di Dicembre. ”Tra il 4 e il 5 venti polari dall’Atlantico settentrionale invaderanno l’Italia. Le temperature saranno gelide e si vedra’ nuovamente la neve a bassa quota”, conclude Pasqui del Cnr.
