Il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, a margine della presentazione del libro di Italo Bocchino, “Perché l’Italia è di destra”, a Napoli, ha parlato della ricandidatura di Vincenzo De Luca alle Regionali del prossimo anno in Campania, formulando particolari ipotesi.
Alla presentazione del libro di Italo Bocchino erano presenti anche l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e il capo della Procura di Napoli, Nicola Gratteri.
A margine della presentazione del libro Edmondo Cirielli intavola un discorso che non so se classificare in fantapolitica o nella considerazione di chi la politica la conosce nei dettagli e nelle profezie: “Vi posso garantire che De Luca non si vuole candidare, De Luca sta alzando il tiro per determinare a un certo punto chi sarà il suo successore e sarà il suo elemento di caduta, della via d’uscita o meglio una strategia”. Il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, a margine della presentazione del libro di Italo Bocchino, “Perché l’Italia è di destra”, a Napoli, ha parlato della ricandidatura di Vincenzo De Luca alle Regionali del prossimo anno in Campania, formulando ipotesi interessanti.
“De Luca è un uomo molto intelligente, sa bene che da solo sarebbe perdente e farebbe una figuraccia e questo non lo farebbe mai e deve trovare la sponda nel suo partito da una posizione di forza così come sta facendo. Alla fine farà un passo al lato e proporrà un nome suo, io sono anche convinto che il Pd dirà di sì’. È chiaro che nella nostra coalizione il livello nazionale è molto importante, i tre leader, Tajani, Meloni e Salvini, dovranno anche loro dare la loro posizione. Io ho detto quello che penso logicamente, Fratelli d’Italia ha il triplo dei voti di Lega e Forza Italia a livello nazionale, ha solo una Regione orientativamente e una candidatura che è quella del Lazio che abbiamo espresso. La Lega, Lombardia e Veneto per il passato. Forza Italia, la Sicilia e Piemonte, parlo di regioni grandi, credo che Fratelli d’Italia con numeri alla mano dovrebbe avere sei regioni grandi come quelle, per cui sono convinto che a parte la Campania, anche la Puglia, probabilmente qualche altra regione, deve essere di indicazione di Fratelli d’Italia”, ha detto il viceministro degli Esteri. “Il nome va fatto ovviamente insieme agli altri, trovando nomi adeguati, i nomi non vanno imposti, vanno condivisi”, ha aggiunto Cirielli: “Io ho dato la disponibilità che mi è stata chiesto dal coordinatore regionale Iannone, ed è giusto che sia così, sono un uomo del territorio, ma sono anche un esponente di governo e sono anche uno che fa il suo dovere. Quindi se necessario mi farebbe anche piacere, indubbiamente ho fatto un’esperienza anche di amministratore di territorio, amo la mia regione e ne sarei contento.Io dico che la Campania vuole un rinnovamento, un cambiamento, la coalizione che saprà interpretare questa aspirazione al deluchismo sicuramente sarà quella che vincerà”.